Che notte, che notte

LA NOTTE DEL LAVORO NARRATO | 12° EDIZIONE | 30 APRILE 2025

IL GIORNALE DI BORDO | NUTTATA ‘E SENTIMENTO

1 Maggio | Il lavoro narrato in Jepis Bottega
È stata una giornata bellissima, faticosa, magica. Senza Giuseppe Jepis Rivello e Vito Verrastro sarebbe stato impossibile, ma più in generale stare insieme a così tante amiche e amici, a partire da Maura Ciociano, Giuliana Provenzale e Benedetta G. Caputo, è stato una meraviglia. Adesso ci vorranno un po’ di giorni per recuperare un po’ delle cose che sono accadute in giro, che tutte è difficile riuscirci, intanto ecco una prima playlist video con le interviste e le letture che abbiamo fatto in Jepis Bottega più un poco di altri video con i contenuti realizzati in giro. Man mano che ne arriveranno altri li aggiungeremo. Buon Primo Maggio.

 
30 Aprile | Seguici qui!
Caro Diario, io direi di iniziarla così, con un girotondo, questa bella giornata dedicata alla narrazione del lavoro. E con gli auguri a Tommaso, figlio della mia amica Ayuka Sonobe che è nato in una notte di lavoro narrato e oggi compie 6 anni. Il lavoro come futuro, come autonomia, come identità, come senso e significato, come creatività, come rispetto di sé e degli altri, come possibilità mi piace un sacco. Perciò sì, cominciamola così questa giornata, con un girotondo e con gli auguri a Tommaso e a tutte le bimbe e i bimbi del mondo.
La pagina social dove potrai leggere, raccontare, disegnare, cantare, ballere, condividere una storia di lavoro e seguire un po’ di quello che accade oggi la trovi cliccando qui.

24 Aprile | Partecipa anche tu!
La nostra notte si avvicina ed è il momento di spingere al massimo con il passa parola. Come sapete la Notte del Lavoro Narrato non è un evento ma un modo per dire che per noi il lavoro è importante, vale, e che quando facciamo una cosa la facciamo bene perché così è bella, è giusta, ha senso e, soprattutto, conviene. Lo facciamo condividendo storie di lavoro; storie con le parole, con le note, con i disegni, con i balli, con quello che ci pare. Lo facciamo da sole/i, in due, in dieci o in mille non importa, quello che conta è esserci. Jamme, andiamo, let’s go, adelante, ‘sta nuttata ‘e sentimento nun è fatta pe’ durmì.

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22 Aprile | L’intelligenza artificiale e la bomba atomica
Caro Diario, con Giuseppe stiamo mettendo a punto un piccolo palinsesto di incontri per il pomeriggio in bottega, come puoi vedere dall’immagine, che ovviamente è ancora in bozza.

Come puoi vedere si inizia con l’intelligenza artificiale con due belle cape, Simone Rossi che con Riccardo Manzotti ha scritto Io & Ia, Mente, Cervello & GPT, e Antonio Lieto, autore invece di Cognitive Design for Artificial Minds. Ti dico subito che il fatto che siano tutti e due all’inizio è stato un caso, o per meglio dire un incastro tra le diverse disponibilità, però la cosa mi piace parecchio, perché io come sai ho tante domande, e insomma come cantava Lucio Dalla “io mi sto preparando, è questa la verità”.
Per quanto riguarda Simone Rossi sto leggendo il suo libro, sto all’inizio, ho letto solo una ventina di pagine ma mi ha fatto venire già voglia di una bella domanda, alla quale magari lui e Manzotti nel resto del libro rispondono ma io intanto la domanda me la faccio e gliela faccio, approfittando anche dal fatto che loro a pag. 24 scrivono “Detto in parole povere, abbiamo ‘scollinato’ e non sappiamo dietro il crinale cosa si nasconde. Potremo solo cercare di intuirlo.”
Ecco, io quando ho letto questa frase ho pensato prima al disastro della piattaforma BP nel Golfo Messico, al fatto che avevano creato un buco che non sapevano come chiudere e al bisogno di consapevolezza e poi a Hanna Arendt, alla bomba atomica e a Robert Oppenheimer, per saperne di più convieni che leggi il post che trovi qui, intitolato per l’appunto elogio della consapevolezza.
Vengo al punto. In estrema sintesi la Arendt sostiene che il ‘tecnico’ pensa solo a quesllo che sta fabbricando e non alle sue conseguenze e lo stesso Oppenheimer sembra confermarlo quando ne suoi diari scrive che se avesse saputo quale sarebbero state le conseguenze non è detto che insieme ai suoi colleghi a Los Alamos l’avrebbero costruita la bomba atomica.
La domanda che introduce la mia domanda è questa: “Perche la bomba atomica fa ancora oggi da detereente?, perché ancora oggi si dice attenti che ci può essere il rischio di na guerra nucleare? La mia risposta, semplice ai confini della banalità è perché si sono viste le orribili conseguenze della bomba atomica.
Ecco invece la domanda bella, quella per Rossi e Lieto: “Ma nei casi in cui le orribili conseguenze non soo fisicamente così visibili, riusciremo a rimettere il coperchio sul vaso di Pandora se, una volta che abbiamo scollinato, ci accorgiamo che quello che ci aspetta non ci piace? E poi, saremo in grado di capire che non ci piace con i padroni dell’algoritmo che sono quasi peggio dei padroni della guerra?
Se volete rispondere anche voi fatelo nei commenti.

15 Aprile | Nuttata ‘e Sentimento
Caro Diario, iniziano ad arrivare le prime locandine con le iniziative per la nostra Nutatta ‘e Sentimento e mi fa piacere condividerle con te. Mi raccomando, passa parola, ricordati che l’invitato può invitare.
Jamme, Andiamo, Let’s go, Adelante!
Partecipa anche tu alla 12° Edizione de La Notte del Lavoro Narrato, il 30 Aprile 2025.
‘Sta Nuttata ‘e Sentimento nun è fatta pe’ durmì.

8 Aprile 2025 | L’uomo artigiano
Caro Diario, il tema che ci siamo dati per aprile come gruppo di lettura che si riunisce ogni mese in Jepis Bottega è “Lavoro“.
Come dici? No, non lo so se qualcuna/o leggerà una pagina da “Il lavoro ben fatto“, anche se risconosco che mi farebbe piacere di certo non la leggerò io. Il libro di cui leggerò una pagina è “L’uomo artigiano“, di Richard Sennett, anche se non so ancora quale, vorrei poterlo leggere tutto, ma non si può.
Può essere pure la prima pagina, quella dove Sennett parla del suo incontro a New York con la sua maestra Hanna Arendt, siamo nel 1962, e della profonda convinzione della filosofa che le persone che fabbricano cose, l’ingegnere per esempio, di solito non capiscono quello che fanno. Poco più avanti, lo stesso Sennett riporta “l’osservazione annotata nel suo diario da RobertOppenheimer, il direttore del progetto Los Alamos, quasi a rassicurare se stesso: Quando vedi qualcosa che tecnicamente è allettante, ti butti è lo fai; sulle conseguenze ci rifletti solo dopo che hai risolto vittoriosamente il problema tecnico. Con la bomba atomica è stato così.” Riflettiamo caro Diario, riflettiamo.

3 Aprile 2025 | Il 30 aprile in Bottega
Caro Diario, con Giuseppe stiamo preparando il nostro programma per la giornata del 30 Aprile. Dico nostro perché come sai una delle cose belle della nostra notte è che ogni partecipante si organizza come vuole, dove vuole, con chi vuole, tutti assieme uniti dalla voglia di raccontare il lavoro, il suo valore, il suo senso, le sue possibilità. Naturalmente vale anche per noi, che ogni anno raccontiamo le nostre storie in Jepis Bottega. In più ci colleghiamo con un po’ delle altre iniziatiive che si sviluppano in giro per l’Italia, Cilento compreso. Adesso ti lascio, voglio fare un post per invitare chi vuole a segnalarci le sue iniziative, così magari con alcune di queste ci connettiamo anche noi, e scambiamo racconti, che è sempre una bella cosa. A presto.

2 Aprile 2025 | Una notte sempre più bella
Caro Diario, mi ha appena scritto Irene Costantini. Questo:
“Buongiorno Vincenzo. Partecipano alla Notte del Lavoro Narrato di Follonica anche il prof. Simone Rossi, neurologo presso l’Ospedale Le Scotte di Siena e docente all’Università di Siena, e il dottore scrittore Alessandro Giannotta.
Trascorreranno la giornata con noi al Magma incontrando le nostre bambine e bambini, i ragazzi più grandi, i genitori e gli insegnanti. La nostra notte fa sempre più bella!”
Come dici amico Diario? Sì, sono molto contento, nei prossimi giorni bisogna che ci impegnamo il più possibile con il passa parola, la notte del lavoro narrato è un’occasione unica per raccontare il lavoro, il suo valore e le sue possibilità.

18 Marzo 2025 | Io la penso così, e voi?
Caro Diario, si intitola “Una vita senza lavoro è una vita senza significato. Pure se tieni i soldi” ed è uno dei post a cui sono più affezionato. Mi piacerebbe il prossimo 30 Aprile 2025 dedicare uno spazio alla tua opinione e a qualle di un po’ di lettrici e di lettori che ci seguono, oltre a quelle che ci si sono già. Dopo che hai letto, puoi scrivere nei commenti qui o nel gruppo social della notte in cui lo condivido. Resto in ascolto.

11 Marzo 2025 | Proloco Casapulla e Casapulla OnLine per il Progetto Bottega Digitale
Caro Diario, un po’ di giorni fa mi ha scritto il mio amico Antonio Lieto, Professore Associato di Informatica presso l’Università di Salerno (DISPC) e direttore del Cognition, Interaction and Intelligent Technologies Laboratory (CIIT Lab), e Ricercatore associato presso l’ICAR-CNR (Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni) di Palermo. Questo il testo della sua mail:
Ciao Vincenzo, ti scrivo per segnalarti questo progetto (che si chiama “bottega digitale”) in cui sono stato coinvolto da 2 associazioni locali (Proloco Casapulla e Casapulla online) del mio paese.
L’idea del progetto, dedicato ad un mio amico informatico, è creare dei piccoli “laboratori del fare” su vari temi del digitale e per vari pubblici (ora siamo partiti con i ragazzi dai 17 ai 30 ma ci saranno altre attività per bambine/i e adulti over 40).
L’avvio del progetto ha avuto già qualche recensione sulla stampa, la rassegna la trovi qui.
Il primo laboratorio parte a giorni, sarà su tecnologie web e includerà una parte di uso e applicazione di intelligenza artificiale generativa per creare chatbot da integrare all’interno di siti o applicazioni mobile, il programma lo puoi vedere qui. Man mano che procederemo con gli incontri posteremo i vari avanzamenti sul blog e sulla pagina social.
Ti scrivo perché nell’avviare queste attività mi sei venuto in mente tu e il progetto del lavoro ben fatto legato al concetto di “bottega”, “cura del dettaglio”, “imparare facendo” e tante altre cose di cui abbiamo spesso discusso insieme.
Pensavo che questa potrebbe essere una esperienza da raccontare (da parte delle associazioni naturalmente) durante la notte del lavoro narrato del 30 Aprile. Loro per ora naturalmente non ne sanno niente è un collegamento che mi è venuto e ho pensato di scriverti, se l’idea ti piace li contatto. Fammi sapere”.
Come puoi immaginare amico Diario a me l’idea mi è piaciuto un saco e anche di più, e non solo l’ho scritto ad Antonio, ma gli ho chiesto anche se gli andava di fare una cosa come CIIT, Cognition, Interaction and Intelligent Technologies Laboratory.
Hai indovinato, mi ha detto di sì, li trovi tutti tra i partecipanti, e io sono troppo contento.

6 Marzo 2025 | Certe parole abbraccio di Angelo Ventriglia
Caro Diario, qualche giorno fa Angelo Ventriglia ha pubblicato questo post: “Per la prima uscita di certeparoleabbraccio sono partito da Autonomia, a cui qualche anno fa diede voce Alberto Maestri per un piccolo progetto che mi sta particolarmente a cuore: “La notte del lavoro narrato” ideata da Vincenzo Moretti (il prossimo 30 aprile compie 12 anni, non mancherò).”
Sono stato contento, tre belle cose in una sola volta:
Il suo nuovo progetto, che comincia da Autonomia e ha a che fare con le parole, che come sai mi stanno molto a cuore; mi sono incuriosito, ho letto, quando puoi fallo anche tu che vale la pena, mi sono iscritto, seguirò, e chissà che prima o poi non toccherà anche alla parola “lavoro”, così avremo tanti altri spunti su cu riflettere e da cui imparere.
Il ricordo della partecipazione di Alberto Maestri e di Franco Angeli all’edizione del 2018 della nostra Notte, leggi il post di Angelo per capire il contesto.
La notizia della sua partecipazione alla Notte del prossimo 30 Aprile.
Niente, che posso aggiungere ancora? Forse che, come direbbe Eduardo, questa notte si presenta proprio come comanda Dio. E che io sono troppo contento.

1 Marzo 2025 | Niccolò Ermini e il Susciando Lab
Caro Diario, oggi appena tornato da Mario – a proposito, o mangiato due carciofi ‘mbuttunati (ripieni) fatti da zia Grazia che non hanno uguali al mondo – ho trovato la mail di Irene Costantini che mi ha scritto che quest’anno, il 30 Aprile, alla nostra notte ci sarà anche Niccolò Ermini con il Susciando Lab di Scarlino. Oltre a essere contento ho visitato il sito e mi sono imbattuto in queste righe intitolate “Il mio modo di vivere la cucina”:
“La cucina è sempre stata il mio linguaggio, il modo in cui esprimo emozioni, racconto storie e creo connessioni. Vivo tra i profumi e i sapori autentici della Maremma, ma il mio cuore mi ha sempre spinto oltre i confini. Ho attraversato l’Asia con la curiosità di un esploratore, immergendomi nei mercati affollati, studiando i gesti dei grandi maestri e lasciandomi ispirare da ogni sapore, aroma e tradizione.
Ogni tappa di quel viaggio mi ha insegnato qualcosa: la magia di una spezia ben dosata, l’armonia di culture tanto diverse eppure incredibilmente connesse. Tornando a casa, ho capito che il mio sogno era creare un ponte tra la mia terra e il mondo, fondendo la rusticità sincera della cucina maremmana con l’eleganza e l’intensità dei sapori asiatici.
Ogni piatto che preparo è un viaggio. Il mio. E spero che possa diventare anche il tuo.”
Che ti devo dire, ho finito di leggere e sono stato ancora più contento. Devo dire a Irene di chiedergli se ha voglia di preparare una zuppa dedicata al lavoro per il 30 Aprile, chissà, magari l’idea gli piace.

27 Febbraio 2025 | La scelta di Tiziano
Caro Diario, il mio amico Tiziano Arrigoni, la sera del 6 Apile 2017, mi inviò queste righe:
“Buonasera Vincenzo, stavo leggendo ai ragazzi l’intervista di Primo Levi a Philip Roth del 1986, un passo che non ricordavo mi ha colpito e te lo passo nel caso tu non lo conoscessi perché pone problemi complessi sul lavoro ben fatto, anche se in casi estremi:
Ad Auschwitz ho notato spesso un fenomeno curioso: il bisogno del lavoro ben fatto è talmente radicato da spingere a far bene anche il lavoro imposto, schiavistico. Il muratore italiano che mi ha salvato la vita, portandomi cibo di nascosto per sei mesi, detestava i tedeschi, il loro cibo, la loro lingua, la loro guerra; ma quando lo mettevano a tirar su muri, li faceva dritti e solidi, non per obbedienza ma per dignità professionale.
Come al solito, Primo Levi nella sua grande razionalità fa pensare in un senso o in un altro. Però mi ha fatto porre alcune domande: Può esistere un lavoro ben fatto senza la dignità del lavoro, in questo caso in uno stato di schiavitù? Ci può essere la scelta del lavoro ben fatto quando è una finzione in quanto non hai scelta? Certo, esiste la scelta di fare un buono o un cattivo lavoro. Ma si può definire scelta in casi come questi?».
Come puoi immaginare amico Diario, le domande di Tiziano erano troppo belle per lasciarle appese, e così ci ragionammo su assieme e coinvolgemmo nella discussione anche altre amiche e amici, il risultato quando avrai voglia e tempo lo puoi leggere qui.
E se questa discussione la riprendessimo oggi, mentre ci avviciniamo a grandi passi alla notte del 30 aprile di quest’anno? Può essere una buona idea? Io dico di provarci, come sempre ognuna/o può dire la sua direttamente nei commenti a questo post, sui social o scrivendo a partecipa@lavorobenfatto.org
Alla prossima e mi raccomando, passa parola.

21 Febbraio 2025 | La notte di Follonica
Caro Diario, mi sa che una delle prossime edizioni dobbiamo spostare il quartier generale a Follonica. Sono arrivate un po’ di adesioni e leggi che bellezza: Museo Magma, Istituto Comprensivo Follonica 1, Istituto Comprensivo Leopoldo II di Lorena, Cantiere Cultura Follonica, CISC Centro Internazionale di Scambi Culturali, Sugoi Viaggi.
Sono troppo contento amico mio, alla prossima.

IL LAVORO È PARTECIPAZIONE | COME SI FA
La Notte del Lavoro Narrato è una esperienza di narrazione partecipata. Si possono leggere, ascoltare, raccontare, cantare, disegnare, recitare storie di lavoro e condividerle con l’hashtag #lavoronarrato. Si può partecipare da soli, in 2 o in 10, in 100 o in mille. Si può fare a casa, a scuola, in bottega, in azienda, nel bar, nella sede della pro loco o dell’associazione, in discoteca, in cantina, per strada, in piazza, insomma dove ci pare.
Alla Notte del Lavoro Narrato conta solo una cosa: Esserci!
Da soli, in due o in mille non importa, non è un evento, meno che mai una performance, è l’occasione per stare insieme e raccontare storie di lavoro con le parole, le immagini, i video, la musica, come ci pare.
Perché per noi il lavoro e chi lavora sono importanti, meritano rispetto, considerazione, sempre, indipendentemente dal lavoro che si fa. Perché siamo ciò che raccontiamo. Perché una vita senza lavoro è una vita senza significato, pure se tieni i soldi. Buona partecipazione.

IL LAVORO È CONDIVISIONE | LA NOSTRA NOTTE SUI SOCIAL
La Notte del Lavoro Narrato, Gruppo Ufficiale
La Notte del Lavoro Narrato in Umbria 2024
Notte del #LavoroNarrato, Storie di lavoro, dignità, possibilità, Laura Ressa
Storie di Lavoro Narrato, Silva Gironimi
La notte del lavoro narrato “Racconti dentro il vulcano”, Radio Mehari

IL LAVORO È RACCONTO | I PROTAGONISTI
27. Angelo Sciadone, The Dream – Il sogno di Ibrahima Kandé, Campobasso
26. Cgil, Cisl, Uil Salerno, In parola e musica, Salerno
25. Maurizio Mastrogiovanni per Associazione ABA, Aiutiamo i Bambini Autistici, Ceraso
24. Eli e le tanto pe’ cantà, Follonica
23. Barbiere De Giulio, Caselle in Pittari
22. Simone Rossi e Alessandro Giannotta, Follonica
21. La notte del lavoro narrato in Umbria, Centro Visite OASI WWF, Lago di Alviano
20. Peperoncino Forte, Napoli
19. Cognition, Interaction and Intelligent Technologies Laboratory, Salerno
18. Progetto Bottega Digitale, Associazione Casapulla OnLine, Proloco Casapulla, Casapulla
17. Angelo Ventriglia, Social
16. Susciando Lab, Scarlino
15. Museo Magma, Follonica
14. Istituto Comprensivo Follonica 1, Follonica
13. Istituto Comprensivo Leopoldo II di Lorena, Follonica
12. Cantiere Cultura Follonica, Follonica
11. CISC Centro Internazionale di Scambi Culturali, Follonica
10. Sugoi Viaggi, Follonica
9. Maura Ciociano, Cuccaro Vetere
8. La Bottega dell’Occhio, Pisciotta
7. Fattoria Attanasio, Torraca
6. HIA – Hospitality Innovation Academy, Firenze
5. La Pietra Azzurra Cilento, Caselle in Pittari
4. La Pietra Azzurra Vallo Di Diano, Sala Consilina
3. Knots4change, Italia
2. Jepis Bottega, Caselle in Pittari
1. Casa del Lavoro Ben Fatto, Caselle in Pittari

IL LAVORO È IDEE | I PENSIERI E LE PAROLE
I semi del lavoro, 26/02/24
Le parole sono azioni, 16/12/21
Quello che viene prima, 02/03/21
Ritorno al futuro, 28/12/20
L’importante non è che lavoro fai, ma come lo fai, 26/05/20
Il baracchino, il garage, la visione e il lavoro ben fatto, 10/09/19
Il lavoro ben fatto, l’intelligenza artificiale e la nostra umanità, 10/02/19
Roberto, Asimov, le macchine che pensano e gli umani che invece no, 24/10/17
Il futuro del lavoro raccontato da me, 14/05/17
Manifesto del lavoro ben fatto, 09/12/16
La sindrome di Stradivari al tempo di internet, 02/10/15
A scuola di lavoro ben fatto, di tecnologia e di consapevolezza, 18/09/15
Ricostruire il nesso tra autonomia e lavoro, 29/05/14

IL LAVORO È STORIA | LE EDIZIONI PRECEDENTI
L’undicesima notte, il lavoro e i suoi racconti, 23/01/24
Nuttata ‘e Sentimento | 10, 05/09/22
Penso che una notte così non la scordo mai più, 28/04/22
Il lavoro è il suo racconto, 04/01/22
La notte più narrata di sempre, 01/05/20
La Notte del Lavoro Narrato 2020, 20/12/19
La Notte del Lavoro Narrato 2019, 02/10/18
Tutta la notte minuto per minuto o quasi, 27/04/18
La notte del lavoro narrato 2018, 13/11/17
Diario di una notte narrata, 28/04/17
‘Sta nuttata ‘e sentimento nun è fatta pe’ durmì, 23/10/16
Nuttata ‘e sentimento, 26/01/16
Cronaca di una notte annunciata, 16/05/15
La notte di Maria Giovanna in 15 tweet, 03/05/2015
Magie di una notte di lavoro narrato, 01/05/15
Lavoro Narrato 2015, 27/04/15
La canzone del lavoro narrato, 15/04/15

  • Vincenzo Moretti |

    Buongiorno Daniela Daverio e Tommaso Arcella. Per prima cosa siamo molto contenti della vostra partecipazione. Potete farlo da sole/i, con altre/i, leggendo una storia o una poesia che racconta il lavoro. Fatemi sapere se partecipate come persone o altro (associazione, gruppo, ecc.) e dove state così vi aggiungo ai partecipanti. Poi il 30 Aprile basterà condividere quello che fate sui social che vi saranno indicati, a partire dal gruppo nazionale su FB ma anche su qualunque altro cosial con l’hashtag #lavoronarrato. Continuate a seguire il post, io intanto resto in ascolto.

  • Daniela Daverio |

    Mi piacerebbe partecipare

  • Tommaso Arcella |

    È la prima volta che partecipo. Potrei contribuire con un racconto, un romanzo, poesie, opere d’arte figurative, rendering di progetti di architettura, non so. Chiedo chiarimenti. Grazie

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