Manifesto del Lavoro Ben Fatto

Caro Diario ecco il nostro Manifesto. Leggilo, che se ti piace lo puoi firmare e passare parola.

IL MANIFESTO
Il Manifesto del Lavoro Ben Fatto, Vincenzo Moretti

LE TRADUZIONI
The Well Done Work Manifesto, Filomena Capobianco
El Manifiesto del Trabajo Bien Hecho, Irene Gonzalez y Reyero
Le Manifeste du Travail Bien Fait, Sabrina Rezgui Guerbaa et Daniela Chiru
做好工作的表现, Rossella Sgambato, Lu Jiajun (陆家俊) e Lu Hui(鲁慧)
Das Manifest der gut gemachten Arbeit, Patrick Temmel
Manifest dobrze wykonanej pracy, Giovanni Toccu
やりがい仕事宣言, Irene Costantini e Altri

MANIFESTO DEL LAVORO BEN FATTO
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1. Qualsiasi lavoro, se lo fai bene, ha senso.
2. Nel lavoro tutto è facile e niente è facile, è questione di applicazione, dove tieni la mano devi tenere la testa, dove tieni la testa devi tenere il cuore.
3. Ciò che va quasi bene, non va bene.

4. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, grazie al lavoro delle donne, degli uomini e delle macchine.
5. Un mondo che sa dare più valore al lavoro e meno valore ai soldi, più valore a ciò che sappiamo e sappiamo fare e meno valore a ciò che abbiamo, è un mondo migliore.
6. Il lavoro è identità, dignità, autonomia, rispetto di sé e degli altri, comunità, sviluppo, futuro.

7. Il lavoro ben fatto non può fare a meno dell’amore per quello che si fa e del piacere di farlo.
8. Il lavoro ben fatto non può fare a meno dei diritti, della dignità, della soddisfazione, del rispetto e del riconoscimento sociale di chi lavora, indipendentemente dal lavoro che fa.
9. Il lavoro ben fatto non può fare a meno dell’etica, della cultura, dell’approccio, del modo di essere e di fare fondati sulla necessità di fare bene le cose a prescindere, in qualunque contesto o situazione.
10. Il lavoro ben fatto non può fare a meno dei doveri di chi lavora, del suo impegno a mettere in campo in ogni momento tutto quello che sa e che sa fare per fare bene il proprio lavoro, come persona e come componente delle strutture delle quali fa parte, con spirito collaborativo, indipendentemente dal lavoro che fa.

11.
 Fare bene le cose è bello.
12.
 Fare bene le cose è giusto.
13.
 Fare bene le cose conviene.

14.
 Il lavoro ben fatto non è soltanto un modo etico, cooperativo, sociale di pensare e di fare le cose.
15. Il lavoro ben fatto è prima di tutto un modo razionale, utile, conveniente di pensare e di fare le cose.
16. Non importa quello che fai, quanti anni hai, di che colore, sesso, lingua, religione sei. Quello che importa, quando fai una cosa, è farla come se dovessi essere il numero uno al mondo. Il numero uno, non il due o il tre. Poi puoi essere pure il penultimo, non importa, la prossima volta andrà meglio, ma questo riguarda il risultato non l’approccio, nell’approccio hai una sola possibilità, cercare di essere il migliore.


17. Lavoro ben fatto è mettere sempre una parte di te in quello che fai.
18. Lavoro ben fatto è il calore che fai quando fai bene qualcosa, qualunque cosa tu faccia, progettare un ponte, pulire una strada, lavare il pavimento del bar dopo che hai abbassato la saracinesca.
19. Lavoro ben fatto è rispetto di sé, visione, fiducia, voglia di non arrendersi.
20. Lavoro ben fatto è soddisfazione, conoscenza, creatività, potenziale, intelligenza, intraprendenza, connessione, autonomia, innovazione, dedizione, professionalità. Delle persone e delle organizzazioni.
21. Lavoro ben fatto è la qualità che fa muovere un Paese, che lo fa ripartire, che lo sostiene nei suoi percorsi di cambiamento e di sviluppo, che non si accontenta dei casi di eccellenza, che si fa norma, che traduce gli obiettivi in risultati.
22. Lavoro ben fatto è intelligenza collettiva, bellezza che diventa ricchezza, cultura che diventa sviluppo, storia che diventa futuro.

23. Cogliere e moltiplicare le opportunità è lavoro ben fatto.
24.  Connettere maestria, creatività e bellezza è lavoro ben fatto.
25. Mettere a valore il sapere e il saper fare delle persone, la conoscenza esplicita e tacita delle organizzazioni, la cultura e la storia delle città e delle comunità è lavoro ben fatto.
26. Investire nella scuola, nella formazione, nella conoscenza, nell’innovazione, nella ricerca scientifica è  lavoro ben fatto.
27. Leggere le relazioni tra le persone e le organizzazioni, e i loro significati, dal punto di vista della conoscenza, è lavoro ben fatto.
28. Riconoscere il valore delle donne e degli uomini che ogni giorno con il proprio lavoro danno più significato alle proprie vite e più futuro al proprio Paese è lavoro ben fatto.


29. Il cambiamento riguarda tutti.

30. Le singole persone, senza le quali il lavoro ben fatto non può diventare modo di essere e di fare, senso comune, missione condivisa.

31. Le organizzazioni, destinate ad avere tanto più futuro quanto più riescono a connettere il fare con il pensare, ad affermare idee e modelli gestionali in grado di tradurre con più efficacia le idee in azioni e gli obiettivi in risultati.

32. Le classi dirigenti a ogni livello, alle quali tocca ricostruire il nesso tra potere, inteso come possibilità di disporre di risorse e di prendere decisioni, e responsabilità, intesa come necessità di operare nell’interesse generale delle istituzioni e dei cittadini che si rappresentano.


33. Non è tempo di piccoli aggiustamenti.
34. A partire dal lavoro e dal suo riconoscimento sociale va ridefinito il background, la tavola di valori, di riferimenti e di interpretazioni condivise necessari alle famiglie, alle comunità, ai paesi, al mondo, per pensare il proprio futuro in maniera più inclusiva e meno ingiusta.
35. Va ripensata la relazione esistente tra la capacità di innovare, di competere e di conquistare spazi di mercato e il riconoscimento sociale del valore del lavoro, la possibilità che chi lavora abbia una vita più ricca e consapevole.
36. Il sapere, il saper fare, l’apprendimento per tutto il corso della vita sono una componente essenziale non solo dei processi di emancipazione delle persone ma anche della capacità di attrarre e di competere delle imprese, delle PA, dei territori dei diversi Paesi.

37. Il lavoro ben fatto è il suo racconto.
38. Il racconto ha origini antiche come le montagne.
39. Ogni cosa che accade è un racconto.

40. Raccontando storie ci prendiamo cura di noi.
41. Connettiamo vite, fatti, eventi.
42. Diamo senso al trascorrere del tempo.
43. Ricostruiamo ciò che è successo a vantaggio del significato.
44. Istituiamo ambienti sensati.
45. Incrementiamo il valore sociale delle organizzazioni e delle comunità con le quali in vario modo interagiamo.
46. Attiviamo processi di innovazione e di cambiamento.

47. È tempo di nuovi Omero, di nuova epica, di nuovi eroi.
48. È tempo di donne e di uomini che ogni mattina mettono i piedi giù dal letto e fanno bene quello che devono fare, a prescindere, perché è così che si fa.
49. È tempo di persone normali.
50. È tempo di fare bene le cose perché è così che si fa.

51. Siamo quelli del lavoro ben fatto e vogliamo cambiare il mondo.
52. Nessuno si senta escluso.

WELL DONE WORK MANIFESTO
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1. Any work makes sense, if you do it properly.
2. At work everything is easy and nothing is easy. It’s a matter of strong commitment, your head is where your hand is, your heart is where your head is.

3. What is nearly good, it’s not good.

4. Nothing is created nor destroyed but everything is transformed thanks to the hard work of women, men and of the machines.

5. The world is better when able to set a high value on work and on what we know and little value on money and on what we just have.
6. Work is identity, dignity, independence, self-respect and respect for others, community, development, future.

7. A well done work can’t leave the love for what we do and the pleasure to do it out of consideration.
8. A well done work can’t leave rights, dignity, satisfaction, respect and the social recognition of those who work hard out of consideration, regardless of the work they do.
9. A well done work can’t leave ethics, culture, approach, the way of being and of doing based on the need to do things well out of consideration, whatever the circumstances.
10. A well done work can’t leave the duties of those who work out of consideration, their strong commitment to implement in any time all their knowledge in order to do things well, along with their spirit of co-operation, as persons and as members of their respective organizations, regardless of the work they do.

11.
 Doing things well is satisfying.
12.
 Doing things well is fair.
13. Doing things well is worthwhile.

14.
 A well done work is not simply an ethical, cooperative and social way to do and think about things.
15. A well done work is primarily a reasonable, useful, worthwhile way to do and think about things.
16. It doesn’t matter what you do, how old you are, what your color, gender identity, language, religion are. What matters is doing things as if you were world’s number one. Number one. Not number two or number three. Then, as far as the result (not the approach) is concerned, you could also be the penultimate, it doesn’t matter, next time you’ll do better. But in the approach you just have one chance to do things right and to try to be the best.


17. A well done work is putting your heart into what you do.
18. A well done work is your effort of doing something well, anything you do, designing a bridge, cleaning the road or washing the floor of the cafè once you have lowered the shutter.

19. A well done work is self-respect, vision, self-confidence and the determination to never give up.

20. A well done work is satisfaction, knowledge, creativity, potential, intelligence, initiative, dedication, professionalism. Of people and of the organisations.
21. A well done work is the quality that makes move a nation, makes it start again, supports it during its paths of changes and development. It is not just satisfied with the excellence cases, it is the rule and achieves the goals.
22. A well done work is collective intelligence, is beauty turning into an asset, is culture becoming development, is history longing for the future.

23. A well done work is seizing and increasing opportunities.
24. A well done work is connecting skills, creativity and beauty.
25. A well done work is taking advantage of the people’s knowledge and know how, of the explicit and tacit knowledge of the organisations, of the culture and history of the cities and of the communities.
26. A well done work is investing in school and training, in knowledge, in innovation and in scientific research.

27. A well done work is understanding the relationships between people and organisations from the knowledge standpoint.
28. A well done work is acknowledging the women and men value, who give their lives meaning by working and their own nation a future every day.


29. Change concerns anyone.
30. A well done work concerns the single persons since without them no way of being and of doing, common sense and a shared mission are possible.
31. A well done work concerns the organisations which will live longer as long as they manage to connect the know how with the thought and to promote management models and concepts effectively in order to turn ideas into actions and goals into results.


32. A well done work concerns the political class at any level, who is entitled to rebuild the strong relationship between power, considered as possibility to allocate resources and to make decisions, and responsibility, considered as the need to act in the general interest of the institutions and citizens it represents.

33. It is no longer the moment for minor adjustments.

34. Starting from a well done work and its social recognition we must set once again the background, the shared values, reference points and interpretations which are necessary for families, the community, the countries and the whole world to think about the future in a more inclusive and less unfair way.
35. We must reconsider the existing relationship between the capacity to innovate, compete and conquer new market space and the social recognition of the well done work value so that those who work can have a richer and more aware life.
36. Knowledge, know how, education throughout our lives are cornerstones not only in the process of personal emancipation but also in the ability of the enterprises, of the Public Administration and of the different countries to attract and compete at a global level.

37. A well done work is its storytelling.
38. Storytelling is as old as mountains.
39. Anything that happens is a story to tell.

40. Storytelling is a way to take care of ourselves.
41. We connect lives, facts, events.
42. We give meaning to the passing of time.
43. We build once again what happened to learn from it.

44. We build meaningful environments.
45. We increase the social value of the organisations and of the communities we interact with.

46. We activate innovation and change processes.

47. It’s time to have new Homers, new epic legends, new heroes.
48. It’s time to have women and men who get up in the morning and do well what they have to because this is the right way to do things.
49. It’s time to have normal people.
50. It’s time to do things well because this is the right way to do things.

51. We support the well done work and we want to change the world.

52. Noone should feel left out.

MANIFIESTO DEL TRABAJO BIEN HECHO
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1. Cualquier trabajo, si se hace bien, tiene sentido.
2. En el trabajo, todo es fácil y nada es fácil, es una cuestión de enfoque, ahí donde está tu mano también tiene que estar tu mente, y donde está tu mente también tiene que estar tu corazón.
3. Lo que está casi bien, no está bien.

4. Nada se crea, ni se destruye, todo se transforma gracias al trabajo de mujeres, hombres y máquinas.
5. Un mundo que sabe valorar más el trabajo y menos el dinero, menos lo que tenemos y más lo que sabemos y lo que sabemos hacer, es un mundo mejor.
6. El trabajo es identidad, dignidad, autonomía, respeto para sí mismos y para los demás, comunidad, desarrollo, futuro.

7. El trabajo bien hecho no puede estar desvinculado del amor para lo que se hace y del placer de hacerlo.
8. El trabajo bien hecho no puede estar desvinculado de los derechos, de la dignidad, de la satisfacción, del respeto y del reconocimiento social de los que trabajan, independientemente del trabajo que hagan.
9. El trabajo bien hecho no puede estar desvinculado de la ética, de la cultura, de la perspectiva que se adopta, de un modo de ser y de actuar que se basan en la necesidad de hacer las cosas bien siempre, en cualquier contexto o situación.
10. El trabajo bien hecho no puede estar desvinculado del deber de quien trabaja, de su comprometerse en ofrecer en cada momento todo lo que sabe y lo que sabe hacer para hacer bien su trabajo, como persona y como parte de las estructuras de las que forma parte, con espíritu de colaboración, independientemente del trabajo que haga.

11. Hacer bien las cosas es bonito.
12. Hacer bien las cosas es justo.
13. Hacer bien las cosas conviene.

14. El trabajo bien hecho no es solo una manera ética, cooperativa, social de pensar en las cosas y de hacerlas.
15. El trabajo bien hecho es primeramente una manera racional, útil, conveniente de pensar en las cosas y de hacerlas.
16. No importa qué haces, los años que tengas, no importa el color de tu piel o de qué sexo, lengua o religión eres. Lo que importa, cuando haces algo, es llevarlo a cabo como si fueras el número uno en el mundo. El número uno, no el número dos o el tres. Luego puede que seas el penúltimo, no importa, la próxima vez te irá mejor, pero esto tiene que ver con el resultado, no con la manera de ponerse con respecto a lo que haces, allí solo tienes una posibilidad, intentar ser el mejor.

17. Trabajo bien hecho es poner siempre una parte de ti en lo que haces.
18. Trabajo bien hecho es el calor que consigues cuando haces algo bien, cualquier cosa hayas hecho, diseñar el proyecto de un puente, limpiar una calle, fregar el suelo del bar después de cerrar la puerta.
19. Trabajo bien hecho es respetarse a sí mismos, tener visión, confianza y ganas de no rendirse.
20. Trabajo bien hecho es satisfacción, conocimiento, creatividad, potencial, inteligencia, intrepidez, conexión, autonomía, innovación, dedición, profesionalidad. En las personas y en las organizaciones.
21. Trabajo bien hecho es la calidad que mueve un País, que le consiente reactivarse, que le sostiene en sus momentos de cambio y de desarrollo, que no se queda solo con los casos de excelencia, que se convierte en la norma, que transforma los objetivos en resultados.
22. Trabajo bien hecho es inteligencia colectiva, belleza que se transforma en riqueza, cultura que se transforma en desarrollo, historia que se convierte en futuro.

23. Aprovechar y multiplicar las oportunidades es trabajo bien hecho.
24. Conectar maestría, creatividad y belleza es trabajo bien hecho.
25. Otorgarle valor a lo que las personas saben y saben hacer, a los conocimientos explícitos e implícitos de las organizaciones, a la cultura y a la historia de las ciudades y de las comunidades es trabajo bien hecho.
26. Invertir en la educación, en la formación, en el conocimiento, en la innovación, en la investigación científica es trabajo bien hecho.
27. Leer desde el punto de vista del conocimiento las relaciones entre personas y organizaciones, y sus significados, es trabajo bien hecho.
28. Reconocer el valor de las mujeres y de los hombres que cada día con su trabajo hacen que sus vidas tengan más significado y garantizan más futuro a su propio País es trabajo bien hecho.

29. El cambio nos atañe a todos.
30. A los individuos, porque sin ellos el trabajo bien hecho no puede llegar a ser una manera de ser y de hacer, sentido común, misión compartida.
31. A las organizaciones, cuyo futuro dependerá de su capacidad de conjugar el hacer con el pensar, y de promover ideas y modelos de gestión que puedan convertir con mayor eficacia las ideas en acciones y los objetivos en resultados.
32. A las clases dirigentes de todos los niveles, a las que les toca reconstruir la relación entre poder, es decir la posibilidad de disponer de recursos y de tomar decisiones, y responsabilidad, es decir necesidad de actuar en nombre de los intereses generales de las instituciones y de los ciudadanos que se representan.

33. No es tiempo para pequeños ajustes.
34. Partiendo del trabajo y de su reconocimiento social hay que redefinir el telón de fondo y los valores, los puntos de referencia y las interpretaciones compartidas necesarias para que las familias, las comunidades, los países, el mundo puedan pensar en su futuro en términos más inclusivos y más justos.
35. Hay que redefinir la relación que existe entre la capacidad de innovar, de competir y de conquistar espacios en el mercado y el reconocimiento social del valor del trabajo, la posibilidad de que quien trabaja tenga una vida más rica y una mayor autoconciencia.
36. El saber y el saber hacer, junto con una formación constante que dure toda la vida, son un elemento esencial no solo en los procesos de emancipación de las personas, sino también en la capacidad de competir y de atraer talentos de las empresas, de las administraciones públicas y de los territorios de los distintos países.

37. El trabajo bien hecho es el hecho de contarlo.
38. El arte de contar tiene orígenes antiguos como las mismas montañas.
39. Todo lo que ocurre es un cuento.

40. Contando historias aprendemos a cuidarnos.
41. Contando historias conectamos vidas, hechos, eventos.
42. Contando historias le damos sentido al tiempo que pasa.
43. Contando historias reconstruimos lo que ha pasado y entendemos su significado.
44. Contando historias construimos entornos con sentido.
45. Contando historias ensalzamos el valor social de las organizaciones y de las comunidades con las que interactuamos en múltiples formas.
46. Contando historias activamos procesos de innovación y de cambio.

47. Es tiempo para nuevos Homeros, para nuevas épicas, para nuevos héroes.
48. Es tiempo para hombres y mujeres que cada mañana se levantan de la cama, ponen los pies en el suelo y hacen bien lo que tienen que hacer, sin más, porque es así como se hace.
49. Es tiempo para personas normales.
50. Es tiempo de hacer bien las cosas porque es así como se hace.

51. Somos los del trabajo bien hecho y queremos cambiar el mundo.
52. Que nadie se sienta excluido.

MANIFESTE DU TRAVAIL BIEN FAIT
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1. Tout travail a un sens, s’il est bien fait.
2. Dans le travail tout est facile même si rien n’est facile, c’est une question d’application, là où est ta main est ton esprit, là où est ton esprit doit être ton coeur.
3. Ce qui est «presque» bien n’est pas bien.

4. Rien ne se crée, rien ne se détruit, tout se transforme grâce au travail des femmes, des hommes et des machines.
5. Un monde meilleur est un monde qui sait donner plus de valeur au travail et moins de valeur à l’argent, plus de valeur à ce que nous savons et savons faire et moins de valeur à ce que nous avons.
6. Le travail est identité, dignité, autonomie, le respect de soi-même et des autres, communauté, développement, futur.

7. Un travail bien fait ne peut faire abstraction de l’amour que nous portons à ce que nous faisons et du plaisir de le faire.
8. Un travail bien fait ne peut se passer des droits, de la dignité, de la satisfaction, du respect et de la reconnaissance sociale de celui ou celle qui travaille, indépendamment du travail qui est fait.
9. Un travail bien fait ne peut faire abstraction de l’éthique, de la culture, de l’approche, de la façon d’être et de faire fondés sur la nécessité de bien faire les choses peut importe le contexte ou la situation.
10. Un travail bien fait ne peut faire abstraction des devoirs de celui ou celle qui travaille, de son investissement à mettre sur le terrain tout se dont il/elle sait faire pour bien faire son travail à tout moment, en tant que personne et membre de la structure dont il/elle fait partie, avec un esprit collaboratif, indépendamment du travail fait.

11. Bien faire les choses c’est beau.
12. Bien faire les choses c’est juste.
13. Il convient bien faire les choses.

14. Un travail bien fait n’est pas seulement une façon éthique, coopérative, sociale de penser et de faire les choses.
15. Un travail bien fait c’est avant tout une façon rationnelle, utile, intéressante de penser et de faire les choses.
16. Peut importe ce que nous faisons, l’âge que nous avons, le couleur, le sexe, la langue, la religion que nous avons. Ce qui importe, quand nous faisons quelque chose, c’est de la faire comme si nous devions être le numéro un au monde. Le numéro un, non le deux ou le trois. Nous pouvons même être l’avant dernier, peut importe, la prochaine fois nous ferons mieux encore. Ceci concerne le résultat, non pas l’approche car dans l’approche il n’y a qu’une seule possibilité, celle d’essayer pour être le meilleur.

17. Un travail bien fait c’est de toujours mettre une partie de soi dans ce que nous faisons.
18. Un travail bien fait c’est la chaleur que nous provoquons quand nous faisons bien les choses, peut importe ce qui est fait: concevoir un pont, nettoyer une rue, laver les sols d’un café après avoir fermé.
19. Un travail bien fait c’est le respect de soi, la vision, la confiance, l’envie de ne pas baisser les bras.
20. Un travail bien fait c’est de la satisfaction, de la conscience, de la la créativité, du potentiel, de l’intelligence, de l’initiative, de la connexion, de l’autonomie, de l’innovation, de l’application, du professionnalisme. Des personnes et des organisations.
21. Un travail bien fait c’est la qualité qui fait bouger un pays, qui le fait repartir, qui le soutient dans ses parcours de changements et de développement. Celui-ci ne se contente pas des cas d’excellence, mais des normes et des résultats des objectifs.
22. Un travail bien fait c’est l’intelligence collective, la beauté qui devient richesse, la culture qui devient développement, l’histoire qui devient le futur.

23. Un travail bien fait c’est cueillir et multiplier les opportunités.
24. Un travail bien fait c’est connaître la maestria, la créativité et la beauté.
25. Un travail bien fait c’est mettre en valeur le savoir et le savoir faire des personnes,
la connaissance explicite et tacite des organisations, la culture et l’histoire des
villes et des communautés.
26. Un travail bien fait c’est investir dans l’école, la formation, la connaissance,
l’innovation et dans la recherche scientifique.
27. Un travail bien fait c’est savoir lire les relations entre les personnes et les
organisations, ainsi que leurs sens du point de vue de la connaissance.
28. Un travail bien fait c’est reconnaître la valeur des femmes et des hommes qui,
chaque jour, donnent plus de sens à leurs vies et plus de futur à leurs pays grâce
à leur travail.

29. Le changement concerne tout le monde.
30. Un travail bien fait concerne les personnes individuelles sans qui le travail ne peut devenir une façon d’être et de faire, un sens commun, une mission partagée.
31. Un travail bien fait concerne les organisations destinées à avoir autant de futur qu’elles réussissent à avoir en connectant le savoir faire avec la pensée, en affirmant des idées et des modèles capables de transformer de façon efficace les idées en action et les objectifs en résultats.
32. Les classes dirigeantes qui doivent reconstruire le lien entre le pouvoir, entendu comme la possibilité de disposer de ressources et de prendre des décisions, et la responsabilité, entendue comme nécessité d’opérer dans l’intérêt général des institutions et des citoyens qui se représentent.

33. Ce n’est pas le temps des petits ajustements.
34. A partir du travail et de la reconnaissance sociale il faut redéfinir le background, les valeurs du travail, les références et les interprétations partagées nécessaires aux familles, à la communauté, aux pays et au monde afin de penser au futur de façon plus inclusive et moins injuste.
35. Doit être repensée da relation existante entre la capacité d’innover, de rivaliser et de conquérir des espaces de marché ainsi que la reconnaissance sociale de la valeur du travail, pour que ceux qui travaillent aient une vie plus riche et plus consciente.
36. Le savoir, le savoir faire, l’apprentissage de toute une vie sont une composante essentielle non seulement des procédés d’émancipation mais aussi de la capacité d’attirer des entreprises, des administrations publiques et des territoires des différents pays.

37. Un travail bien fait est une histoire.
38. L’histoire a des origines aussi anciennes que les montagnes.
39. Tout ce qui arrive est une histoire.

40. Quand nous nous racontons des histoires nous prenons soin de nous.
41. Nous connectons des vies, des faits, des évènements.
42. Nous donnons du sens au temps qui passe.
43. Nous reconstruisons ce qui est arrivé selon un sens.
44. Fondons des environnements censés.
45. Augmentons le travail social des organisations et des communautés avec lesquels nous interagissons de différentes façons.
46. Activons des procédés d’innovations et de changement.
47. Il est temps d’avoir de nouveaux Homère, de nouveaux récits épiques, de nouveaux héros.

48. Il est temps d’avoir des hommes et des femmes qui descendent du lit le matin et qui font bien ce qu’ils doivent faire car c’est ainsi qu’il faut faire.
49. Il est temps d’avoir des personnes normales.
50. Il est temps de bien faire les choses car c’est ainsi qu’il faut faire.

51. Nous soutenons le travail bien fait et nous voulons changer le monde.
52. Que personne ne se sente exclu.

做好工作的表现
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1. 任何工作,如果你做得好,就有意义。
2. 所有工作既简单也不简单,是应用的问题,工作应该同时用手、脑、心。
3. 这样几乎好也不好。

4. 没有东西被创造,没有东西被破坏,一切都在改变, 感谢女性、男性和机器的工作。
5. 给工作和知识更多价值,给钱和拥有的东西更少价值的一个世界,是一个更好的世界。
6. 工作是身份、尊严、自治、对自己和其他人的尊重、团体、发达和未来。

7. 做好工作离不开爱和热情。
8. 做好工作离不开人权、尊严、满意、对工作人的尊重和社会的承认, 无论什么工作。
9. 做好工作离不开职业道德、文化、态度、行为和想做好的需要,在任何情况下。
10. 做好工作离不开工作人的责任心,作为一个工作人或者公司的一个部门需要承诺投入所有的时间让工作完成地更好,无论是什么工作都需要协作精神。

11. 做好事情是很棒的。
12. 做好事情是正确的。
13. 做好事情是有利的。

14. 做好工作不仅需要道德、合作、社会的想法还要做事的方式。
15. 做好工作首先需要理性、有用、方便的思考和做事的方式。
16. 无论你做什么、你多大了、你是什么 肤色、性别、语言、宗教都不重要, 重要的是当你做这件事的时候, 像你是世界第一一样。是世界第一,不是第二或第三。然后你也可能是倒数第二,没关系,下一次你会做得更好, 但是这涉及到结果而不是过程,在过程中你只有一次机会,想办法让自己更好。

17. 做好工作需要你全身心地投入。
18. 当你做好工作,这个做好的工作会让你开心。无论你做什么: 设计一个桥, 打扫道路,当咖啡厅关门后清洗地板。
19. 做好工作需要对自己的尊重、远见卓识、信心和永不言弃。
20. 做好工作需要人们和组织有满足感、知识、创造力、能力、智慧、魄力、关系、自制力、创新、奉献精神、专业精神。
21. 做得好的工作会促进国家发展、经济起飞,会在国家变革和发展的道路上支持它,它不仅仅是优秀的案例,也是一种标准,会把目标转化成结果。
22. 做好工作需要集体智慧,把美的东西转化成价值,把文化转化成发展,把历史转化成未来。

23. 做好工作需要抓住和增加机会。
24. 做好工作需要结合熟练的技巧、创造力和美的东西。
25. 做好工作需要重视人们的知识和技能,对组织的浅层与深层的认知,对城市和社区的历史和文化的认知。
26. 做好工作需要投资学校、教育、知识、创新和科学研究。
27. 做好工作需要从知识的角度来看人物与组织之间的关系及其含义。
28. 做好工作需要认识到每天为自己的生活赋予更多的意义、对国家赋予更多未来的男性和女性的价值。

29. 变化关系到所有人。
30. 做好工作需要每个人的做事方式,常识和共同的使命感。
31. 注定会拥有更多未来的组织可以更成功地把思想联系起来,支持想法和管理模式,可以更有效地把想法转化为行动,把目标转化为结果。
32. 每个层面的管理者需要重建被理解为拥有资源和做决定的可能性的权利与被理解为他们为所代表的公民和机构的共同利益工作的必要性的责任。

33. 现在不是进行微小调整的时候。
34. 从工作和工作的社会认可开始,必须重新定义家庭,社区,国家和世界所需要的背景,价值观,参考物和共同的解释,为了更具包容性和公平的去思考自己的未来。
35. 必须重新思考创新,竞争和获得市场空间的能力和社会对工作价值的认可和工作的人会有一个更加丰富和有意义的生活的可能性之间的存在关系。
36. 知识、技巧和终身学习不仅是解放人民进程的重要组成部分,而且也是吸引企业,公共行政部门和不同国家领土的竞争能力的重要组成部分。

37. 做得好的工作是他的故事。
38. 这个故事像山脉一样有古老的起源。
39. 所发生的一切都是故事。

40. 讲述我们自己照顾自己的故事。
41. 我们将生活、事实、事件联系起来。
42. 我们赋予时间流逝的意义。
43. 我们要重做已经发生的有意义的事。
44. 我们建立有意义的环境。
45. 我们用各种方式提高我们与之互动的组织和社区的社会价值。
46. 我们要开始创新和变革的过程。

47. 现在是新荷马、新史诗、新英雄的时期。
48. 现实是让女性和男性每天早上从床上起来,去做好他们应该做的事情的时候,无论如何都应该这样。
49. 现在是普通人的时候。
50. 现在是做好事情的时候了,理应如此。

51. 我们是做好工作的人,我们想改变世界。
52. 没有人感到被排斥。

MANIFEST DER GUT GEMACHTEN ARBEIT
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1. Jegliche Arbeit, die Du gut machst, hat einen Sinn.

2. Bei der Arbeit ist alles und nichts leicht,es ist eine Frage der Einstellung, wo Du die Hand hast mußt Du den Kopf haben, wo Du den Kopf hast, mußt Du das Herz haben.

3. Was fast gut ist, ist nicht gut.

4. Nichts wird geschaffen, nichts wird zerstört, alles wird dank der Arbeit von Frauen, Männern und Maschinen verändert.
5. Eine Welt, die weiß, wie man mehr Wert auf Arbeit und weniger Wert auf Geld legt, mehr Wert auf das, was wir wissen und tun, und weniger Wert auf das, was wir haben, ist eine bessere Welt.
6. Arbeit ist Identität, Würde, Autonomie, Respekt für sich selbst und andere, Gemeinschaft, Entwicklung, Zukunft.

7. Gut gemachte Arbeit kann nicht ohne Liebe zu dem, was Sie tun, und dem Vergnügen, es zu tun, auskommen.
8. Gut gemachte Arbeit kann nicht ohne die Rechte, Würde, Zufriedenheit, Respekt und soziale Anerkennung derjenigen auskommen, die arbeiten, unabhängig von der Arbeit, die sie leisten.

9. Gut gemachte Arbeit kann nicht ohne Ethik, Kultur, der Herangehensweise, Art zu sein und zu tun auskommen, basierend auf der Notwendigkeit, Dinge unabhängig von Kontext und Situation gut zu machen.
10. Gut gemachte Arbeit kann nicht ohne die Pflichten derjenigen auskommen, die arbeiten, ihre Verpflichtung, alles, was sie wissen und zu jeder Zeit tun, einzusetzen, um ihre Arbeit als Person und als Bestandteil der Strukturen, in denen sie arbeiten, gut zu machen, mit einem kollaborativen Geist, unabhängig von der Arbeit, die er tut.

11.
 Es ist gut, Dinge gut zu machen.
12.
 Dinge gut zu machen ist richtig.
13.
 Dinge gut zu machen, lohnt sich.

14.
 Gut gemachte Arbeit ist nicht nur eine ethische, kooperative, soziale Art zu denken und Dinge zu tun.

15. Gut gemachte Arbeit ist in erster Linie eine rationale, nützliche und bequeme Art zu denken und Dinge zu tun.

16. Es spielt keine Rolle, was Sie tun, wie alt Sie sind, welche Farbe, welches Geschlecht, welche Sprache und welche Religion Sie haben. Wenn Sie etwas tun, ist es wichtig, es so zu tun, als wären Sie die Nummer eins auf der Welt. Die Nummer eins, nicht zwei oder drei. Dann können Sie auch der vorletzte sein, es spielt keine Rolle, das nächste Mal wird es besser, aber dies betrifft das Ergebnis, nicht den Ansatz. Wenn Sie nur eine Chance haben, versuchen Sie, der Beste zu sein.


17. Gut gemachte Arbeit bedeutet immer, einen Teil von dir in das zu stecken, was du tust.
18. Gut gemachte Arbeit ist die Wärme, die Sie erzeugen, wenn Sie etwas gut machen, was auch immer Sie tun, eine Brücke entwerfen, eine Straße reinigen, den Boden der Bar wischen, nachdem Sie die Tür verschlossen haben.
19. Gut gemachte Arbeit ist Selbstachtung, Vision, Vertrauen, der Wunsch, nicht aufzugeben.

20. Gut gemachte Arbeit ist Zufriedenheit, Wissen, Kreativität, Potenzial, Intelligenz, Einfallsreichtum, Verbindung, Autonomie, Innovation, Engagement, Professionalität. Von Menschen und Organisationen.
21. Eine gut gemachte Arbeit ist die Qualität, die ein Land bewegt, es neu startet, die es auf seinen Wegen des Wandels und der Entwicklung unterstützt, die nicht mit Fällen von Exzellenz zufrieden ist, die zur Norm wird und Ziele in Ergebnisse umsetzt.

22. Gut gemachte Arbeit ist kollektive Intelligenz, Schönheit, die zu Wohlstand wird, Kultur, die zu Entwicklung wird, Geschichte, die zur Zukunft wird.

23. Chancen nutzen und vervielfachen ist eine gute Arbeit.

24.  Meisterschaft, Kreativität und Schönheit zu verbinden, ist eine gute Arbeit.
25. Das Wissen und Know-how von Menschen, das explizite und stillschweigende Wissen von Organisationen, die Kultur und Geschichte von Städten und Gemeinden zu schätzen, ist eine gute Arbeit.

26. In Schule, Ausbildung, Wissen, Innovation und wissenschaftliche Forschung zu investieren, ist eine gute Arbeit.

27. Das Lesen der Beziehungen zwischen Menschen und Organisationen und ihrer Bedeutung aus der Sicht des Wissens ist eine gute Arbeit.

28. Den Wert von Frauen und Männern anzuerkennen, die jeden Tag mit ihrer Arbeit ihrem Leben mehr Sinn und mehr Zukunft für ihr Land geben, ist eine gute Arbeit.


29. Die Änderung betrifft alle.
30. Einzelne Menschen, ohne die gut geleistete Arbeit nicht zu einer Art des Seins und Handelns werden kann, gesunder Menschenverstand, gemeinsame Mission.
31. Die Organisationen, die dazu bestimmt sind, mehr Zukunft zu haben, je mehr sie es schaffen,das Tun mit dem Denken zu verbinden, Ideen und Managementmodelle zu bekräftigen, die in der Lage sind, Ideen effektiver in Aktionen und Ziele in Ergebnisse umzusetzen.
32. Die herrschenden Klassen auf allen Ebenen, deren Aufgabe es ist, die Verbindung zwischen Macht wiederherzustellen, verstanden als die Möglichkeit, Ressourcen zu haben und Entscheidungen zu treffen, und Verantwortung als die Notwendigkeit, im allgemeinen Interesse der Institutionen und Bürger zu handeln, die sich selbst vertreten.


33. Es ist keine Zeit für kleine Anpassungen.

34. Ausgehend von der Arbeit und ihrer sozialen Anerkennung müssen der Hintergrund, die Wertetabelle, Referenzen und gemeinsame Interpretationen, die für Familien, Gemeinschaften, Länder und die Welt erforderlich sind, neu definiert werden, um integrativer und weniger unfair über die eigene Zukunft nachzudenken.
35. Wir müssen das Verhältnis zwischen der Fähigkeit zur Innovation, dem Wettbewerb und der Eroberung von Markträumen und der sozialen Anerkennung des Werts der Arbeit und der Möglichkeit, dass diejenigen, die arbeiten, ein reicheres und bewussteres Leben führen, überdenken.
36. Wissen, Know-how und Lernen während des gesamten Lebens sind nicht nur ein wesentlicher Bestandteil der Befähigung von Menschen, sondern auch der Fähigkeit, Unternehmen, PAs und Gebiete verschiedener Länder anzuziehen und um diese zu konkurrieren.

37. Die gute Arbeit ist seine Geschichte.
38. Die Geschichte hat einen Ursprung, der so alt ist wie die Berge.
39. Alles was passiert ist eine Geschichte.

40. Indem wir Geschichten erzählen, kümmern wir uns um uns selbst.
41. Wir verbinden Leben, Fakten, Ereignisse.
42. Wir geben im Laufe der Zeit Sinn.
43. Lassen Sie uns rekonstruieren, was zum Wohle der Bedeutung passiert ist.

44. Wir schaffen vernünftige Umgebungen.
45. Wir steigern den sozialen Wert der Organisationen und Gemeinschaften, mit denen wir auf verschiedene Weise interagieren.
46. Wir aktivieren Innovationen und verändern Prozesse.

47. Es ist Zeit für neue Homer, neues Epos, neue Helden.
48. Es ist Zeit für Frauen und Männer, die jeden Morgen ihre Füße aus dem Bett bringen und das gut machen, was sie tun müssen, weil man das so macht
.
49. Es ist Zeit für normale Menschen.
50. Es ist Zeit, die Dinge gut zu machen, denn so macht man das.


51. Wir arbeiten gut und wollen die Welt verändern.
52. Niemand fühlt sich ausgeschlossen.

MANIFEST DOBRZE WYKONANEJ PRACY
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1. Każda praca ma sens, jeśli wykonasz ją poprawnie.
2. W pracy wszystko jest proste i jednocześnie nic nie jest proste. Zależy to od Twojego silnego zaangażowania, włóż w pracę swój umysł i serce.
3. To, co jest prawie dobre, nie jest dobre.

4. Nic nie jest tworzone ani niszczone, wszystko ulega przemianie dzięki ciężkiej pracy kobiet, mężczyzn i maszyn.
5. Świat jest lepszy, kiedy ceni się ciężką pracę i wiedzę, a nie pieniądze i posiadanie.
6. Praca oznacza tożsamość, godność, niezależność, szacunek do siebie i innych, wspólnotę, rozwój, przyszłość.

7. W przypadku dobrze wykonanej pracy nie można pominąć miłości do tego, co robimy i przyjemności z wykonywanych zadań.
8. Dobrze wykonana praca to praca z myślą o prawach, godności, satysfakcji, szacunku i społecznego uznania dla tych, którzy ciężko pracują, niezależnie od rodzaju wykonywanej pracy.
9. Dobrze wykonana praca, to praca z myślą o etyce, kulturze, z nastawieniem na potrzebę dobrze wykonanego obowiązku.
10. Dobrze wykonana praca, to taka, w której pamiętamy o obowiązkach, silnym zaangażowaniu i wykorzystywaniu całej swojej wiedzy na każdym etapie, w celu wykonywania zadań dobrze, w duchu współpracy, zarówno jako jednostki, ale i członkowie odpowiednich organizacji, bez względu na rodzaj wykonywanej pracy.

11. Robienie rzeczy dobrze przynosi satysfakcję.
12. Robienie rzeczy dobrze jest sprawiedliwe.
13. Robienie rzeczy dobrze jest wartościowe.

14. Dobrze wykonana praca to nie tylko etyczny, oparty na współpracy i popularny sposób wykonywania i myślenia o obowiązkach.
15. Dobrze wykonana praca to przede wszystkim rozsądny, użyteczny i wartościowy sposób wykonywania i myślenia o obowiązkach.
16. Nie ma znaczenia, ile masz lat, jaki jest kolor Twojej skóry, płeć, Twój język czy religia. To, co się liczy, to wykonywanie czynności tak, jakbyś był w tym najlepszy na świecie. Na pierwszym miejscu. Nie na drugim czy trzecim. Wtedy, jeśli chodzi o wynik (a nie podejście), możesz być nawet przedostatni, to bez znaczenia, następnym razem zrobisz to lepiej. Ale w nastawieniu masz tylko jedną szansę, aby wykonać czynności jak najlepiej i spróbować być najlepszym.

17. Dobrze wykonana praca, to taka, w którą wkładamy swoje serce.
18. Dobrze wykonana praca, to Twój wysiłek, dołożenie wszelkich starań, aby wszystko co robisz; projektujesz most, czyścisz ulicę czy myjesz podłogę w kawiarni po zamknięciu lokalu, robić jak najlepiej.
19. Dobrze wykonana praca to szacunek do siebie, wizja, pewność siebie i determinacja, by nigdy się nie poddawać.
20. Dobrze wykonana praca to satysfakcja, wiedza, kreatywność, potencjał, inteligencja, inicjatywa, oddanie i profesjonalizm. Dotyczy to zarówno ludzi, jak i całych organizacji.
21. Dobrze wykonana praca to jakość, która porusza naród, sprawia, że zaczyna od nowa, wspiera go na drodze do zmian i rozwoju. Praca, która nie zadowala się sporadyczną doskonałością, ale traktuje ją jako regułę i osiąga cele.
22. Dobrze wykonana praca to inteligencja zbiorowa, piękno zmienia się w atut, kultura rozwija się, historia wypatruje przyszłości.

23. Dobrze wykonana praca, to wykorzystywanie i zwiększanie możliwości.
24. Dobrze wykonana praca łączy umiejętności, kreatywność i piękno.
25. Dobrze wykonana praca wykorzystuje zarówno wiedzę ludzi, jak i w mniejszym lub większym stopniu organizacji, kulturę i historię miast i społeczności.
26. Dobrze wykonana praca to inwestowanie w szkolnictwo i kursy, inwestycja w wiedzę i innowację, wpieranie badań naukowych.
27. Dobrze wykonana praca to rozumienie związków między ludźmi i organizacjami z punktu widzenia wiedzy.
28. Dobrze wykonana praca to docenianie wartości kobiet i mężczyzn, którzy każdego dnia nadają swojemu życiu sens pracując i kreując przyszłość swojego narodu.

29. Zmiana dotyczy wszystkich.
30. Dobrze wykonana praca dotyczy pojedynczych osób, ponieważ bez nich nie ma możliwości bycia i działania, zdrowy rozsądek i wspólna misja nie są możliwe bez udziału jednostek.
31. Dobrze wykonana praca dotyczy również organizacji, które będą żyły dłużej, o ile uda im się połączyć wiedzę z myślą i skutecznie promować modele i koncepcje zarządzania w celu przekształcenia pomysłów w działania a celów w wyniki.
32. Dobrze wykonana praca dotyczy wszystkich klas politycznych, które są uprawnione do odbudowania silnych relacji między władzą. Uznaje się to za możliwość rozdzielania zasobów i podejmowania decyzji, a także odpowiedzialność za potrzebę działania w ogólnym interesie instytucji i reprezentowanych przez nie obywateli.

33. Skończył się czas drobnych poprawek.
34. Rozpoczynając z punktu dobrze wykonanej pracy i jej społecznego uznania, musimy raz jeszcze wyznaczyć tło, określić wspólne wartości, punkty odniesienia i interpretacje, które są niezbędne, aby rodziny, społeczność, kraje i cały świat zaczęły myśleć o przyszłości w bardziej integracyjny i mniej niesprawiedliwy sposób.
35. Musimy ponownie przemyśleć istniejący związek między zdolnością do innowacji, rywalizacji i zdobywania nowej przestrzeni rynkowej a społecznym uznaniem wartości dobrze wykonanej pracy, tak, aby ci, którzy pracują, mieli bogatsze i bardziej świadome życie.
36. Wiedza, wtajemniczenie i edukacja w ciągu całego naszego życia są kamieniem węgielnym nie tylko w procesie osobistego wyzwolenia, ale także w zdolności przedsiębiorstw, administracji publicznej i różnych krajów do przyciągania i rywalizacji na poziomie globalnym.

37. Dobrze wykonana praca, to opowiadanie historii.
38. Opowiadanie historii jest stare jak świat.
39. Wszystko, co się dzieje, jest nową historią do opowiedzenia.
40. Opowiadanie historii to sposób na zadbanie o siebie.
41. Łączymy życia, fakty, wydarzenia.
42. Nadajemy sens upływowi czasu.
43. Budujemy ponownie, aby się z tego uczyć.
44. Tworzymy znaczące środowiska.
45. Podnosimy społeczną wartość organizacji i społeczności, z którymi współdziałamy.
46. Aktywujemy procesy zmian i innowacji.

47. Nadszeł czas nowych Homerów, nowych legend, nowych bohaterów.
48. Nadszedł czas dla kobiet i mężczyzn, którzy co rano wstają do pracy, aby jak najlepiej wykonywać swoje obowiązki, ponieważ to jest właściwy sposób.
49. Nadszedł czas dla normalnych ludzi.
50. Nadszedł czas, aby dobrze wykonywać czynności, ponieważ to jest właściwy sposób.

51. Wspieramy dobrze wykonaną pracę i chcemy zmienić świat.
52. Nikt nie powinien czuć się wykluczony.

やりがい仕事宣言
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1. どんな事でも理に適っていればうまくいく。
2. 仕事とは簡単でもあり、同時に応用次第では全く簡単ではない。作業中は頭を使い、頭を使う時は心を込める。
3. 「このくらいでいい」というのはよくない。

4. 創造も破壊もなく有るのは変化だけである。それは女性の労働、男性の労働、そして機械の力のおかげで達成される。
5. 理想的なのは労働の価値を高め、さらに各自の知識と能力に価値を認め、しかし金銭的な価値やすでに持っている物には拘らない世界である。
6. 労働はアイデンティティ、尊厳、自律 性、自分と他者への尊重、社会、発展そして未来を開く。

7. 良い仕事、やりがいのある仕事はそれをする喜びとそれに対する愛なしでは成し遂げられない。
8. どんな仕事にかぎらずその遣り甲斐とは労働者の権利、尊厳、満足、敬意、そして社会的知識なしでは得られない。
9. どんな環境もしくは状況であれ、物事をやり遂げる為には本質的に必要となる倫理、文化、アプローチ、在り方、そしてやり方がある。それらなしではやりがいのある仕事、すなわち、やりがい仕事は成し遂げられない。
10. 何をする上でも人として、また構成員の一人としての協調精神を持ってその仕事を成し遂げるためには、持てる全ての知識や技術を常に惜しまない努力と労働に対する義務感が必要である。それらなしではやりがい仕事は達成できな い。

11. 物事をうまく やるというのは美 しい事だ。
12. 物事をう まくやるというのは正しい事だ。
13. 物事をうまくや るというのは役に立つ事だ。

14. やりがい仕事をするとは、単に倫理的、協力的、社会的な考えや行動様式によるだけではない。
15. やりがい仕事をするとは、まず第一に合理的かつ有益であり現実的な考えや行動様式方法の実行である。
16.  職業、年齢、肌の色、性別、言語、宗教は関係ない。何かをする時に重要なのは、あたかも自分は2番や3番ではなく世界一のつもりで取り掛からなければならないという点だ。実際にはビリから2番目と言う事もあるかもしれない。しかし次はもっと上 手くいくだろう。ただこれは結果に対しての事でアプローチは別の話、アプローチは一回だけのチャンスだから最良の選択が必要となる。

17. やりがい仕事をするには、常に自分の独自性をそこに取り入れる必要がある。
18. 何かをする時どんな事でも、例えば、橋の設計、道路の掃除、あるいは閉店後にバーの床を磨く時にさえ、それに対する情熱がやりがい仕事を導く。
19. やりがい仕事は自尊心、見通し、自信、屈する事のない強い心に支えられている。
20. 満足感、知識、創造力、潜在能力、理解力、積極性、関連性、自主性、新しい事物の導入、献身、専門性などを備え た人や組織がやりがい仕事を達成する。
21. 一国を動かし、その国を再生し、転換と発展を支え、卓越している状況にあってもそれに満足する事なく、当然の事として目的を結果に繋げ実現するという資質がやりがい仕事を保証する。
22. 国民全体の知性、豊かさを生む美、発展を促す文化、未来につながる歴史がやりがい仕事を実現する。

23. チャンスを逃さず、それをさらに広げる努力がやりがい仕事に繋がる。
24. 練、創造性、美を結びつける事がやりがい仕事に繋がる。
25. 知識、能力、 組織、更にどんな形であれその地域社会の歴史文化に対する理解を無視しない姿勢がやりがい仕事に繋が る。

26. 学校教育、育成機関、知識の普及、技術革新、科学研究への投資がやりがい仕事に繋がる。
27. 人と組織の関係、そしてそれが意味する内容を読み取ることは、知識を深める観点からもやりがい仕事に繋がる。
28. 日々の仕事に携わる男女こそが国民全体の人生に大きな意味を与え、更に国自体の未来を支えているという労働者の 価値を再認識することはやりがい仕事に繋が る。

29. 物事はすべて変化し続ける。
30. 本質的なの人間。人を差し置いては、やりがい仕事の在り方、やり方、合意、目的の共有、それら自体が成り立たない。
31. 組織も重要。組織にはアイデアを業務にいかし、そして未来を切り拓く、即ち企画を効果的に実行し、当初の目的を 結果として達成すべき理念と管理方法を取り入れる事が求められる。
32. 管理職。どのレベルの管理職に対しても資源運用の決定権としての力と関与する市民社会の公益を優先するという責任との間の密接な関係性を再構成することが求められる。

33. 微調整で済ませられる場合ではない。
34. 未来はまさに包括的、かつ、より公正な仕方で考えなければならない。そのためには仕事自身だけでなくその社会的認知に基づき、背景、更には、家族、コミュ ニティ、国、世界全体にも必然的に共有される価値、基準、理解を再確認しなければならい。
35.革新、競争、市場獲得の間に現存する関係も再考しなければならない。仕事の価値そして労働者がより豊かで有意義な生活を送れるか、その可能性についても同様である。
36.  知識、ノウハ ウ、生涯学習は個人を解放するプロセスにとって本質的な要素である。それらは企業、公的機関、更には他 国の地域までをも引き付けて競争する能力の向上にとっても同様である。

37. やりがい仕事は語り継がれる。
38. 語り継ぐという事は山々がそうであるように古い起源を持っている。
39. 出来事はすべて語り継がれる。
40. 語り継ぐ事は生活をより豊かにする。
41. 人生を事実、実際の出来事に関係づけよう。
42. 時間の経過に意味を見出そう。
43. 起った事を有意義に再構築しよう。
44. 理にかなった環境を確立しよう。
45. 様々な機会を利用して関係する組織や共同体の社会的価値を促進しよう。
46. 革新と変化の過程を活性化しよう。

47. 新しいホロメス、新しい叙事詩、新しいヒーローの時代である。
48. 今や毎朝起きてしなければならないことを当たり前の事としてきちんとやる女性や男性の時代である。
49. 普通の人の時代である。
50. 物事はきちんとしっかりやる時代である。それが当たり前の事だから。

51.  我々やりがい仕事の仲間は世界を変えたいと思っている。
52. 取り残されたとは感じる人はいないはずだ。

訳注

「やりがい(のある)仕事」と訳した元のイタリア語は“lavoro ben fatto”で、これだけを見ると「良くできた(上出来の、仕上がりの良い、出来栄えの良い)仕事」とするのが自然かもしれない。因みに英訳でも“well done work” と直訳されている。日本語の「仕事」もそうだが“lavoro”や“work”という語の意味は広く、例えばその「仕事」の結果である「作品」自体を意味する場合にもよく使われる。実際上記の日本語直訳は通常この「結果」としての意 味で解釈されるだろう。この直訳で「仕事」の意味がこのように限定されて解釈される背景には“lavoro”や“work”に対応する言葉(概念)として「労働」という語もごく普通に使われているという事が関係しているかもしれない。ただ、「労働」は「仕事」を実行するその「行為」自体を意味し「結果」に対して使われる事はほとんどない。例えば上の訳で「仕事」を「労働」に置き換えてみると日本語としては不自然さが残り、それは逆に上の直訳における「仕事」の意味がその「結果」に限定されがちな事を良く表している。しかし「宣言」から分かるように“lavoro benfatto”の“lavoro” は「仕事」をその動機や目 的から結果に至る過程の総体として捉えた意味で使用されており、これは「宣言」の趣旨を理解する上で重要な点と思われる。この点を考慮して“lavoro ben fatto” の “ben fatto(“well done work”の“well done”)は「やりがい(意味、意義)のある」と意訳する事にした。

この「宣言」は人々が幸せで豊かな生活を送る上で「仕事」の在り方がいかに大切かを示し、「仕事」をそのあるべき形で実現するためには「仕事」や「労働」に内在する本質的な価値や意義を正しく理解し、更にその理解は具体的な活動を通して獲得していこうと謳っている。そして、残念ながら必ずしもそれに沿わない現実を踏まえ、さまざまな具体的な問題の解決を通して、現在の世界を誰もが各自の「やりがい仕事」を実現しうる形に変えていこうと呼びかけ ている。このように「宣言」には「人の生き方」、「物事の仕方」等々、より一般にも通じる普遍的な価値や原理が示唆されており、「やりがい仕事」にとどまらず更に広い領域への応用可能なヒントが数多く隠されている様に見える。例えばこの「やりがい仕事」の 文脈で「生きがい(のある)老後」を再考すれば定年後の人生設計にも役立つに違いない。実際このような問題は様々な活動を通じて既に広く取り上げられており、この「やりがい仕事」の運動もそれらと連携しながら展開されていくことが期待される。「働き方」や「老後」の問題等は言うまでもなく全世界的な喫緊の課題であり、この「やりがい仕事宣言」が提起している問題は普遍的であると同 時に非常に現実的な意味を持っている点を特に強調しておきたい。とりわけ、このパンデミックの下、「生活様式(生きる事自体の在 り方)」の再考が世界的に余儀なくされているという特別な状況では「気候変動危機」や「持続可能な開発」等と共に直ちに取り上げ られるべきグローバルな問題提起と言えるかもしれない。尚この訳注は「宣言」起草者の社会学者ヴィンチェンツォ・モレッティ氏 との合意の下に付けられてる。
(訳 イレーネ・コスタンティーニ他)

Hanno firmato fin qui il Manifesto:
Vincenzo Moretti
Felicita Aceti, Andrea Acquaderni, Agnese Addone, Angelo Albanese, Laura Alessandrini, Francesca Alfano, Laura Allegri, Alberto Altavilla, Mimma Altieri, Antonio Amato, Nino Anacleria, Dario Anelli, Amico Antenucci, Chiara Àntola, Fabio Antonelli, Donatella Apruzzese, Giovanni Arata, Simonetta Ardissone, Matteo Arfanotti, Rocco Vladimir Armento, Tiziano Arrigoni, Sandro Artioli, Angelo Astrei, Barbara Ateniesi, Valeria Atteo, Raffaele Auricchio, Mauro Avino, Angela Avitto

Stefania Bacchi, Rodolfo Baggio, Carolina Baioni, Elisa Balestri, Leonardo Balletta, Raffaella Barbato, Cosimo Barbato, Fabrizio Barbato, Anna Barberini, Bruno Barbieri, Stefania Barbieri, Giovanni Barbuti, Francesco Bargi, Marta Bassetti, Marta Basso, Chiara Batoni, Angela Battelli, Massimo Belegni, Ernesto Belisario, Francesca Bellini, Daniela Bencivenga, Marco Bentivogli, Benedetta Bertellini, Laura Bertinotti, Mauro Bettini, Roberta Bianchini, Nicola Bianco, Francesca Bientinesi, Simone Bigongiari, Francesca Stefania Biolcati Rinaldi, Sonia Blua, Barbara Boldini, Gianni Bombaci, Ileana Bonadies, Irene Bonadies, Vincenzo Bonadies, Luca Bonfanti, Stefano Bonora, Valeria Bordonaro, Michela Bordoni, Benedetta Bortoluzzi, Stefania Bottasso, Alessandro Brun, Tiziano Bruschetti, Sergio Bucci, Giacomo Bufalini, Annateresa Buonpensiere, Carolina Bussadori

Davide Cabano, Sergio Caggia, Elena Caiazza, Mariarosaria Calace, Chiara Caliceti, Laura Calzolai, Francesca Camera, Sara Cammarosano, Osvaldo Cammarota, Claudia Campanile, Claudia Campisi, Gigliola Camponogara, Italo Candusso, Giovanna Capelli, Cristina Capitanio, Filomena Capobianco, Marina Cappelletti, Rosa Cappiello, Fatima Carbonara, Stefania Carbonari, Nino Carcione, Elisabetta Cardelli, Marisa Carletti, Gabriele Carloni, Giancarlo Carniani, Piero Carninci, Giuseppe Carotenuto, Andrea Carovigno, Luca Carrai, Stefano Carraro, Assunta Carullo, Giuseppe Carullo, Irene Casa, Nando Casa, Massimo Casadio, Emilio Casalini, Elisabetta Casarin, Mario Casigli Jr., Mirco Casoni, Franco Castellano, Teresa Castiello, Barbara Catalani, Dario Catanese, Lisa Cattaneo, Maria Chiara Cattaneo, Cinzia Celino, Luigi Centola, Alessia Cerantola, Dimitri Cerioli, Enrico Cerni, Grazia Ceschini, Filippo Chiadò Puli, Angela Chiapponi, Massimo Chiriatti, Daniela Chiru, Elisa Ciaffone, Francesco Ciattaglia, Gennaro Cibelli, Michele Cignarale, Giovanna Cinquegrana, Cristina Cipriano, Elio Civiltà, Michela Colombi, Edoardo Colombo, Elisabetta Colombo, Stefania Colombo, Alessandra Comparozzi, Valentiina Conticelli, Giovanna Coppini, Emanuela Cordani, Rosa Correra, Irene Costantini, Ada Cotugno, Donatella Coviello, Stefano Coviello, Stefano Cresci, Cristina Crippa, Piergiorgio Critelli, Giovanna Cupolo

Caterina Dadà, Davide Dalla Valle, Alfonso D’Ambrosio, Maria D’Ambrosio, Mattia Danese, Luigi Danieli, Andrea Danielli, Osvaldo Danzi, Virginia Dara, Dino De Angelis, Valeria De Angelis, Laura De Benedetto, Luca De Biase, Marco de Carolis, Eva de Corso, Maristella De Giuseppe, Lucia De Laurentiis, Katia De Paola, Antonino De Pascale, Roberto de Palo, Giancarlo Dell’Orco, Nicole Dell’Orefice, Christian De Luca, Gaetano De Luca, Lauro De Maio, Simona De Martino, Pamela De Meo, Luigi De Rosa, Maurizio De Simone, Chiara De Stefanis, Domenico De Vanna, Brigida Desiderio, Valentina Di Cesare, Francesca Di Ciaula, Alessandra Di Dio, Luigina Di Dio, Giuseppe Di Liddo, Raffaele Di Lorenzo, Angela Di Maggio, Giovanni Di Martino, Bianca Di Vito, Giovanni Di Vito, Tiziana Diso, Costanza Dolce, Giusy Dolce, Alessandro Donadio, Carlo Donnarumma, Chiara Donnarumma, Mariacarmela Donnarumma, Andrea D’Onofrio, Martina Dussin

Daniele Elia, Michael Elisei, Sacha Emiliani, Francesco Escalona, Amedeo V. Esposito, Emanuele Esposito, Rosario Esposito

Francesca Facchetti, Luca Faieta, Domenico Famà, Adriana Farinazzo, Daniela Fasano, Emanuela Fato, Manuela Fedeli, Angelo Fedi, Andrea Fenoglio, Leonardo Feola, Amelia Feragnoli, Caterina Ferrara, Mirco Ferrari, Alessandro Fichera, Leonardo Filiani, Simone Filippini, Ilaria Fioravanti, Paola Fontana, Roberto Forte, Elena Foti, Vincenzo Franco, Massimiliano Franz, Marco Frascà, Carlo Fraschetti, Orianna Fregosi, Antonio Fresa, Valentina Fruttauro, Alfonso Fuggetta

Raffaele Gaito, Michela Galeotti, Vincenzo Galietti, Tiziana Galli, Valeria Gangemi, Andrea Garbin, Diego Garzia, Gianmarco Garzia, Cinzia Gasparini, Angela Gatti, Anna Gatti, Andrea Gatto, Francesco Gentili, Francesca Gerbasio, Laura Ghelli, Gessica Giambastiani, Francesca Gianfranchi, Carmen Giangregorio, Mary Gioffrè, Giuseppe Giordano, Silva Giromini, Alessio Gismondi, Dario Giudici, Luigi Glielmo, Edmondo Gnerre, Irene Gonzalez, Valeria Gonzalez, Victor Augusto Gotordelli Pereira, Zeno Govoni, Giulia Granata, Alessandra Grandi, Monica Grandi, Ilaria Grasso, Marco Graziano, Mario Graziano, Antonio Grillo, Assunta Assia Grimaldi, Lucia Guidoni, Cristian Guzzon

Federico Iannaccone, Franz Iandolo, Laura Imperato, Giulia Indorato, Chiara Iannello, Rosalba Iodice, Stefano Iucci, Lucia Iovine

Silvia Jazzarelli

Michele Kettmajer

Lina La Gatta, Laura La Marca, Fabio Labruna, Katia Lacerra, Tiziana Elena Laffi, Andrea Lagomarsini, Francesca Lagonia, Carla Lai, Mirko Lalli, Ferruccio Lambiase, Teodoro Lamonica, Nello Landi, Sara Landi, Romina Lardo, Giuseppe Laregina, Nino Larocca, Marco Lattuada, Angela Laurenza, Peppe Lauro, Diana Leo, Ida Leone, Sara Leonetti, Alessandro Leoni, Sabrina Lettieri, Antonio Lieto, Edoardo Lipari, Sergio Lo Sardo, Davide Locastro, Lucia Loffi, Annelisa Lo Nardo, Giuseppina Lorenzale, Sergio Giovanni Lorusso, Giuseppina Loscalzo, Manuela Lozza, Sara Lubrano, Giulia Lucarelli, Elisa Lucatelli, Vito Lucia, Antonio Lucisano, Vincenzo Luise, Susanna Lusini

Alice Mado Proverbio, Tina Magenta, Isa Maggi, Rosa Maggiore, Delfino Magliano, Francesco Magrini, Luigi Maiello, Marco Maiello, Maria Domenica Malagnino, Cristina Morena Malandra, Jessica Malfatto, Simona Malta, Paolo Malvaldi, Stefano Mambretti, Marco Mancuso, Roberta Manfedrini, Virginia Manno, Giovanna Manzi, Donatella Manzocchi, Vincenzo Marchese, Antonio Maresca, Matteo Marino, Amalia Marotta, Alessia Marsigalia, Roberta Martin, Francesca Martinelli, Monica Martinelli Remondina, Assunta Martone, Anna Masera, Cinzia Massa, Massimiliano Massaro, Monica Cristina Massola, Rosario Mattera, Marta Mazich, Alessandro Mazzocchi, Alba Lisa Mazzocchia, Barbara Mazzocco, Jacopo Guedado Mele, Mario Marius Mele, Fabio Mercanti, Marco Milone, Lorenza Minervini, Francesca Minuti, Marcello Minuti, Silvia Moggia, Nanni Molè, Sara Momi, Giuseppe Monaco, Antonio Monizzi, Gianfranco Montano, Eva Mori, Andrea Morri, Rita Mosca, Luca Moretti, Nunzia Moretti, Riccardo Moretti, Veronica Moretti, Walter Moretti, Michela Morgoni, Patrizia Morrica, Stefano Morsut, Rita Mosca, Lino Moscato, Orsola Moscato, Elisa Mottini, Francesco Mucciarelli, Amalia Muneghina, Mattia Musella

Paola Naclerio, Alessandro Nanni, Manuela Nanni, Mirella Nardini, Isabella Necci, Alberto Nenciati, Aldo Nicotra, Stefania Noacco, Emanuele Notarangelo, Federica Nucci

Natalia Olivieri, Vincenzo Orefice

Laura Pacini, Ada Pagano Zottola, Rosario Pagano, Monica Paggetti, Roberto Pagliara, Sergio Palazzi, Gennaro Palma, Fabiana Palù, Gabriele Panigada, Francesco Panzetti, Silvia Papaleo, Laura Parisi, Sonia Parodi, Aldo Pasinelli, Vincenzo Passaro, Roberto Paura, Emilia Peatini, Francesca Pellegrino, Stefania Pellegrino, Rosaria Peluso, Caterina Pengo, Massimo Penitenti, Monica Penitenti, Domenico Pennone, Geremia Pepicelli, Stefano Perabò, Lucia Peraino, Flavio Perazzini, Gian Piero Perinu, Gian Paolo Perrella, Fabio Perrone, Chiara Petrazzuolo, Marina Petrillo, Libero Petringa, Luciano Petrizzo, Alba Pezone, Antonio Pezzano, Primarosa Pia, Diego Piacentini, Maurizio Piacenza, Robert Piattelli, Stefania Piccolo, Silvia Pierdicca, Marco Pippolini, Patrizia Piroli, Claudia Pisani, Rosanna Pisani, Giovanni Pisano, Gabriele Plotegher, Anna Politi, Stefano Pollini, Lucia Polo, Nadia Poltronieri, Alessandra Polverino, Lanfranco Polverino, Pasquale Popolizio, Lara Porrini, Enzo Porzio, Salvatore Porzio, Davide Potì, Chiara Povoleri Tolomei, Nazzareno Prinzivalli, Giuliana Provenzale, Valeria Pruzzi, Antonella Pugliese, Anna Pumpo, Colomba Punzo, Cristiano Pusca, Giovanni Putaturo, Marco Puzzo

Gabriella Raffaele, Alessandra Ragni, Annunziata Raimondi, Paolo Rainone, Alice Rampa, Amodio Ranaldi, Fabrizio Ranaldi, Alessandra Rando, Cristian Maria Randon, Giovanni Re, Anna Ressa, Laura Ressa, Paola Ricca, Antonio Ricciardi, Margherita Riccio, Daniele Righi, Chiara Rigolli, Giuseppe Jepis Rivello, Alberto Rivelli, Rita Roberto, Francesca Romana Mastrandrea, Donato Rocchi, Antonella Rocchini, Antonella Romano, Gianfranco Romano, Maria Giovanna Romano, Marcela Alejandra Rosalez, Marina Rosset, Domenico Rosso, Giulia Rota, Ciro Russo, Francesco Russo, Marco Russo, Teresa Russo, Antonio Russolillo

Angela Saba, Maria Luisa Sabatini, Massimiliano Saccarelli, Cosimo Saccone, Simone Saglietti, Mirella Sale, Cecilia Salerno, Roberto Salvato, Federico Samaden, Carmela Sannino, Alessandro Sansavini, Daniela Sansone, Selene Santacaterina, Francesca Santagata, Anita Santalucia, Fabrizio Santini, Giorgio Santini, Tecla Saponaro, Simonetta Saprio, Leo Saro, Roberto Sartori, Fabio Scafoletti, Daniele Scala, Liviana Scala, Roberta Scarnecchia, Virginia Scheggi, Luisa Scherillo, Paolina Schiavone, Ennio Schirò, Fabrizio Schirru, Massimo Scolaro, Antonello Scotti, Vincenzo Scotto di Fasano, Gaetano Scotto di Rinaldi, Donatella Scutellà, Mirella Sebastiano, Marina Sereni, Chiara Serreli, Marco Sgambati, Rossella Sgambato, Shuangjian Hu, Tonino Siano, Peppe Sirchia, Elisa Sirianni, Marina Soave, Albina Sodo, Grazia Solazzo, Graziano Soliani, Michele Somma, Ayuka Sonobe, Fabiana Sorrentino, Emanuela Sozio, Serenella Spinelli, Claudia Spinnato, Vladimiro Stamegna, Alessandra Stranges, Alessio Strazzullo, Luigi Strino

Manu Taberlet, Stefano Tagliabue, Gigi Tagliapietra, Christian Tarantino, Tarcisio Tarquini, Katia Tarricone, Emma Taveri, Francesco Tedeschi, Vito Telesca, Patrick Temmel, Dante Tepedino, Annamaria Testa, Veronica Testa, Fabio Tierno, Concetta Tigano, Walter Tinganelli, Giovanni Toccu, Fabrizio Todisco, Marco Tomasi, Serena Tommaselli, Gianni Tomo, Sondra Toraldo, Antonio Torre, Nicoletta Travaglini, Sara Traversone, Roberto Trevisan, Cinzia Trezza, Giovanni Trisolini, Eura Trivisonno, Silvia Trovato, Antonio Tubelli

Emiliano Vagnoni, Giovanna Vallini, Assunta Vanacore, Ana Varela, Laura Vargiu, Diana Varriale, Lidia Vascon, Fiorella Vecchia, Robi Veltroni, Angelo Ventriglia, Vito Verrastro, Caterina Vesta, Massimo Vicinanza, Piero Vigutto, Mirella Vilardi, Fausto Villani, Giovanni Visone, Ilaria Vitellio, Monica Vitoloni, Andrea Volante, Giovanna Voria, Anna Sara Vozza, Francesco Vulcano

Cristina Zagaria, Antonio Zambrano, Pietro Zanarini, Iacopo Zannini, Federico Zappini, Marcelo Zappoli, Francesco Zoino, Francesca Zucchetti, Eva Zurbakis

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