L’undicesima notte, il lavoro e i suoi racconti

Benvenute! Benvenuti! Che sarà la notte più bella di tutte lo sappiamo già, ogni anno è così, perciò facciamo sentire forte la nostra voglia di raccontare il lavoro, il suo valore, le sue difficoltà, le sue possibilità, il senso che dà alle nostre vite. Buona partecipazione.

QUANDO SI FA
Martedì 30 Aprile 2024

COME FUNZIONA LA NOSTRA NOTTE
La Notte del Lavoro Narrato è una esperienza di narrazione partecipata. Si possono leggere, ascoltare, raccontare, cantare, disegnare, recitare storie di lavoro e condividerle con l’hashtag #lavoronarrato. Si può partecipare da soli, in 2 o in 10, in 100 o in mille. Si può fare a casa, a scuola, in bottega, in azienda, nel bar, nella sede della pro loco o dell’associazione, in discoteca, in cantina, per strada, in piazza, insomma dove ci pare.
Alla Notte del Lavoro Narrato conta solo una cosa: Esserci! Da soli, in due o in mille non importa, non è un evento, meno che mai una performance, è l’occasione per stare insieme e raccontare storie di lavoro con le parole, le immagini, i video, la musica, come vi pare.
Perché per noi il lavoro e chi lavora sono importanti, meritano rispetto, considerazione, sempre, indipendentemente dal lavoro che si fa. Perché siamo ciò che raccontiamo. Perché una vita senza lavoro è una vita senza significato, pure se tieni i soldi. Buona partecipazione.

PARTECIPANO
34. Associazione Incipit Art con Jonida Xherri e Caterina Pontrandolfo, Caselle in Pittari
33. Radio altriSuoni, nell’ambito dell’International Jazz Day, Italia
31 – 32. SenzaFiltro, in collaborazione con il Comune di Caserta, Teatro Comunale di Caserta
30. OMG la Pizza di Gennaro Melillo, Napoli
29. Assunta Vanacore racconta “Allegoria della Pittura” di Artemisia Gentileschi, Vico Equense
18 – 28. 1MayDay Salerno, Associazione Daltrocanto, Dulcinee Acoustic Trio, Le Zampogne di Daltrocanto, Associazione Amadeus, Coro Daltrocanto, CGIL, CISL, UIL, COMITATO VERSO IL PRIMO MAGGIO DI SALERNO, con il patrocinio di Comune di Salerno e Provincia di Salerno, Salerno
16 – 17. Unitre Lugnano e Narni, Comune di Lugnano, Spazio Fabbrica, Lugnano in Teverina
15. Golfo Trek, Sapri
14. Radio Mehari, Quarto
13. Casa Mehari, Bene confiscato alla camorra, Quarto
12. Viticoltori De Conciliis, Prignano Cilento
11. Edizioni dell’Ippogrifo, Sarno Camerota
10. Racconti dentro il Vulcano, Campi Flegrei
9. Museo Magma, Follonica
8. Comune di Follonica
7. Istituto Comprensivo Leopoldo II di Lorena, Follonica
6. Istituto Comprensivo Follonica 1, Follonica
5. Pizzeria La Pietra Azzurra, Caselle in Pittari
4. Il Forno di Vincenzo, media partner Radio Eboli 1, Forno Sociale di Comunità, Eboli
3. Frasivolanti di Laura Ressa, Bari
2. Jepis Bottega, Caselle in Pittari
1. Casa del #Lavorobenfatto, Caselle in Pittari

RACCONTA IL TUO LAVORO
Il video dura 54 secondi, contiene alcune domande per tutte/i noi, chi partecipa da sempre alla nostra notte, chi ha partecipato una volta sola e chi non ha partecipato ancora. Alla fine trovate anche l’indirizzo mail dove inviare le vostre risposte, o le potete pubblicare anche direttamente qui nei commenti, buona partecipazione.

 

Laura Braila
Grazie Eleonora Spadini: “Che lavoro vorresti inventare? È una domanda, per me, bellissima! Peccato che il italiano la parola lavoro non abbia un bel significato. In inglese, parafrasando Igor Sibaldi, esistono 2 termini ben distinti per indicarlo: JOB e WORK. JOB è il lavoro che DEVI FARE. WORK è il lavoro che VUOI FARE, quello che ti migliora e ti arricchisce, è quello che non smetteresti mai di fare, quello pieno di soddisfazioni.

Osvaldo Cammarota
.. . A me, ad esempio, è sempre piaciuta “la mazza a tre”, un INSEGNAMENTO di combinazione tra: Costanza, Temperanza, Sincronismo, Forza, Equilibrio, Collegialità, che mi sembra prezioso anche per i tempi moderni.

Eleonora Spadini
“Che lavoro vorresti inventare?” È una domanda, per me, bellissima! Peccato che il italiano la parola lavoro non abbia un bel significato. In inglese, parafrasando Igor Sibaldi, esistono 2 termini ben distinti per indicarlo: JOB e WORK. JOB è il lavoro che DEVI FARE. WORK è il lavoro che VUOI FARE, quello che ti migliora e ti arricchisce, è quello che non smetteresti mai di fare, quello pieno di soddisfazioni.

Antonio Monizzi
Caro maestro Jedi. Io da piccirillo credo di aver sognato di fare il falegname e l’astronauta (già tenevo le cervella incasinate mi sa). Poi nell’adolescenza mi sono convinto che la cucina, quella alta, importante alla Antoine Gasteau (quello del film Ratatouille) alla Gualtiero Marchesi che ai miei tempi era tipo un super sayan della cucina, fosse il mio destino. Poi il passare del tempo mi ha fatto capire che non ne avevo né il talento e poi manco la vocazione in fondo in fondo, insomma per usare un termine che ti so caro, non era quella la ghianda mia.
Pure il passo successivo è stato sghembo e per capirlo ci ho messo tipo 17 anni: responsabile commerciale nella grande distribuzione organizzata.
Ho imparato tanto ma non mi batteva il cuore e quello a un certo punto è andato in mille pezzi. Sul momento tutto faceva assai male ma poi il tempo (meravigliosa panacea) mi ha mostrato che stavo vivendo la transizione del bruco che si trasforma in farfalla.
E il mio destino si è innestato in quello che è il mio mondo, si è disvelata la mia natura essenziale. Oggi Leggo, Imparo, Racconto. Grazie per l’opportunità di narrarlo.

Mirella Iannaccone
Madonna mia … che argomento! Anche io da piccola avevo le idee confuse e forse ancora oggi non saprei dire che lavoro avrei voluto fare. Certo non quello che ho fatto per tutto questo tempo. Mia madre mi voleva seduta ad una scrivania a riparo dall’intemperie. Mi voleva impiegata. E alla fine, gira gira, quello ho fatto! Un lavoro forzato che ha avuto il vantaggio di imprigionarmi la fantasia mia, sfrenata, per 36 ore alla settimana. Quella prigionia mi ha dato la dignità di uno stipendio per vivere. Per sopravvivere liberavo la fantasia e….ascoltavo, imparavo e raccontavo. Così è andata!

  • Camilla Aleo |

    Che lavoro sognavo di fare quando ero piccola? L’ insegnante. Che lavoro svolgo adesso? Vivo il mio sogno, ogni giorno. Cosa mi piace? È un continuo leggere,scoprire,formarsi e arricchirsi. Dentro di me c’è una bambina alla quale piacerebbe venissero inventati i seguenti lavori nell’ immediato futuro: lo strappa sorrisino, il racconta antiche favole e lo schiaccia ansia.

  • Alessandra Filippi |

    Quando si arriva a fare il lavoro che immaginavi da bambina ed era oggetto dei tuoi giochi di fantasia… Beh, si può dire davvero di aver fatto centro! L’inserimento è qualcosa che mi tiene collegata alle giovani vite in formazione e mi dà l’opportunità di contribuire alla loro felicità! Che si può chiedere di più!

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