Il Lavoro Ben Fatto
Appunti per una Didattica Artigiana
Istituto Comprensivo Follonica 1
IL NUOVO POST
21 Febbraio 2023
Cara Irene, ieri alla Rodari la tua omonima Irene e le sue colleghe si sono viste con il Sindaco di Follonica Andrea Benini, le due Assessore Barbara Catalani (Cultura e Scuola) e Miriam Giorgieri (Ambiente) e un pochino anche con me, nel senso che prima e dopo l’incontro sono riuscito a scambiare qualche chiacchiera con
Irene e Barbara. Naturalmente ho chiesto alla Costantini di buttare giù una sintesi delle cose che sono state dette, che tanto noi ci siamo rivisti la sera sul tardi e, come dicono quelli che fanno le riunioni importanti, ci siamo allineati. Detto questo, lascio a lei la parola.
“Caro Vincenzo, come sai ieri è stata una bella giornata per la nostra 4° A, perché abbiamo presentato la nostra Bottega Artigiana ai nostri ospiti. Perché lo abbiamo fatto? Di certo perché ci vogliono bene e sono affezionati alle bambine e ai bambini, ma anche, direi soprattutto, perché il nostro primo manufatto narrativo sta facendo i suoi primi passi e riguarda proprio la storia del nostro territorio e della nostra città.
Sono sicura che sarà un percorso lungo e interessante, immagino che scopriremo tante cose affascinanti, ma soprattutto impareremo ad essere una Bottega, a scoprire e usare i nostri strumenti, a narrare il nostro lavoro, a diventare ragazze e ragazzi consapevoli, attenti, critici e rispettosi. Sono sicura anche, ne abbiamo parlato ieri sera, che ci aiuterai a capire meglio, e per questo ti aspettiamo in classe quanto prima.
Per quanto riguarda ieri, dopo aver pranzato e chiacchierato soprattutto del nostro Carnevale, che è anche quello un bel lavoro ben fatto, con il Sindaco e le Assessore abbiamo fatto vedere loro i primi lavori, che sono già dei piccoli capolavori anche se siamo partiti da molto lontano, in pratica dall’uomo primitivo che già aveva scoperto la bellezza del nostro golfo e la ricchezza del nostro “padule”.
Nel laboratorio pomeridiano delle ultime settimane, con la guida e la supervisione delle insegnanti Raffaella, Noemi e Valentina, abbiamo messo insieme parole e disegni davvero molto, insomma ci siamo impegnate/i molto per fare un lavoro ben fatto.
A loro volta, Barbara e Miriam ci hanno raccontato altre cose interessanti sulla nostra storia, in particolare aneddoti curiosi e belli assai, come diresti tu, su Leopoldo II di Lorena, il fondatore della nostra città. Penso che per la primavera ci aspettino belle sorprese, a partire dalla maratona del Lavoro Narrato che interesserà anche la nostra scuola e introdurrà la notte del Lavoro Narrato.
Per quanto riguarda invece le nostre riflessioni di ieri sera sulla nostra Bottega Artigiana le riassumerei così:
1. Tuo intervento in classe per spiegare meglio il concetto di bottega.
2. Perché è importante la capacità di dare nomi alle cose.
3. Come imparare a capire e scoprire i propri talenti, e a dare loro un nome.
A partire da qui, lavoreremo per fare della nostra bottega un luogo dove si impara a usare la testa e le mani per capire e scoprire i propri talenti e a dare loro un nome. E poi fare lo stesso con le nostre famiglie: sorelle e fratelli, genitori e nonne/i. Alla fine, se saremo bravi e anche un poco fortunati, ogni bambina/o creerà un albero con tanti rami quanti sono i componenti della famiglia e ogni ramo avrà tante foglie quante sono le cose che ciascuno di loro sa e sa fare. Sarà il piccolo bosco dei saperi e del sapere fare delle bimbe e dei bimbi della 4° A e delle loro famiglie. Che dici Vincenzo, ho dimenticato qualcosa? Nel caso, aggiungila tu.”
Lo so che lo hai capito già, ma la maestra Irene non ha dimenticato niente, perciò bisogna solo mettersi al lavoro. Alla prossima.
I POST PRECEDENTI
14 Febbraio 2023
Cara Irene ho una notizia bella assai, è nata una nuova Bottega Artigiana, a Follonica, alla Scuola Elementare Gianni Rodari, Istituto Comprensivo Follonica 1. Me lo ha scritto ieri la mia amica Irene Costantini, che sì, si chiama come te, o forse sei tu che ti chiami come lei, chissà. Come sai con Irene e con le bimbe e i bimbi della Rodari sono tanti anni che ideiamo, impariamo e lavoriamo al gioco del lavoro ben fatto, pensa che a un certo punto la 5° A è diventata la 5° Z e si è divertita a ridesignare la città. Quello che invece non ti ho detto ancora è che anche se lei quest’anno non può starci appresso come vorrebbe – non sempre siamo noi a decidere quello che viene prima e quello che viene dopo – comunque sta sul pezzo per quello che può, e io le voglio bene più che mai.
Detto ciò, torniamo al punto. Ieri Irene mi ha scritto che insieme alle maestre Raffaella Barbato, Valentina Bernardeschi e Noemi Porzio hanno iniziato a lavorare due classi: la prima è la 4° A, 27 alunne/i: questa prima bottega narrativa ha come oggetto il racconto delle origini della città di Follonica; la seconda è la 2° A, 20 alunni.
Per adesso, mi scrive sempre la mia amica, l’attività della bottega è focalizzata intorno agli esperimenti di scrittura, ma il metodo di lavoro si intende poi estenderlo alle attività complessive delle due classi, a partire dalla 4°, perché si realizzi di fatto la loro prima Bottega Artigiana.
“Vincenzo”, ha aggiunto poi, “come sai la frase di Giuseppe Jepis Rivello che dice che Jepis Bottega® è il luogo da cui parte ogni giorno, ma anche il luogo dal quale ritorna ogni sera, mi ha colpito assai. Il senso di appartenenza del luogo, dello spazio abitato che ci trasmette questo suo pensiero chiarisce il senso che vogliamo dare alla nostra Bottega Artigiana, quella classe dove noi entriamo ogni giorno per un viaggio sorprendente e che ci portiamo dietro anche dopo l’uscita, per elaborare il vissuto.
Per il resto il nostro punto di partenza sono i tuoi Appunti per una Didattica Artigiana e il tuo claim, ‘ogni corso è un racconto, ogni classe una bottega che apprende, ogni studente un autore’. È proprio così che funziona. La classe è una comunità, nel nostro caso di adulti e bambini, che intreccia relazioni, conoscenza, riflessioni che vengono condivise ed elaborate proprio come in una Bottega Artigiana, con gli strumenti e i metodi più appropriati, e che produce apprendimento, conoscenza, formazione per tutti, grandi e piccoli.
Essere Bottega assume un valore simbolico significativo e coinvolgente, tutti sono più responsabili del loro impegno, la condivisione e la collaborazione diventano essenziali per raggiungere gli obiettivi.
Cooperative learning, problem solving, brainstorming, learning by doing, learning by enjoing non sono più solo argomenti di formazione docenti non contestualizzati, ma si rivelano metodi e strumenti che nascono spontaneamente nella quotidianità della Bottega, confermando nel fare quotidiano la loro efficacia nel contribuire ad un processo di apprendimento e ad una diffusione di sapere. Nella vita della Bottega ogni passaggio del processo di apprendimento diventa significativo per gli artigiani, docenti e studenti, che si arricchiscono nei passaggi dal teorico al pratico, per concludersi nel racconto, ‘ogni studente è un autore’. Aggiungiamo così ai metodi e agli strumenti che abbiamo elencato un nuovo elemento, la narrazione che ci permette di riflettere sull’esperienza e sul vissuto, di raccontarla e renderla significativa per tutti. Buona didattica artigiana dunque, e ci vediamo martedì 21.”
Cosa aggiungere ancora? Che al suo messaggio Irene Costantini ha aggiunto tre cose:
il documento con un prima idea di ampliamento dell’offerta formativa, lo puoi leggere qui;
l’invito a partecipare il 21 Febbraio a una riunione con il Sindaco di Follonica Andrea Benini, l’Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Barbara Catalani, l’Assessore all’Ambiente Miriam Giorgieri, la dirigente Elisa Ciaffone e tutte le insegnanti delle 4°A;
il link al video che puoi guardare qui sotto.
Direi che per ora è tutto, alla prossima.