A SCUOLA DI LAVORO BEN FATTO, DI TECNOLOGIA E DI CONSAPEVOLEZZA
TWINS SCHOOL
GEMIX, DENNIS TANCREDI, TWINS SCHOOL
Caro Diario, se vuoi sapere come ci siamo arrivati vai alla Twins School, qui ti dico soltanto che Daniele ha deciso di ritornarci su, di riorganizzare tutto il suo lavoro, perché A scuola di lavoro ben fatto, di tecnologia e di consapevolezza è così che si fa, come direbbe Jepis si crea, si racconta e si ricrea. Buona lettura e buona visione.
IL RACCONTO A SCATTI
Casa di Nonna Franca; Nonna Nicolina; Vecchia scuola; Piazza Olmo; Twins Pub; Oktober Fest; Casa Tancredi; Caselle In Pittari vista dalla Rupe; Vicoli; Vicoli, Again; La diga e il lago; La torre; L’Urmu
Casa di Nonna Franca
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Care amiche e cari amici, inizia tutto da qui, da quando partimmo dalla Germania per trasferirci in Italia e andammo ad abitare a casa di mia nonna Franca. Ancora non avevamo una casa nostra, e visto che mia nonna abitava ancora in Germania, stemmo qui, al primo piano.
Nonna Nicolina
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Quando arrivammo io ero piccolo e quando i miei genitori lavoravano badava a me la mia bisnonna Nicolina, che è stata una delle persone più importanti della mia vita, perché nei miei momenti di bisogno c’è stata sempre e questo ha aiutato molto me e la mia famiglia.
Ricordo che mi faceva giocare a quello che volevo per farmi divertire, anche le cose più strane, ed è per questo che rimarrà sempre nel mio cuore.
Vecchia Scuola
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A scuola ho passato momenti brutti e momenti belli. Momenti brutti perché la prima elementare secondo me è una delle classi più importanti, perché è quella classe dove un bambino inizia il suo cammino scolastico e quindi dovrebbe essere piacevole, cosa che non è successa a me. Non è successa per dei motivi molto seri, ma dato che è stata una storia che ha portato già troppe sofferenze preferisco parlare dei momenti belli, perché per fortuna gli altri anni, al contrario del primo, sono stati belli.
Piazza Olmo
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Oltre che andare a scuola io e i miei amici ci siamo divertiti molto, e visto che ci piaceva molto giocare insieme a calcio spesso andavamo in Piazza Olmo dove ci divertivamo a giocare a pallone. È stato lì che ho passato la maggior parte del mio tempo libero, giocando a calcio con i compagni di scuola e con altri miei amici.
Questa piazza, che per me già era speciale, divenne ancora più speciale quando i miei genitori decisero di mettersi in gioco aprendo un’attività, il Twins Pub. Era il lontano ma vicino 2012 e io ricordo ancora quando io e mio fratello tagliammo il nastro di apertura del locale. Fu un’emozione unica per i miei genitori che avevano dedicato il locale proprio a noi due, infatti Twins in inglese significa gemelli e io e mio fratello siamo proprio gemelli.
Twins Pub
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Insieme alla mia bisnonna Nicolina, che come vi ho detto prima badava a me in quel periodo, anche mia nonna che abitava in Germania, ne ho brevemente parlato prima, tornò in Italia e anche lei a volte badava a me; dico a volte perché lei aiutava i mie genitori nella loro attività.
Oktober Fest
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Passato qualche anno mio padre decise di rimettersi in gioco creando un evento chiamato Oktober Fest, la festa della birra che era di origine bavarese che mio padre decise di fare qui a Caselle.
All’inizio mio padre iniziò con quattro tavolini e dell’arrosto bavarese, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe diventata una festa così grande da doversi spostare al campo sportivo.
Lì cambio tutto perché tutti pensavano che fosse un rischio pazzesco per mio padre e all’inizio lo davano quasi per pazzo, ma lui smentì tutti e organizzò per ben tre anni la festa al campo.
A un certo punto diventò un evento troppo grande e neanche il campo bastava più come spazio e per questo motivo mio padre decise di fermarsi per non correre troppi rischi e anche perché il suo obbiettivo lo aveva raggiunto.
Casa Tancredi
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Con tutti questi sacrifici nella loro vita mio padre e mia madre sono riusciti infatti a costruire la nostra casa. Una casa fatta anche per me e mio fratello e di questo gliene sarò sempre grato. Per costruire questa casa ci sono voluti 6 anni e prima di trasferirmi qui, come ho già detto, abitavamo da mia nonna. Ricordo che avevo il desiderio di avere una casa tutta nostra e disegnavo sempre case con il giardino. Oggi casa mia è proprio così, proprio come la volevo.
Ecco amiche e amici, con questi ricordi e queste foto volevo raccontarvi la mia vita a Caselle in Pittari da quando ero piccolo ad oggi. Ora vi voglio portare in giro per le strade e i paesaggi di Caselle. Come ho già detto sono la vostra personale guida turistica e vi guiderò nei posti più belli da vedere di Caselle in Pittari, secondo me.
Caselle in Pittari vista dalla Rupe
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Care amiche e cari amici, eccoci al parco della Rupe. Ho voluto cominciare questo tour facendovi vedere uno dei posti che permette di ammirare Caselle con una vista che lascia senza fiato. Io ho scattato una foto, ora provate a farne una anche voi e ditemi cosa ne pensate. Per quanto mi riguarda questa foto l’ho scattata perché sembra che con una mano io possa abbracciare tutto il paese e questo personalmente mi lascia senza fiato e poi anche perché da questo punto del paese si può ammirare la parte più bella, che secondo me è il paese vecchio.
La prima tappa del tour è finita, mi resta da dirvi solo che questa foto l’ho scattata con il mio telefono, uno Xiaomi Read Me, e che lo stesso farò con tutte le altre che fanno parte di questo nostro percorso. Fra un po’ arriveremo alla seconda tappa, ma per adesso non vi dico dove ci dirigiamo, sarà una sorpresa.
Forza, venite con me!
Vicoli
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Buongiorno ragazzi. L’altra volta vi ho portato al parco della Rupe per farvi vedere la vista del paese vecchio e quindi in questa seconda tappa del nostro viaggio a Caselle in Pittari ho deciso di portarvi nei vicoli del paese vecchio per farveli vedere e per farvi capire come è bella questa parte del mio paese.
Questo vico secondo me è bellissimo e particolare perché è composto da due lunghe pareti e ha questo pavimento che mi affascina molto.
Provate a fare una foto insieme a me, perché secondo me questo luogo non può non essere fotogragrafato. Alla fine di questa tappa vi dico già che vi porterò presto in un altro vicolo a me molto caro. Per adesso non vi dico altro, ci vediamo alla prossima tappa.
Vicoli, Again
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Come promesso, ragazzi, vi ho portati in un’altro vicolo che come vi ho anticipato la scorsa volta è molto importante per me, e adesso vi spiego perché. Lo vedete il primo piano della casa bianca di fronte a noi? Qui abita la mia bisnonna, se vi ricordate vi ho parlato di lei già all’inizio di questo nostro cammino. Quando vengo qui per venire a trovarla lei è sempre molto contenta, e anche io come lei.
Ma ora guardate il vicolo, questa salita sembra finire a un certo punto e invece se continuiamo a salire arriviamo alla chiesa madre e alla torretta. Andare lì è bello perché c’è una bellissima vista del paese, però questa volta non del paese vecchio ma del paese nuovo. Vi dirò di più nel nostro prossimo incontro, vi porterò li per far ammirare anche a voi quella vista. Ora basta, non vi dico più nulla, ci vediamo al prossimo incontro, però intanto voi provate a fare una foto.
La diga e il lago
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Ragazzi, per la nuova tappa del nostro percorso ho voluto portarvi in un’altro ambiente del mio paese, lasciate che ve lo racconti. Per chi non lo avesse intuito vi ho portato alla diga di Caselle in Pittari per farvi pensare e ammirare il lago. Questo lago è una delle mete turistiche più ambite di Caselle in Pittari anche se secondo me non è utilizzato in tutte le sue potenzialità, nel senso che secondo me in un lago così bello si potrebbero fare molte attività.
Questo lago ha anche un’altra caratteristica, è un lago artificiale ed ha una portata d’acqua enorme, infatti ci sono sempre dei controllori in quella casa rossa che vedete ed il loro compito è quello di controllare il funzionamento della diga e secondo me questo loro lavoro è molto importante perché se non fosse controllato il lago potrebbe causare molti guai.
Detto ciò, guardate la sua bellezza, io quando lo guardo rimango incantato da un po’ di tutto; rimango stupito dal verde intorno al lago, dalla sua grande diga, dal suo inghiottitoio che è uno dei più grandi dei dintorni e poi da tutto l’insieme intorno ad esso.
A questo punto penso che sia opportuno scattare una foto quindi fate viaggiare l’immaginazione e fate una foto dalla vostra angolazione preferita, noi ci vediamo alla prossima tappa.
La torretta
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Cari amici, questa volta vi ho portato in un’ambiente totalmente diverso dall’altra volta. Vi ci ho portato non solo per farvi vedere il posto ma anche per un altro motivo, che però vi dirò alla fine di questa tappa.
Vi ho portato alla torretta di Caselle in Pittari che è un pezzo di storia della nostra comunità. Lo è perché da dentro questa torretta i soldati che erano in guerra avvistavano i soldati nemici e difendevano il paese e questo secondo me è molto bello. A me piace molto salire in questa parte del paese perché cui si sta in santa pace e c’è anche un’ottima visuale del paese e si vede benissimo la piazza dove passo molto tempo.
Adesso vi invito ad ammirarla in tutta la sua bellezza, guardate la precisione delle pietre, guardate la bellezza di quei fiori e guardate bene quella finestrella perché è da lì che i soldati guardavano i soldati avversari.
Adesso vi lascio ammirare il paesaggio da soli, io comincio ad anticiparvi che la settimana prossima vi porterò in un posto che mi è molto caro.
L’Urmu
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Eccoci ragazzi, come promesso vi ho portato in un posto a me caro. Ma ora vi spiego perché è così importante per me. Parto col dire che questa è la piazza di Caselle in Pittari e, a mio parere, è la piazza più bella che ci sia nei dintorni. Secondo me è bella per la cupola di alberi che la protegge, per la sua lunghezza e perché nella piazza ci sono molti bar e ristoranti. E uno di questi bar era il locale di mia madre e mio padre, purtroppo per vari motivi hanno dovuto chiudere l’attività e questa cosa a me è dispiaciuta molto.
Poi è cara a me perché ci gioco sempre a pallone sin da quando ero piccolo e si può dire che sono cresciuto qui. Poi in questa piazza sempre mio padre e mia madre hanno organizzato le prime edizioni dell’Oktober fest per poi spostarsi al campo sportivo.
Non vi dico più niente, ammirate la piazza con i suoi colori e le sue foglie verdi. Ora provate a fare una foto io intanto penso a dove portarvi la prossima volta. Ci vediamo alla prossima tappa.