Antonietta, il piccolo principe e l’ordine del tempo

L’AGGIORNAMENTO DEL 24 LUGLIO 2020
Caro Diario, dopo diversi tentativi e vari mastammucci (pupazzetti nella lingua contadina di mia madre), ce l’ho fatta, lo puoi vedere dalla foto di copertina, nei prossimi giorni arriva il serpente che nella pancia tiene l’elefante, la storia continua, Jepis ha avuto anche un’altra bellissima idea, ma intanto ho quello che serve per continuare a inventare storie con Antonietta e Rosa. Non sono felice. Di più. Ma troppo di più. Per adesso ti saluto, naturalmente ti tengo aggiornato sugli sviluppi.

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LA STORIA
Caro Diario, Antonietta è la bimba con il libro che vedi nella foto. A Settembre compie due anni, dunque non solo non sa leggere, ma non sa neanche ancora parlare, dice mamma, papà, una parola che somiglia a Rosa, la sorella che in autunno di anni ne compie cinque, e poco altro.
Allora perché l’ho fotografata con il libro di Rovelli aperto tra le mani?
Perché Antonietta tiene un rapporto molto curioso con i libri. Attento, ho scritto apposta curioso e non particolare, tantomeno grandioso, perché non intendo alimentare in alcun modo l’idea che Antonietta è straordinaria, è superdotata, è un genio, niente di tutto questo, voglio semplicemente raccontarti una piccola esperienza che sto facendo con lei, dopo di che può essere pure che Antonietta da grande odierà i libri, io non penso proprio però potrebbe essere, ma anche questo, come direbbe mio padre, non toglie e non mette niente.

Per prima cosa fatti dire che ormai sono quasi 50 giorni che tengo ‘o piatto a tavola a casa Nonno Remo e Nonna Pasqualina, perciò il mio rapporto con le due bimbe, Rosa e Antonietta, è diventato molto più familiare, penso che tra poco potrò aspirare al grado di zio. Con Rosa per molte ragioni è stato più facile, con Antonietta è stato necessario un po’ di tempo in più. Per esempio da qualche giorno, anche io posso fare con lei una cosa che prima era riservata solo a Margherita e Jepis: quando vuole un libro, la prendo in braccio, la avvicino alla libreria quella bellissima con il profilo di Cip e lei mi indica il libro che vuole prendere.
Te lo ripeto, non tiene ancora due anni,  perciò la prima volta a me è venuto naturale scegliere un libro con le illustrazioni, con la copertina rigida, insomma un libro per bambine. Sarà stata la fortuna del principiante perché è filato tutto liscio, ha preso il suo libro e ha cominciato a sfogliarlo. Ieri invece non c’è stato verso, ha voluto Il Piccolo Principe, l’edizione con dedica che Margherita ha regalato a Jepis. Quando ti dico ha voluto vuol dire che non mi ha dato scampo, nel senso che a ogni mio tentativo di dargliene un altro ha opposto uno strillo irrevocabile.

Adesso spero di non sembrarti strano, ma mi sono un poco preoccupato, mi sono detto che poteva strappare le pagine, sgualcirlo, mentro glielo passavo le ho detto mille cose come se potessero avere un senso, ma sono rimasto colpito subito dalla cura con cui lo sfogliava, mentre Margherita sorrideva e mi spiegava che Antonietta non li rompe i libri, li sfoglia soltanto, poi può pure capitare che una pagina resti un poco spiegazzata, ma è molto raro.
Rassenerato, ho cominciato a seguire la bimba che andava avanti e indietro con le pagine, e quando siamo arrivati al cappello che poi è il serpente che ha mangiato l’elefante, alla pecora, alla scatola e alla rosa abbiamo cominciato tutti e due a inventare storie con i gesti e con i suoni della voce, come parole lei soltanto sì, no, mamma e papà e io ogni tanto anche pecora, rosa, cappello, elefante e serpente, ti garantisco che è stato bellissimo, il tutto senza creare nessun problema al libro, che poi oggi Jepis mi ha detto che Antonietta lo ha ripreso anche la sera.

Oggi stessa storia. A un certo punto mi fa capire che vuole un libro e che la devo prendere in braccio. Mi avvicino alla libreria e lei mi indica con il dito L’Ordine del Tempo. Te lo giuro amico Diario, ho fatto tre o quattro tentativi seri di depistaggio ma non c’è stato verso, a ogni mio tentativo un suo strillo, si è fermata solo quando le ho dato il libro dopo di che si è sistemata sul divano e si è messa con il libro in mano come la vedi nella foto.
No, non un minuto, un quarto d’ora e più, a sfogliare, a fare discorsi nella sua lingua mentre girava le pagine, e poi a fare gesti con me quando ho cominciato a dire che i filosofi hanno la testa nelle nuvole e a muovere in alto le mani.
Quindici minuti, con il libro in mano, più tardi ho visto che se l’è portato anche dalla nonna, lo riporta a casa stasera, ora non lo so come la vedi tu, ma a me tutto questo piace assai.
Oggi sono andato in un negozio per cercare l’elefante e il serpente, il cappello ce l’ho, ma non li ho trovati. Naturalmente non demordo, per inizio della settimana prossima risolvo, l’idea è di giocare un po’, magari ritorno piccolo, che poi quando sei piccolo puoi pure diventare grande, ma questo te l’ho raccontato già.

Ti saluto amico Diario, quello che ti volevo dire di Antonietta te l’ho detto, per il resto ti tengo aggiornato, alla prossima.

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