Il Piccolo Principe di Marina Spadea

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Caro Diario, nel mondo delle cose vere non è per niente facile che accada, però accade, e finisce che tu conosci una persona da pochi mesi e questo tempo così breve è sufficiente non solo per farti capire che quella persona ama quello che fa e lo fa bene, ma anche che quella persona è umanamente una gran bella persona, di quelle che tu sei contento di conoscerla e di diventare suo amico, sì, diventare, perché per essere proprio amici amici ci vuole più tempo, però direi che siamo sulla buona strada.
Questa persona si chiama Marina Spadea e debbo la sua conoscenza e quella di un altra signora di cui prima o poi ti parlerò, Maria Mellone, a Colomba Punzo, sì, proprio lei, la preside Colomba.
Ricordo che all’incontro promossa da Colomba c’eravamo Marina, io e le due Marie, D’Ambrosio e la già citata Mellone, ricordo che ci siamo raccontati un po’ di cose che fanno Maria (Mellone) e Marina e un po’ di cose che facciamo Maria (D’Ambrosio) e io, e ricordo che io sono andato a sentire una splendida lezione di didattica della matematica tenuta da Maria (Mellone) e che Marina ha cominciato a pensare in che modo avrebbe potuto interagire con le nostre attività su Il Piccolo Principe.

Come dici amico Diario? Non ti ho detto ancora che cosa fa Marina? Tante cose, ti dico solo le tre principali: è maestra all’Istituto Comprensivo Fava/Gioia, a Materdei, Napoli; è la tutor del tirocinio degli studenti del terzo anno del corso di laurea in scienze della formazione primaria all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, diciamo che accompagna il loro percorso dal punto di vista teorico; è una insegnante – ricercatrice in didattica della matematica, che è una delle sue belle connessioni con Colomba e Maria (Mellone) oltre a farla essere un’insegnante molto motivata.

Come sai amico mio Baudelaire diceva che «Un poème dit un monde», ma anche i comportamenti delle persone raccontano un mondo, e infatti Marina ha voluto prima di tutto capire cosa stavamo facendo in Aula O con Il Piccolo Principe, e poi è venuta all’incontro delle ragazze e dei ragazzi dell’università con le ragazze e i ragazzi dell’Istituo Samuele Falco di Scafati, e poi ne abbiamo parlato, e poi ci ha scritto quello che pensava lei, e poi si è detta che le piaceva l’idea che nella stessa università si ragionasse sullo stesso argomento da angolature diverse, e infine ha messo su l’attività laboratoriale su Il Piccolo Principe nella quale, mi ha detto, «da un lato i futuri maestri hanno esplorato le potenzialità educative del romanzo e dall’altro hanno avuto una straordinaria occasione per riflettere sul loro ruolo di educatori».
«Vincenzo, l’idea mi è venuta a seguito dei nostri incontri», ha aggiunto, «e così ho chiesto agli studenti di fare di volta in volta tutte e due le parti, quella di maestra/o e quello di partecipanti al tirocinio».
Come dici caro Diario? Tutto questo è davvero molto bello? Tutto questo non è niente amico mio, aspetta di leggere il report e poi mi dici.
Non te l’ho detto ancora? Lo puoi leggere o scaricare in formato .PDF cliccando qui.

No amico mio, non faccio nessun riassunto, lo devi leggere per bene, per intero.
Giusto per incuriosirti ti dirò che a un certo punto Marina ha suddiviso la classe in disegnatori, letterati e matematici, e che in un’altro momento si sono chieste/i tutte/i assieme «che senso ha per un futuro maestro la parola “addomesticare”» e in un altro «che significa “l’essenziale è invisibile agli occhi” nella relazione insegnamento/apprendimento».

No, no, non ci sono sole le domande, ci sono anche le risposte, ma per quelle ti tocca leggere il report.

Una cosa invece te la voglio anticipare. Con Maria (D’Ambrosio) stiamo ragionando della possibilità di lavorare l’anno prossimo sul Tempo, ci stiamo facendo l’idea che dopo Star Wars e Il Piccolo Principe ci possa permettere di fare un ulteriore salto di qualità. Ecco, non lo so se è possibile, devo chiedere a Maria e a Marina, ma magari sul Tempo si potrebbe immaginare na lezione, o magari anche due, nella quale far interagire gli studenti di Scienze della Comunicazione con quelli di Scienze della Formazione Primaria.
Non so che cosa ne pensi tu, ma secondo me potrebbero venir fuori delle cose interessanti. Ti tengo aggiornato.
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