La luna al suo comando

Caselle in Pittari, 17 Aprile 2025
A Primo Levi
Ovunque Sia

Caro Levi, mi è capitato già di scrivere lettere improbabili, in qualche caso con esiti inimmaginati, ma stavolta direi che improbabile non basta, come minimo bisogna aggiungere soprendente, e forse anche imprudente. Sarò onesto, non conosco altra possibilità: sono partito da un libro, La luna al suo comando, sono passato per la sua autrice, Lorella Beretta, e il suo protagonista, Felice Magliano, e sono arrivato a lei.
Immagino che si stia chiedendo perché perché proprio a lei, ci arrivo tra poco, prima mi faccia dire che Felice è una persona semplice, normale, di San Giuanni, San Giovanni a Piro, nel Cilento. Un bracciante, innamorato, soldato, antifascista e internato militare contro tutt’ ‘i ‘uerre che ho avuto la buona ventura di conoscere attraverso i ricordi del nipote e il piccolo documentario in 6 episodi diretto da Giuseppe Jepis Rivello. Le consiglio di guardarli se può, sono convinto che le piaceranno assai.

 
E vengo alle ragioni per le quali ho deciso di scrivere proprio a lei, che sono principalmente due.
La prima è perché Felice Magliano mi ricorda Lorenzo Perrone, che ho conosciuto grazie a lei, ai suoi libri e alla sua conversazione con Philip Roth a Torino nel 1986. In un certo senso il mio è anche un modo per ringraziarla, per “disobbligarmi” avrebbe detto mio padre, perché i suoi libri e il suo racconto di Lorenzo sono entrati sempre più a far parte dei muri maestri che, come direbbe Wittgenstein, sorreggono la casa della mia riflessione umana, politica e sociale sul lavoro e il suo significato. Nel caso le fosse possibile farlo, le consiglio di leggere questa riflessione che ho fatto insieme a un mio amico prof., Tiziano Arrigoni, si intitola “Primo Levi, il lavoro ben fatto e le domande di Tiziano“.
La seconda è perché, come le ho accennato all’inizio, grazie ‘a ggiurnalista i Milano, Lorella Beretta, e al nipote del protagonista, Sandro Paladino, la storia di Felice Magliano è diventata un libro, edito da Castelvecchi nella collana Papaveri Rossi diretta da Daniela Padoan.

Legga che cosa scrive Lorella a pagina 28, caro Levi:
“Nonno Felice è un talento narrativo naturale, con la voce e con il corpo plasma la memoria che attraversiamo insieme a lui, patendo con lui la sua stessa sofferta esperienza, che pure ci appartiene.
I ricordi sono lancinanti e si incarnano in una rievocazione orale dolorosa ma necessaria, persino sentimentale: montagne, deserti, mari, città e paesaggi, genti, guerra, schizzi di sangue, concordia, brutalità, esseri umani e umanesimo, preghiere e imprecazioni, canti, morte, dolore, amore, libertà e onore.
Lui sta lì, seduto sulla sua poltrona appoggiato ai braccioli con la punta ossuta dei gomiti, le iridi ceruleee cangianti, come l’acqua fredda e salata del Golfo di Policastro che si apre ai piedi di San Giovanni a Piro; indossa un blazer blu scuro, i pantaloni con la piega ben marcata, la coppola in testa, perché ogni sconosciuto che lo viene a sentire merita eleganza e cura. Mi prende le mani tra le mani, si preoccupa che siano ghiacciate, scoppia in una risata, mani friddi e core cauro!, esclama, e poi inizia a cantare l’amore.”
E poi guardi il canto d’amore di Felice sia in dialetto che in italiano, la pagina 29 del libro l’ho fotografata.

La storia di Felice è veramente bella, ma è altrettanto bello il modo in cui Lorella la racconta. Vorrei tornare su questa frase che ho appena riportato: “[…] patendo con lui la sua stessa sofferta esperienza, che pure ci appartiene”. Le confesso che mi sono commosso, ci ho trovato la compassione che è soffrire con, provare emozione insieme, voglia di alleviare il dolore dell’altro, di condividire il suo percorso e le sue possibilità. Naturalmente è solo un esempio, però è un esempio che dice un mondo. Come dicono un mondo le frasi e le parole che Lorella mi ha scritto qualche giorno fa in risposta alle mie domande.
Io: Scrivimi 3 parole per descrivere il libro e 3 per descrivere la tua esperienza.
Lei: Libro: Storia, Testimonianza, Fratellanza. Esperienza: Incontro, Dono, Comunità.
Io: Scrivimi una frase formata da 3 parole per descrivere il libro e una per descrivere la tua esperienza.
Lei: Libro: Una Storia viva. Esperienza: Un dono prezioso.
Sì, caro Levi, parole e frasi che dicono un mondo. Lorella ha aggiunto solo di scrivere Storia con la S maiuscola perché non è una storia né un romanzo, e di precisare che il dono prezioso Felice lo ha fatto non solo a lei ma a tutti.

A proposito di comunità, caro Levi, non è bella solo la Storia di Felice e il modo in cui Lorella l’ha raccontata, ma anche quello che sta succedendo intorno, la mobilitazione e il coinvolgimento della comunità.
Le faccio un solo esempio per tutti, con le parole di Sandro dopo la presentazione ufficiale del libro al BookPride a Milano:
“La sala Berlino del BookPride ieri sera era gremita per la presentazione del libro di Lorella Beretta La Luna al suo comando. Sessanta minuti di emozioni e gioia, parlando di Storia e Radici, trascorsi con amici arrivati dalla Svizzera, Roma, Torino e tutto l’hinterland milanese. La comunità di San Giovanni a Piro si è unita con orgoglio e senso di appartenenza, ha stupito per presenza e partecipazione tutti gli addetti ai lavori, acquistando tutte le copie a disposizione dello stand di Castelvecchi editore. Alla fine, anche io e Lorella, siamo rimasti felicemente senza.”

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Ecco, direi che per ora è tutto. Per ora, perché questo mio piccolo racconto continuerà con le presentazione a San Giovanni a Piro e a Caselle in Pittari, i prossimi 9 e 10 Maggio 2025. Dunque a presto, caro Levi, confido nella sua benevolenza. Intanto, come direbbe Sandro, “nonno Felice sorride sornione”.

San Giovanni a Piro, 9 Maggio 2025

Caro Diario, tra qualche ora c’è la presentazione del libro a San Giovanni a Piro. Conto di condividere qualche riga nella mattinata di domani. Niente che assomigli a una cronaca, che non è mestiere mio, piuttosto qualche impressione, un paio di post it che poi domani sera è prevista la presentazione in bottega da Jepis e anche lì mi piacerebbe inventare qualche cosa.

Insieme alla locandina, ti passo il link alle impressioni precedenti, quelle che ho scritto riguardando la serie girata da Jepis e che ho commentarto nel febbraio 2018.