A SCUOLA CON IL LAVORO BEN FATTO | LIBRO
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IL LAVORO BEN FATTO | LIBRO
I PENSIERI E LE AZIONI
A scuola di lavoro ben fatto, di tecnologia e di consapevolezza
LA SCUOLA
4° A, Scuola Primaria Gianni Rodari, I. C. Follonica 1, Dirigente Scolastica Elisa Ciaffone
DIARIO SCOLASTICO 2024 – 2025
18 Novembre 2024 | 13 Dicembre 2024 | 20 Dicembre 2024
LA NUOVA PAGINA DEL DIARIO
20 Dicembre 2024 | Irene Costantini
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Caro Vincenzo, per la nostra bottega e per il progetto che ci siamo proposti con le nostre parole chiave, lavoro – futuro – pace – ambiente, c’ è stato un giorno speciale. Con il nostro amico Mario Matteucci che già conosci e che, come sai, è amico del nostro lavoro ben fatto, siamo andati a visitare la miniera di Gavorrano, una delle più grandi miniere del nostro territorio che non a caso è chiamato Colline Metallifere, miniera adibita a museo, non solo per i turisti ma anche e soprattutto per il territorio, perché rimanga memoria della nostra storia, perché i più giovani abbiano consapevolezza della storia e della realtà del territorio in cui vivono offrendo, e questo è quello che più ci interessa in questo momento, una profonda riflessione sul senso e sul mondo del lavoro.
Dopo quello che Mario ha raccontato alle nostra bambine e bambini sulla dura realtà del lavoro di miniera, narrazione che, se vorrai, potrai ascoltare anche tu nel podcast che abbiamo condiviso, è venuta spontanea la domanda del perché fare questo lavoro e soprattutto del perché farlo bene. Come possiamo immaginare che anche in questo caso, farlo bene convenga? Per la sicurezza, propria e dei compagni di lavoro, per il rispetto verso quello che sappiamo fare bene, perché così si deve fare sono state le prime risposte che ci siamo dati. Ma siamo solo all’inizio della nostra riflessione e credo che, come sempre, le bambine e i bambini ci sorprenderanno con i loro pensieri. La visita alla Miniera era un evento molto atteso, peché alcuni nonni, ma soprattutto bisnonni nostri o conoscenti dei quali comunque abbiamo ascoltato le storie, hanno lavorato proprio nelle miniere qui intorno.
E, forse lo sai già, proprio tra le gallerie della miniera di Gavorrano mio babbo ha concluso la sua carriera di perito minerario e al tempo stesso ha concluso la vita e la storia di quella miniera, occupandosi delle lunghe procedure per la chiusura agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso. Mi piace molto che questa sia l’attività con la quale chiudiamo il nostro anno 2024, è una esperienza che ci aiuterà a riprendere con energia nuova le attività e le storie che ci spettano nella seconda metà del nostro anno scolastico. Intanto, per Natale si quest’anno, ci saluteremo sui versi di una bellissima poesia di Gianni Rodari, “Dopo la pioggia”.
Sarebbe una festa per tutta la terra fare la PACE prima della guerra!
E noi ci abbiamo messo le nostre … mani!
LE PAGINE PRECEDENTI
13 Dicembre 2024 | Irene Costantini
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Caro Vincenzo, tra le parole che abbiamo voluto custodire con cura per poterle poi capire e studiare bene, la parola futuro occupa un posto importante per tante ragioni. Chi meglio delle nostre bambine e dei nostri bambini rappresenta il futuro, quel futuro che comincia oggi e chissà quanto, e come, lontano li porterà. Un futuro sul quale vediamo calare troppe ombre, anche ombre di disastri ambientali e di guerra. Le nostre bambine e i nostri bambini della IV A, nelle prime riflessioni sulla Dichiarazione dei Diritti del fanciullo hanno pensato addirittura ad aggiungere un loro nuovo diritto “Diritto a immaginare, inventare, disegnare, costruire il nostro futuro!”.
Ed è soprattutto per loro che noi adulti abbiamo il dovere di “garantire” oggi un futuro migliore.
Proprio per parlare di futuro, abbiamo avuto ospite nella nostra bottega Linda Bartalini, ricorderai, la messaggera di #ioleggoperché che ci ha aiutato in occasione del contest. Linda è una operatrice culturale che, grazie al suo splendido lavoro, ha modo di incontrare molte persone, molti giovani e giovanissimi, e con la sua narrazione è riuscita a far sognare il futuro a tutti noi. Ma questo potrai ascoltarlo nel nostro nuovo podcast.
Linda ha poi fatto immergere bambine e bambini nel futuro, regalando loro la capsula del futuro, una splendida valigetta nella quale chiuderemo le lettere che stiamo scrivendo ai noi del futuro e che io ho avuto l’incarico di custodire accuratamente fino alla terza media, quando la riapriremo insieme. Già si cominciano ad intravedere degli incipit molto curiosi, vedremo poi a fine lavoro prima di chiudere
la valigia, se vorranno raccontarci qualche cosa di più. È importante intanto anche solo imparare a pensare al futuro in modi diversi da quelli ai quali facilmente ricorriamo e che ci esonerano da ogni azione, pensiero, impegno. Per aiutare a trovare l’approccio giusto all’argomento “futuro” mi è stato di grande aiuto il libro di Luca De Biase “Apologia del futuro, quello che il domani può fare per noi” , che spesso ricorrere nei nostri pensieri. Molti gli spunti che mi ha dato per parlarne in classe e per provare a immaginarlo. Per cominciare, abbiamo pensato a come potrebbe trasformarsi il lavoro, e come sempre, le narrazioni sono significative. Qualcuno dei nostri vorrebbe diventare un pediatra youtuber, insegnando ai genitori come dare le medicine tramite video, un altro vorrebbe fare il giocatore di calcio nell’anno 3000, quando forse le partite si terranno tra le galassie. Abbiamo anche la guida turistica dello spazio, ma anche chi vorrebbe che il lavoro restasse come è oggi, uguale a quello dei genitori, o chi ha paura che a causa delle guerre di oggi non esistano più varie nazioni della terra, e allora auspica l’invenzione di uno strumento “ferma guerra” che garantisca la pace nel mondo. E questa pace, che tutti desideriamo, è un
altra delle nostre parole chiave che approdondiremo. Insomma tanti racconti, tante suggestioni, tanta fantasia e possiamo concludere che il nostro futuro inizia oggi!
Abbiamo volato con la fantasia, abbiamo sognato e immaginato, cresce il nostro bagaglio di strumenti per affrontare i prossimi appuntamenti con le nostre parole chiave: lavoro, futuro, pace, ambiente.
18 Novembre 2024 | Irene Costantini
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Caro Vincenzo, siamo ormai nel vivo del nuovo anno scolastico e le nostre bambine e i nostri bambini, potremo chiamarli così ancora per poco, sono sempre orgogliosi del loro “giovedì dei genitori” ma anche molto curiosi di quello che li aspetterà ora.
L’esperienza di lavoro ben fatto che ci aspetta quest’anno l’abbiamo pensata dedicata prevalentemente
all’outdoor, andando a scoprire gli spazi aperti e pubblici del nostro territorio e quello che succede in questi spazi, e alla dimensione embodied delle nostre esperienze, per un coinvolgimento e una partecipazione intensi e allo stesso tempo rispettosi delle differenze di ciascuno.
Sperimenteremo la nostra partecipazione civile alla vita della città, in una pratica di cittadinanza attiva, critica e propositiva, renderemo i bambini protagonisti di scelte che dovranno saper motivare e sostenere, in sintonia anche con la postfazione che hai scritto per la nuova edizione de “Il lavoro ben fatto” e con il percorso che abbiamo deciso di avviare con Knots 4 Change.
Il lavoro sarà sempre al centro di tutto quello che succederà nella nostra bottega artigiana, e a proposito di questo, sono felice di dirti che tutti ora cominciano a dare significato alla bottega artigiana e ad
apprezzare il fatto che la loro classe possa essere considerata una bottega artigiana.
Ma intanto pensavo di raccontarti quello che è già successo, in questo inizio di anno scolastico.
Come ben sai, la lettura è uno dei punti fermi della mia attività didattica, e fin dall’inizio ho trovato sempre molto costruttivo partecipare all’iniziativa di #ioleggoperché che conosci bene.
La prima partecipazione è stata quella dell’intero ciclo della sezione A che nel nostro libro abbiamo chiamato 5 Z. Non so se te lo ricordi, eravamo in classe prima e, senza nessuna sovrastruttura come quelle seguite poi, ce ne siamo andati a metà mattinata davanti alla nostra libreria in via Roma e, in cerchio seduti per terra, abbiamo letto e ascoltato tante storie di Gianni Rodari.
Abbiamo sempre continuato a partecipare con entusiasmo, ma quest’anno, nel leggere il titolo del Contest, evento nell’evento al quale nessuno aveva ancora mai partecipato a Follonica, ho notato quanto fosse collegato agli argomenti principali che vorremmo sviluppare in questo anno di scuola e che tu hai evidenziato negli scritti e nelle letture più recenti. Abbiamo deciso di partecipare, creando anche una nostra pagina fb “Il nostro futuro inizia adesso” sulla quale abbiamo documentato tutto il lavoro svolto in classe, che poi abbiamo raccontato al pubblico.
Il titolo del contest recita “Grazie ai libri cresce la curiosità, e con essa l’immaginazione e il pensiero libero, essenziali per coltivare i propri sogni affrontare le sfide che il futuro ha in serbo, diventare gli adulti di domani. La lettura è una compagna fedele che ci affianca fin dalla prima volta in cui apriamo un libro.”
Il tema del futuro con tutte le sue implicazioni sarà forse la linea guida, ne abbiamo già parlato molto, tanto che alcuni dei bambini hanno scritto anche questo nei loro lavori per il contest: “Noi vogliamo aggiungere un nuovo diritto, il diritto a immaginare, inventare, disegnare, costruire il nostro futuro.”
Sta a noi adulti rispettare questo diritto e fare in modo che sia un futuro di pace, perché troppa violenza e addirittura guerra sta entrando nel loro mondo, e lasciando in eredità un ambiente sostenibile.
Abbiamo riflettuto insieme anche su questo: “Il futuro non è scritto, ma è un insieme di possibilità. I progressi tecnologici e le innovazioni devono essere strumenti che aiutano noi a costruire un futuro possibile e giusto. Sulla soluzione dei problemi ecologici si misura la capacità degli esseri umani di costruire con saggezza il nostro futuro.”
E su questo: “Per il nostro lavoro siamo partiti dai libri, tra i tanti che abbiamo nella nostra biblioteca, che conosciamo o che le insegnanti ci hanno presentato, ne abbiamo scelti alcuni e altri ancora ne leggeremo”.
Da queste tracce possiamo elaborare le parole chiave che ci accompagneranno quest’anno, con gli obiettivi che ci siamo sempre dati, offrire una possibilità per sviluppare autostima, pensiero critico, empatia, creatività, originalità, spirito di iniziativa: lavoro ben fatto, libri, futuro, pace, ambiente, scuola.