Caro Diario, Sabrina Lettieri te la ricordi certamente, in ogni caso te l’ho raccontata qui. Perché le ho dedicato questa nuova storia? Per il modo in cui ha saputo tenere insieme creatività e cura, bellezza e rigore. Per ora mi fermo qui amico mio, ti lascio al racconto di questa giovane donna che ho conosciuto da studentessa e che oggi è prima di tutto madre, artista e artigiana, e poi tante altre cose ancora, perché tiene ragione Neruda, ciascuno di noi siam molti, ma tu questo lo sai già, e anche lei. Ritorno alla fine.
Salve prof., è in linea? Prima di spedire il pacco le volevo raccontare quello che ho fatto. Per cominciare le invio l’immagine della scatola, mi piace che le persone partano da qui per iniziare il viaggio.
Come vede inserisco sempre un mio pensiero per raccontare cos’è quello che la persona si ritrova davanti, e da cosa proviene. Un pensiero, un’idea, un’ispirazione. E mi piace raccontare proprio tutto tutto.
Questo invece è il palloncino. Rosso, colore presente in ogni riferimento. E gli scatti sono quelli che ho trovato più significativi.
Ecco i libricini che lei ha voluto che Cinzia tenesse con sé.
Ed ecco Cinzia, ci sono dei dettagli che ho potuto trarre da qualche scatto sui suoi profili social. Per esempio la collanina di perline rosse, la borsetta a tracolla (all’interno c’è un’altra sorpresa top secret per lei) e la t-shirt. È la prima volta che “imbratto” una delle mie creazioni così.
Un’altra cosa che mi sono permessa di fare è questa, guardi ai piedi della bambola. Le ha riconosciute? Sì, sono loro, le scarpe scritte. Questa è stata la cosa che più mi ha divertito, ce l’avevo in mente da un sacco!
Dai social ho anche catturato delle frasi di Cinzia che mi hanno colpito.
E poi c’è questa, come una sorta di cartello, di manifesto, di promemoria.
Per finire questo è il contenuto della scatola, si presenta così, con il suo sacchetto rosso.
È tutto, come le ho detto all’inizio domani faccio partire il pacco, grazie per la fiducia e per la libertà con cui ho potuto esprimermi.
Rieccomi amico Diario, ti prometto che non la faccio lunga ma almeno altre due cose te le devo dire.
La prima riguarda la Sabrina artigiana del racconto che con i suoi manufatti narrativi crea racconta e ricrea storie, vite e possibilità. Qui alla creatività e alla cura, alla bellezza e al rigore di cui ti ho detto all’inizio voglio aggiungere coraggio e consapevolezza. Il coraggio che ci vuole, più che mai di questi tempi, per lasciare un lavoro “sicuro”, e la consapevolezza di voler vivere appieno la propria esperienza di madre e di artista.
La seconda riguarda la Sabrina madre che non intende rinunciare a essere donna, a ritrovare e gestire il suo tempo, gli spazi e i luoghi dell’anima, che poi anche questa è una bella sfida.
Ecco, direi che è tutto amico Diario, anzi no, primo di lasciarti ti consiglio di leggere questo articolo di Giuseppe Jepis Rivello, racconta di un’esperienza che stiamo facendo con Sabrina e un altro gruppetto di belle persone, penso ti possa aiutare a definire il contesto, a saperne un po’ di più della piccola storia che abbiamo alle spalle.
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