Ma noi che cosa siamo disposti a fare per la scuola?

Caro Diario, è stata Colomba Punzo, Preside dell’Istituto Comprensivo 83 Porchiano Bordiga a fare questa domanda nel corso del suo intervento nel corso di “Prendiamoci Cura della Scuola”, una interessante discussione promossa da Giuseppe Carullo e da Movimenta Campania, Cleanap e FARMverè il 29 Gennaio scorso.
Naturalmente Colomba ha motivato la sua domanda, l’ha collocata nel contesto giusto, ha fatto cenno alle difficoltà e ha sottolineato le aspettattive non solo degli studenti e delle famiglie ma anche di quella che ogni tanto definiamo “società civile” nei confronti della Scuola, e poi si è fatta e ci ha fatto la domanda, e proprio dalla domanda che voglio partire, anche perché se vuoi ascoltare l’intervento di Colomba e di tutte le altre persone che hanno partecipato lo puoi fare cliccando qui, così ti fai una tua idea.
Sintetizzo ulteriormente il pensiero di Colomba tanto lei mi vuole bene e non si arrabbia troppo come me:
Carichiamo la scuola di mille cosa, dall’educazione civica, alla preparazione per affrontare la vita e il lavoro e tutto quello che non funziona, o quasi tutto, è colpa della scuola, anche se un ragazzo, si fa per dire, fa una rapina è colpa della scuola. Tieni presente che Colomba è una preside tosta, che sta sul punto, e fatica assai, viene dalla gavetta come diceva mio padre, ha detto che lei come Scuola le colpe se le prende tutte, però poi ha ricordato questo:
Per prendersi cura della scuola non basta la scuola, per prendersi cura della scuola c’è bisogno che un’intera comunità pensi alla scuola. Da qui la necessità di chiedere a noi stessi che cosa vogliamo dare alla scuola, che cosa si vuole fare per la scuola, e non solo che cosa vogliamo dalla scuola.
Ha fatto anche un piccolo esempio, che secondo me anche per quanto piccolo è comunque indicativo, ma quello se vuoi lo ascolti dal video.
Ecco amico Diario, io vorrei discutere qui di questa cosa che ha detto Colomba, la frase finale te l’ho messa in grassetto, io nel caso dirò la mia più avanti, questo spazio è aperto per tutte/i quelle/i che – presidi, insegnanti, bidelli, genitori, ragazzi, cittadini – vogliono dire la loro. Naturalmente chiederò anche a tutte/i le/i partecipanti alla discussione dell’altro giorno, resta in ascolto.

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COMMENTI E OPINIONI

Giuseppe Carullo, ingegnere, coordinatore Movimenta Campania
Sono molto contento che Vincenzo abbia avviato questo approfondimento a partire dal bellissimo intervento di apertura di Colomba Punzo all’iniziativa “Prendersi cura della Scuola”.
Quando la Scuola si ferma per la pandemia, si amplificano e si evidenziano i punti di debolezza del sistema istruzione che meritano da sempre attenzione e sostegno: l’abbandono scolastico, il digital divide e gli investimenti in luoghi della socialità, come scuole, università e associazioni.
Per fortuna c’è anche una rete che si impegna nella formazione cercando di creare alleanze con altre realtà presenti sulla città, sul territorio per provare ad immaginare modelli alternativi educativi. Però forse anche questo ormai non basta più, come ci ha fatto notare giustamente Colomba: la Scuola deve essere la priorità di tutto il Paese, deve tornare ad avere quella autorevolezza e centralità che ormai da anni non ha più. Va rafforzato l’investimento su istruzione, cultura e ricerca quali fattori fondamentali per garantire opportunità di crescita ed emancipazione per tutti. Bisogna dare il giusto riconoscimento agli insegnanti, i Dirigenti scolastici e il personale scolastico tutto. È una sfida impegnativa e delicata ma urgente e necessaria e come giustamente ha ribadito Colomba con il suo intervento, con il quale sono molto d’accordo. Serve l’impegno e l’aiuto di tutti e io e Movimenta Campania siamo impegnati a fare la nostra parte.

Annalisa Vigutto, Progettazione e Gestione della formazione aziendale, privata e finanziata/ in aula, in azienda, in e-learning
Io sono un genitore. Mio figlio frequenta la primaria. Ho scelto di contribuire dando il mio tempo come rappresentante di classe e membro del Consiglio di istituto (in carica). Diciamo che mi piace capire come funzionano le cose da dentro.
Dal mio punto di vista dico che, se sei fortunato (e io lo sono), hai dei genitori che ascoltano (non tutti ovviamente), degli insegnanti preparati e concreti e una Dirigente (attuale) competente e collaborativa.
Queste condizioni non le scegli, ti capitano.
Se solo una variabile influisce negativamente, allora devi combattere!
E questo perché la Scuola è strangolata dalla normativa ingarbugliata, alcuni insegnanti/personale scolastico non si allontanano da ciò che i regolamenti impongono, perché terrorizzati dalle conseguenze, anche legali.
Inoltre potresti dover combattere perché i genitori leggano, si informino e siano partecipi della vita scolastica.
Ricordo che famiglie e Scuola firmano un PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA, che dovrebbe sostenere il percorso dei ragazzi durante la loro vita scolastica. Ma purtroppo in molti, una volta firmato, ci si scorda di tutto.
Serve il buon senso e il contributo di tutte le parti, ogni giorno, non la fortuna.

Barbara Reverberi, Freelance mentor e trainer | giornalista | Autore Freelance Digitali | Founder Freelance Network IT | Podcaster
Ivano Zoppi penso che sia in linea con il hashtag#lavoro di Pepita – L’ESSENZA DELL’EDUCARE sulla scuola. Che ne pensi?

Ivano Zoppi, Segretario Generale Fondazione Carolina e Presidente Pepita onlus
Completamente in linea.

Andrea Carovigno, Brand Ambassador/Trainer/Ghost Writer
Una Grande verità! Condivido!