#CIP #CAMPDIGRANO #PALIODELGRANO
CASELLE IN PITTARI, CILENTO, 9 – 16 LUGLIO 2017
DIARIO
9 Luglio 2017; 10 Luglio 2017; 11 Luglio 2017; 12 Luglio 2017; 13 Luglio 2017; 14 Luglio 2017; 15 Luglio 2017; 16 Luglio 2017; 17 Luglio 2017; 26 Luglio 2017; 21 Agosto 2017;
Domenica 9 Luglio 2017 Torna al Diario
Caro Diario, questa volta direi di cominciare dalla notizia, eccola:
«Caselle in Pittari – Cilento – Italia. Il Palio del Grano e il Campdigrano giungono alla tredicesima edizione. La comunità dei Rioni di Caselle in Pittari e dei paesi Cumpari si ritroverà domenica 16 luglio per rinnovare la gara di mietitura a mano del grano nata a #Cip nel 2005.
Si comincia oggi con il raduno dei partecipanti al #Campdigrano che per la prima volta si terrà a Calvanico in occasione di FoodStock, evento in cui il cibo incontra la musica. Dalla mattina di Lunedì 10 Luglio i partecipanti si ritroveranno nella Comunità di Caselle in Pittari per dare inizio alla settimana della manifestazione, per costruire insieme una festa popolare, per vivere e per ricreare una comunità e per restituire senso e significato al nostro Tempo.
Al centro delle attività 5 parole, 5 Re: Resilienza, Resistenza, Restanza, Relazione, Residenza che simbolicamente rappresentano i 5 Re dai quali farsi guidare nell’incertezza del presente. Nel corso della settimana i partecipanti avranno la possibilità di lavorare al fianco dei Maestri della Terra, di selezionare e catalogare i grani della Biblioteca del Grano e di discutere con gli attori della #Cumparete delle opportunità e delle criticità che si trovano ogni giorno nella costruzione di una vera filiera del grano.»
Cosa aggiungere ancora alla voce notizie? Direi almeno quattro cose:
la prima è che Palio del Grano e Campdigrano sono organizzati dalla Proloco di Caselle in Pittari, da Monte Frumentario, dalla Comunità del Cibo Grano di Caselle e dalla #Cumparete;
che a sostenere la manifestazione ci sono anche Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Terra Nuova edizioni, Rete Semi Rurali, Slow Food Campania, Rural Hub, #LavoroBenFatto e tutte le comunità cumpari dei Rioni di Caselle in Pittari;
la seconda è che le Comunità Cumpari coinvolte sono quelle di Atena Lucana, Sanza, Rofrano, Sala Consilina, Castel Ruggero, Massicelle, San Giovanni a Piro, Morigerati, Ruviano, Sassinoro, Tularù, Comunità del Grano Aspromonte, Masseria dei Monelli, Terranova del Pollino, Buonabitacolo, Montecassiano (MC), Novi Velia, Casaletto Spartano, Teora;
la terza è che i Rioni di #Cip che il 16 ce la metteranno tutta per vincere sono: Rione Scaranu, Rione Urmu, Rione Pantanedda, Rione Taverna, Rione Chiazza, Rione Forgia-Mardedda, Rione Maronna Ra Grazia, Rione Castieddu;
l’ultima è che il Rione per il quale faccio il tifo io, ma il tifo – tifo, quello sfegatato, è il Rione Taverna, che di solito arriva ultimo e che però quando vincerà – che prima o poi accade – faremo una settimana di festeggiamenti, parola di Dino Salomone, il nostro mitico leader.
Ecco, caro amico, adesso che ho finito con la parte informativa, posso passare ai contenuti, che come sai sono quelli che danno valore alle nostre storie.
Per cominciare ti propongo un tuffo nel passato, che poi è il Palio del Grano dello scorso anno, con il meraviglioso documentario realizzato, montato e diretto da Mario Marius Mele per NOOR Studio:
Per seconda cosa, ti propongo tre pensieri che hanno a che fare con il grano, sono di tre belle «cape», il primo, quello del poeta e mistico persiano del 13° secolo, è tratto da una poesia:
Gialal al-Din Rumi: «Cresci, tu grano, e sii campo di spighe, poi lasciati mietere nel giorno della falce; fatti nel forno ardente pane al mondo, lascia lieto la terra e sarai stella.»
Erich Fromm: «In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materia, che rappresenta il mondo che lo circonda. Sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, in ogni tipo di lavoro creativo, l’artefice e il suo oggetto diventano un’unica cosa: l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione.»
Antoine de Saint Exupéry: «Li vedi laggiù, i campi di grano? Io non mangio pane. Quindi per me il grano è inutile. I campi di grano non mi dicono niente. E questo è molto triste! Ma tu hai capelli color dell’oro. E allora sarà bellissimo quando mi avrai addomesticato! Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E mi piacerà il rumore del vento nel grano…» La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe. «Per favore… addomesticami!» disse.
Infine, ma infine solo per ora perché come ti ho detto questo racconto qui andrà avanti per una settimana e anche più, non ti perdere i link con le storie di #Cip che ho già pubblicato qui su #lavorobenfatto, li trovi alla fine del post e quando hai un po’ di tempo ti consiglio di leggerle, che così ti fai un’idea su che cosa è #Cip e su come sono belle le persone che la popolano.
Ecco, per adesso è davvero tutto, a presto.
Lunedì 10 Luglio 2017 Torna al Diario
5:50 a.m. Caro Diario, il Re della prima giornata di #CampDiGrano made in Cip è Residenza, e tra qualche minuto, alle 7.00 per la precisione, i campisti saranno impegnati nella selezione e nella catalogazione dei grani della Biblioteca del Grano. A pranzo come ogni giorno di ogni anno sarà una festa di musica e di amicizia e poi nel pomeriggio “u Cummitu” con la Residenza sul campo di gara del Palio per l’inizio delle discussioni. A dopo.
4:20 p.m. Rieccomi amico mio, in tempo di #campmercato ho fatto un bellissimo acquisto per la squadra del #lavorobenfatto, Giuseppe #RECacetta Pellegrino, videomaker e fotografo, questo che vedi di seguito è il logo di Giuseppe, ti conviene tenerlo a mente perché in Settembre avremo modo di tornarci su.
11:50 p.m.: A tarda ora, dalla pagina social di Palio del Grano, rubo un po’ di pensieri perché per me fino a giovedì, giorno del mio arrivo a #Cip sarà dura, che il #CampdiGrano e il #Paliodelgrano sono così, ci sono così tante cose da vivere che fai fatica a starci appresso:
«Stamattina abbiamo iniziato. Dopo l’emozionante lancio dei semi di ieri a Foodstock 2017, oggi, abbiamo lavorato al riconoscimento e alla selezione dei semi della Biblioteca del Grano. Oltre 60 varietà diverse, selezionate a mano e sgranate a mano una per una, dopo essere state riconosciute e catalogate. Un lavoro certosino ma importantissimo. Nel pomeriggio poi, ci siamo incamminati nelle vie del centro storico di Caselle e abbiamo dato vita al Cummitu sulla REsidenza. Il gruppo dei campisti, non ancora al completo dato che domani si arricchirà con nuovi arrivi, è già al lavoro.»
«Ogni Re ha la sua Residenza, con le corti e i giardini, i granai e le cucine e le sue genti, le sue terre. Oggi abbiamo iniziato la settimana del #Campdigrano nella Biblioteca del Grano e l’abbiamo proseguita per le strade di #Cip con il cummitu dedicato alla #REsidenza.»
Martedì 11 Luglio 2017 Torna al Diario
6:20 a.m. Caro Diario, oggi a #Cip è la giornata della Resistenza, i partecipanti che trascorreranno una giornata con i Maestri della Terra che alle 18.00 li accompagneranno sul Campo di Grano. Dopo di che “u Cummitu” e in serata la presentazione pubblica dei campisti alla comunità in Piazza Abele Parente. A più tardi.
4:15 p.m. Rieccomi amico mio, oggi con l’aiuto di Jepis sto cercando di fare un secondo acquisto per la nostra squadra, trattasi di Elisa Gelso, che spero accetti di aiutarmi nella redazione di questo rapporto, per ora le ho chiesto l’amicizia sui social e le ho scritto un messaggio in chat, spero di sentirla presto, naturalmente ti tengo informato.
Per quanto riguarda invece il nostro inviato Giuseppe ReCacetta Pellegrino, una mezzora fa mi ha chiamato per dirmi che nella prima mezza giornata di oggi la sua attività di filmaker è stata incompatibile con quella di fotografo, e che nella seconda parte avrebbe provato a recuperare.
Come dici? Cosa gli ho risposto io? Di non preocccuparsi perché io lo so che lui oltre a essere bravo è anche molto serio e perciò se non mi aveva ancora mandato foto vileva dire che non aveva potuto farlo. Sì si, gli ho detto così, e lo penso veramente. Lo so che non lo puoi fare sempre e con tutti, ma quando puoi regolarti in questo modo nelle relazioni con le persone se ne guadagna in produttività e in salute.
Mentre arrivano le foto di Giuseppe te ne propongo un’altra di Gaetano Barbella, che ha ritratto un attrezzo che a quelli della mia età e della mia estrazione sociale è molto caro, mi viene da dire un attrezzo di famiglia, un attrezzo di cultura, un attrezzo di storia, un attrezzo che ho nel cuore. A più tardi.
6:34 p.m. Rieccomi amico mio. Elisa Gelso c’è ed è una vera sorpresa. Innanzitutto, insieme a Jepis ha messo su una squadra #solodonne composta da Antonella Salamone, Carmen Greco, Serafina Pesce e Michela Greco che ha come target – si, così mi ha scritto Jepis, che lui ormai sta diventando come gli emigrati di prima generazione che arrivati a Nuova York una parola la dicevano in dialetto e l’altra in inglese – raccogliere tutte le brevi bio delle/dei partecipanti a #CampdiGrano e inviarmele. Comunque, fatte le presentazioni ho chiesto a Elisa di raccontarmi un po’ di lei, sotto la sua foto puoi leggere quello che mi ha inviato.
«Allora, io sono Elisa, ho 16 anni, sono figlia unica e adoro i miei genitori. Ho finito il terzo anno di liceo scientifico e a settembre dovrò fare la quarta. Alla domanda su cosa voglio fare da grande ancora non riesco a dare una risposta precisa, andrò sicuramente all’università ma spero di ritornare a Caselle perchè amo il mio paese. Sono una ragazza semplice, mi piace stare con gli amici, mi piace la fotografia e mi piace soprattutto, quando riesco, passare del tempo con Jepis per ammirare la sua bravura nel creare video, un qualcosa che un giorno vorrei riuscire a fare da sola. Mi piace tanto passare dei pomeriggi interi con i miei nonni, cosa che faccio da quando ero bambina perchè i miei genitori lavorano entrambi nella fabbrica a Caselle, e mi piace tanto anche il cocco. Sì, amo il cocco.
Il Palio del Grano e il Camp per me significano tanto, è da due anni che aiuto Rossella Torre e Jepis, non ho un compito preciso però i vari compiti che mi vengono affidati sono sempre piacevoli. Per me il Camp è un modo per far amicizia con persone di tutta Italia, persone che arrivano da realtà diverse e che hanno tanto da raccontare. L’anno scorso è stato un anno pazzesco e sono sicura che anche quest’anno sarà lo stesso. Il compito di quest’anno è tosto e non sono sicura di essere all’altezza, però ci proviamo.»
Capisci amico mio?, tutta farina del suo sacco, io ho tolto solo un po’ di puntini e li ho sostituiti con le virgole, il resto ha fatto tutto lei. Ah, no, io ho fatto anche un’altra cosa, le ho chiesto qual è il compito impegnativo che ha quest’anno e vuoi sapere cosa mi ha risposto? «Collaborare con te.» A più tardi.
Mercoledì 12 Luglio 2017 Torna al Diario
5:05 p.m. Caro Diario, scusa il ritardo, ma in questi giorni il mal di schiena non mi dà tregua e oggi andare a Roma ti assicuro che è stata un’impresa anche senza portare lo zaino con il Mac. Comunque ho una buona notizia, sono arrivate tante nuove foto da Giuseppe. Per la verità le prime le aveva mandate verso la 1:00 a.m., ma quello non è orario mio, anche perché stamattina alle 5:10 a.m. ero in piedi. Ti consiglio di guardarle, le trovi qui o cliccando sulla foto. A proposito delle foto, te lo dico perché lo so che non sei un tipo che si fa condizionare, ma a me quello che ogni votla mi colpisce è il numero di generazioni – quattro?, cinque? – che è coinvolto nelle attività del #CampdiGrano e di #PaliodelGrano, e poi le caratteristiche dei mestieri, e la verietà degli attrezzi di lavoro. Non aggiungo altro, corri a guardare le foto e poi fammi sapere.
8:33 p.m. Rieccomi caro Diario, per dirti che girovagando sul web ho fatto una bella scoperta, un articolo che parla di Andrea Sartorio, uno dei campisti, pubblicato oggi da Loredana Parisi su Storie di Piantagrani. Già il titolo – molto Lina Wertmüller – mi è piaciuto un sacco – Dalla startup al Palio del Grano: Storie di Piantagrani e l’incentivo al confronto per innovare – per il resto ti consiglio di leggerlo che ti assicuro vale la pena.
Come dici? Loredana ha fatto la stessa pensata che abbiamo fatto Elisa and me? E allora? Che problema c’è. Intanto vediamo domani le nostre ragazze Andrea come lo raccontano, e poi dalle scoperte multipli indipendenti – sì, a noi sociologi piace chiamarle così amico mio – vengono spesso fuori delle belle cose. Ti faccio sapere.
Giovedì 13 Luglio 2017 Torna al Diario
6:50 a.m. Caro Diario, sto in piedi – si fa per dire – da un paio di ore e verso le 5:50 a.m., prima di scendere a fare colazione, ho scritto a Jepis avvisandolo del mio arrivo. Al mio ritorno ho trovato la foto che vedi sotto accompagnato dal seguente messaggio: «Perfetto, io mo’ vado sul campo a farmi due ore di lavoro con il fresco con gli altri e poi ci vediamo.» È Jepis amico mio, è tutto qui.
11:40 a. m. Caro Diario, è arrivato il resoconto del lavoro coordinato da Elisa Gelso e realizzato insieme a Maria Maddalena Fiscina, Carmen Greco, Michela Greco, Serafina Pesce, Antonella Salamone e Siria Barbella, che anche se non ha fatto interviste ha dato comunque una mano. Si trattava di fare una prima conoscenza con le donne e gli uomini che popolano quest’anno #CampdiGrano, tu prima leggi e poi ritorno con qualche mia considerazione.
Intervistatrici: Michela Greco e Maria Maddalena Fiscina
NOME: Vincenzo
COGNOME: Tozzi
ETÀ: 36
PROFESSIONE: Informatico/Contadino/Rivoluzionario
MOTIVAZIONE: Vincenzo è venuto al Camp per scambiare conoscenze con i ragazzi che partecipano al Camp e al Palio del Grano e per riuscire ad avere contatto con persone che come lui si interessano al territorio.
ALTRO: Vincenzo si è definito a noi ragazze e ragazzi del Camp come il “Mezzo” perché ha diverse origini: ci ha raccontato che grazie ai suoi genitori lui si ritrova ad essere mezzo brasiliano, mezzo siciliano e mezzo campano.
Intervistatrici: Maria Maddalena Fiscina e Elisa Gelso
NOME:Virginia
COGNOME: Altavilla
ETÀ: 27
PROFESSIONE: Lavora con un’associazione che si occupa di tematiche inerenti all’agricoltura che si chiama Rete Semi Rurale. In più sta continuando a studiare Agraria.
MOTIVAZIONE: Virginia è arrivata al Camp tramite i suoi amici dell’associazione che già conoscevano molto bene il Palio e le hanno suggerito di fare questa esperienza. Inoltre, Virginia vuole conoscere comunità meridionali.
ALTRO: Virginia è la “prescelta” di questo Camp per essere stata ricoperta interamente dal letame, una tradizione iniziata dall’anno passato.
Intervistatrici: Maria Maddalena Fiscina e Elisa Gelso
NOME: Giuseppe
COGNOME: Boemio
ETÀ: 33
PROFESSIONE: Coltivatore
MOTIVAZIONE: Giuseppe è un ragazzo napoletano che doveva partecipare al camp dell’anno passato ma per problemi lavorativi non ha potuto esserci. Quest’anno pieno di forze fa parte del camp perché ha intenzione di creare una sua attività inerente all’agricoltura. È venuto qui per avere contatti con questa realtà che per lui funziona perché vede degli ideali che vanno in controtendenza rispetto a quello che oggi è diffuso. Lui vorrebbe utilizzare gli ettari in suo possesso per la comunità.
ALTRO: Giuseppe è considerato il “Pericoloso” del gruppo perché proveniente da Casoria.
Intervistatrici: Maria Maddalena Fiscina e Antonella Salamone
NOME: Andrea
COGNOME: Redentori
ETÀ: 30
PROFESSIONE: Lavora a casa e in campagna
MOTIVAZIONE: Andrea è stato invitato al Camp insieme ad altri ragazzi che si occupano della rivista “Terranuova” e lui a differenza degli altri ha accettato la sfida. Per lui il Camp è: “un luogo dove interagire con la realtà locale , approfondendo la conoscenza con giovani ed anziani, dove si può lavorare tutti insieme”.
ALTRO: Andrea è un ragazzo molto fiducioso e spera che questa tradizione del Palio possa durare nel tempo e progredire in futuro; definisce il Palio in tre parole: Lavoro, Conoscenza e Tradizione.
Intervistatrici: Maria Maddalena Fiscina e Antonella Salamone
NOME: Marco
COGNOME: Vayra
ETÀ: 43
PROFESSIONE: Si occupa di ambiente ed energia rinnovabile. In più ha una società con degli amici di cultura ambientale che si chiama “Cultura Dal Basso”.
MOTIVAZIONE: Marco è qui perché gli interessa contaminarsi di diverse esperienze e renderle sue; crede nella comunicazione. Il Palio l’ha aiutato ad aprirsi di più mentalmente.
ALTRO: Marco è l’eccezione di questo Camp perché è già il secondo anno che partecipa attivamente. Marco insieme a Vincenzo uno dei due “Rasta Man”.
Intervistatrici: Michela Greco, Antonella Salamone e Elisa Gelso
NOME: Mariagrazia
COGNOME: Sabella
ETÀ: 31
PROFESSIONE: È laureata in architettura però attualmente si dedica all’arte.
MOTIVAZIONE: Mariagrazia è al camp grazie al consiglio di una sua amica già stata al Palio. Durante il suo percorso di studio ha iniziato ad interessarsi alle costruzioni in terracruda e paglia; inoltre vorrebbe un giorno provare a lavorare il grano.
ALTRO: Mariagrazia è l’architetto del futuro a nostro parere.
Intervistatrici: Carmen Greco e Serafina Pesce
NOME: Roberta
COGNOME: Destefanis
ETÀ: 31
PROFESSIONE: Progettista sistemica
MOTIVAZIONI: Roberta ha conosciuto il Palio nel 2014 e da subito ha desiderato prendere parte alla sua organizzazione. La realtà del Camp e del Palio rappresentano per lei un atto di amore e tutela nei confronti della memoria e delle radici della propria terra. Roberta ha partecipato per poter conoscere la storia di questa terra, facendone tesoro e mischiandola con la sua.
Intervistatrici: Carmen Greco e Serafina Pesce
NOME: Anna
COGNOME: Rizzo
ETÀ: 37
PROFESSIONE:Antropologa
MOTIVAZIONE: Anna è una delle campiste grazie all’invito di Jepis. Lei voleva far parte di questa grande squadra perché è interessata all’agricoltura storica e per conoscere anche nuovi ragazzi che sono interessati all’argomento.
ALTRO: Anna è la campista più vicina a noi ragazze del Camp. Con lei abbiamo fatto vari incontri dove abbiamo parlato di Caselle, del Palio e dei vari “RE” del Camp.
Intervistatrici: Carmen Greco e Serafina Pesce
NOME: Francesco
COGNOME: Longo
ETÀ: 19
PROFESSIONE: Studente
MOTIVAZIONE: Francesco è venuto qui per imparare qualcosa in più sul grano, scoprire anche nuove varietà di cui non è a conoscenza. Lui, come tutti gli altri, ha deciso di partecipare anche per conoscere ragazzi di altre realtà.
ALTRO: Francesco è uno dei campisti più giovani; lui e il suo amico Antonio arrivano direttamente da Castiglione d’Otranto e sono due ragazzi con tanta voglia di fare.
Intervistatrici: Carmen Greco e Serafina Pesce
NOME: Antonio
COGNOME: Botrugno
ETÀ: 17
PROFESSIONE: Studente
MOTIVAZIONE: Antonio è arrivato al Camp per conoscere culture diverse e interagire con persone nuove. Lui è un ragazzo incuriosito dal Palio e da tutto il percorso che si fa per arrivare alla giornata conclusiva, il giorno della mietitura.
ALTRO: Antonio è giovanissimo ma ha una grande voglia di fare e per la sua età già ha un forte legame con l’agricoltura. È un ragazzo molto simpatico ed è uno dei campisti che tengono vivo questo Camp.
Intervistatrici: Carmen Greco e Serafina Pesce
NOME: Andrea
COGNOME: Alonzi
ETÀ:21
PROFESSIONE: Ha terminato gli studi da poco
MOTIVAZIONE: Andrea è qui perché è un amante della natura e ha sempre pensato che alla base della vita ci sia l’agricoltura.
ALTRO: Andrea è la vera rivelazione di questo Camp perché ha una grande capacità nel suonare l’organetto; infatti è lui, proprio lui che anima le giornate di questo Camp. Andrea con il suo organetto riesce a suonare qualsiasi cosa, perfino Despasito.
Link: Andrea Alonzi
Intervistatrici: Carmen Greco e Serafina Pesce
NOME: Margherita
COGNOME: Motta
ETÀ: 34
PROFESSIONE: Segretaria per una associazione Desbri
MOTIVAZIONE: Margherita è al Camp perché sta lavorando sul tema delle filiere del grano.
Intervistatrici: Maria Maddalena Fiscina e Elisa Gelso
NOME: Modesto
COGNOME:
ETÀ: 49
PROFESSIONE: Contadino
MOTIVAZIONE: Modesto è un uomo di poche parole che non è riuscito a darci una spiegazione ben precisa del perché è qui, sappiamo solo che ama la terra.
Intervistatrici: Elisa Gelso e Antonella Salamone
NOME: Simone
COGNOME: Maurano
ETÀ: 40
PROFESSIONE: Geografo e fa parte di un gruppo dell’università di Bergamo che si occupa di consumi e di economia sostenibile.
MOTIVAZIONE: Simone è al Camp perché aveva un forte desiderio di ritornare al Sud in più il Palio può aiutarlo nel suo lavoro.
ALTRO: Simone è al Camp insieme a sua moglie però purtroppo sono andati via il secondo giorno del Camp.
Intervistatrici: Serafina Pesce e Carmen Greco
NOME:Lidia
COGNOME: Mauro
ETÀ: 40
PROFESSIONE: Dirigente Scolastica
MOTIVAZIONE: Lidia aveva il desiderio di partecipare al Palio perché voleva far parte di questa esperienza comunitaria dove è possibile dare e ricevere semplici gesti quotidiani.
ALTRO: Insieme a suo marito, ci hanno lasciato ieri sera e quindi dispiaciuti per non poter partecipare al palio, ci hanno salutato.
Ecco, questo per ora è tutto, intanto è arrivato anche Giusuppe RECacetta Pellegrino con le nuove foto dall’agriturismo Il Querceto, a Marsico Vetere, da Tazio e Francesca. Come ci scrive Giuseppe, «i campisti oggi stanno facendo un lavoro importantissimo. In un campo mischiato di grano duro e tenero, devono selezionare in maniera maniacale con delle forbici, tagliare il grano tenero e mantenendo il duro. Come sempre amico mio ti metto una foto qui tu ci clicchi sopra e le puoi vedere tutte.
9:20 p.m. Caro Diario, come ogni anno #CampdiGrano è per me l’occasione di conoscere e di capire un po’ di cose, che poi quest’anno assieme ai campisti, a Jepis, a Michele Bosconauta e a Angelo Tempa del fico ho conosciuto anche Ivan e la sua asineria EquinOtium e ne sono contento assai.
La parola intorno alla quale si è sviluppata la discussione è REsilienza, come poi potrai vedere dal video i punti di vista sono tanti, e la discussione in alcuni tratti è tosta.
Cerco di riassumere in una frase o poco più quello che penso io, però tieni presente che mi posso sbagliare, che a proposito di #lavorobenfatto qui parlo di persone che hanno investito una parte importante della loro vita nella possibilità di cambiare l’ago della bussola, di cogliere e moltiplicare una possibilità, di disegnare nel posto in cui vivono un futuro di qualità, del lavoro e della vita. Ecco, l’idea che mi sono fatto io è che per dare un’accelerazione a questo processo, di cui lo stesso Monte Frumentario Mulino a Pietra è per certi aspetti un risultato, occorra valorizzare sempre di più le ragioni dello stare assieme, insomma il «Perché», che quello è un loro grande punto di forza, e fare in modo che le differenze – di percorso, di stato avanzamento lavori, di visione – diventino l’occasione per disegnare una rete nella quale ciascun nodo possa riconoscersi, e dunque contribuire alla sua crescita, mantenendo le proprie peculiarità. Prendendo in prestito il vocabolario del grande John Rawls si potrebbe dire che la rete diventa lo spazio nel quale i diversi soggetti definiscono la tavola di valori condivisi nell’ambito dei quali collocano le loro differenze senza che queste ultime mettano in discussione il senso, il significato e gli obiettivi della loro appartenenza alla rete (consenso per intersezione).
Stanno arrivando anche le foto del mitico RECacetta, prima di pubblicarle – come sempre clicca sulla foto e le vedi tutte – ti devo dire solo che nel pomeriggio a Jepis Bottega ho incontrato Elisa Gelso e ti confermo che a questa ragazza di 16 anni non c’è bisogno di spiegargliele due volte le cose perché le capisca. Le ho chiesto di ideare, e raccontare una storia da pubblicare domani, in serata mi ha scritto per chiedermi delle cose, è anche molto precisa, per me se tiene questo passo è destinata a fare parecchia strada.
11:00 p.m. No, non è finita ancora amico mio, in piazza la discussione continua con Antonio Pellegrino, Patrizio Fiscina, Jepis, Michele Bosconauta. Si va avanti fino alle 1.05 a.m., ne approfitto per bere due magabicchieri di acqua e orzata, me ne vado a letto contento.
Venerdì 14 Luglio 2017 Torna al Diario
5.05 a.m. Avrei voluto dormire ancora ma non c’è stato verso, anche per oggi va così.
11:10 a.m. Ben ritrovato amico Diario, sono arrivate le nuove foto di Giuseppe RECacetta Pellegrino, appena puoi vale a vedere che sono uno spettacolo.
In attesa che arrivi il reportage di Elisa, ti anticipo che questa sera si discute a partire da una parola che mi è molto cara, Relazione, che come sai ci ho ragionato su più volte, ad esempio in questo post.
Visto che non sempre hai tempo di leggere tutto ti riassumo il senso di quello che voglio dire con tre citazioni:
Salvatore Veca: «Chiedersi quale sia il significato di qualcosa equivale a chiedersi come questa cosa sia connessa con le altre».
Carlo Revelli: «Le equazioni della meccanica quantistica e le loro conseguenze vengono usate quotidianamente da fisici, ingegneri, chimici e biologi, nel campi più svariati. Sono utilissime per tutta la tecnologia contemporanea. Non ci sarebbero i transistor senza la meccanica quantistica. Eppure restano misteriose: non descrivono cosa succede a un sistema fisico, ma solo come un sistema fisico viene percepito da un altro sistema fisico. Che significa? Significa che la realtà essenziale di un sistema è indescrivibile? Significa solo che manca un pezzo alla storia? O significa, come a me sembra, che dobbiamo accettare l’idea che la realtà sia solo interazione?»
George Siemens: «È la cura delle connessioni, la capacità di essere presente con il proprio nodo nella rete della conoscenza a rendere possibile l’accesso, a determinare processi di inclusione.»
A più tardi.
4.20 p.m. Con Cinzia arriviamo a Bottega Jepis, dove mi aspetta Elisa con una sua amica. Vuole farmi leggere la sua storia e farmi vedere il video. Per evitare di essere mieloso ti dico solo che le suggerisco di fare un lavoro di ulteriore rilettura e verifica e le suggerisco l’ordine con il quale stutturare il tutto, fermo restando la sua libertà di procedere come meglio crede. Mi manderà il tutto appena avrà finito, sono convinto che verrà fuori una bella storia.
8:00 p.m. Oggi si discute di RElazione nell’aia del Palio del Grano, come puoi vedere dalla foto sotto. Il punto di partenza è stato Monte Frumentario ma poi la discussione si è inerpicata per molti sentieri, ti dico la verità, hanno discusso di troppe cose che non conosco, e il mal di schiena che continua a perseguitarmi mi ha impedito di seguire tutta la discussione come avrei dovuto, ma insomma più tardi Jepis pubblica il video, io te lo pubblico anche qui come gli altri e così ti fai un’idea. Per le nuove foto di Giuseppe Pellegrino funziona come sempre, clicca sulla foto e il resto viene da sé.
10.10 p.m. Il mal di schiena è sempre più forte ma io e Cinzia alla pizza di Michele Croccia non possiamo rinunciare per nessuna ragione al mondo. Prendiamo due pizze diverse e facciamo a metà, una è squisita e l’altra, quella al pistacchio, supercalifragilisticaespiralitosa, pizza che a mangiarla è una cosa strepitosa. All’uscita restiamo a parlare per un po’ con Michele, la moglie e il figliolo Alfonso. Il ragazzo il giorno dopo mi chiede l’amicizia sui social, sono contento, lui ha 13 anni e temevo di averlo tramortito del tutto con le mie chiacchiere.
Sabato 15 Luglio 2017 Torna al Diario
11.20 a.m. Caro Diario, è arrivato il racconto di Elisa, il Palio visto e vissuto dal punto di vista du canniddu, corri a leggerlo e a guardare il video, dura 30 secondi, sono felice.
Alla voce campisti oggi è il giorno de il forno di Vincenzo, a casa di nonna Margherita, che insomma anche qui partiamo dalle foto che poi la storia provo a fartela raccontare dal protagonista. A dopo.
1.30 p.m. Come tutti gli anni il sabato a pranzo tutta la carovana di #campdigrano è ospite del Rione Taverna a Val di Strazza. La pioggia cerca a un certo punto di renderci più difficile la vita, ma naturalmente non ci riesce, un poco perché con tutto il calore e gli incendi di questo periodo l’ultima cosa di cui ti viene da lamentarti è la pioggia, un po’ perché con la premiata ditta Rione Taverna il buon umore è assicurato, con la pioggia, col sereno e anche con la neve.
8.00 p.m. La presentazione del libro Grani antichi di Gabriele Bindi, Terra Nuova Edizioni, è davvero la degna conclusione di questa settimana di camp. Come hanno scritto gli organizzatori sulla bellissima locandina, «il libro, dopo una breve rassegna dei problemi creati dal mercato globale del grano, presenta le realtà da decenni impegnate nel recuupero dei grani antichi: la loro storia, cosa e come coltivano, cosa e dove vendono i loro prodotti. Splendide foto accompagnano il racconto, documentando un pezzo di storia italiana di cui possiamo essere fieri.» Sì, amico Diario, è un libro che consiglio, l’approccio dell’autore mi è piaciuto tanto, e insomma è anche questo un pezzo dell’Italia del lavoro ben fatto e il fatto che Gabriele l’abbia raccontata è molto importante.
10.30 p.m. Altro giro altra festa con la spaghettata offerta dal rione Casalino, #Cip in questa settimana è più meravigliosa che mai, avendo smesso qualche ora prima sia io che Cinzia non ce la facciamo a mangiare di nuovo, ma questo davvero non conta, tutto il resto è gioia.
Domenica 16 Luglio 2017 Torna al Diario
Ciao amico Diario, ti tocca saltare una giornata e passare a Lunedì. Qui ti anticipo soltanto due cose:
1. anche grazie al nostro incitamento il «mio» Rione Taverna è arrivato quarto, credo per la prima volta nella storia del Palio;
2. quando Cristina Pastore e Jepis – da sempre gli speaker ufficiali della manifestazione – mi hanno chiesto di portare un saluto, prima ho ringraziato per l’emozione che #Cip e il Palio mi dona ogni anno e poi ho proposto che dalla prossima edizione sia assegnato anche un premio per la tifoseria più appassionata e creativa. Credo che la cosa sia piaciuta, sono convinto che i tifosi di ogni rione si inventeranno delle cose bellissime.
Lunedì 17 Luglio 2017 Torna al Diario
2.30 p.m. Caro Diario, come sai anche prima del famoso discorso di Richard Feynman in occasione del ritiro del Nobel Prize a non è mai piaciuto raccontare le cose diversamente da come realmente sono accadute, e il mal di schiena tra Sabato e Domenica mi ha limitato assai, pensa che ieri appena dopo la gara e prima che cominciasse la festa sono dovuto tornare a #Cip e mettermi a letto, però affinché tu non ti faccia idee sbagliate ti metto anche qua il post che ho pubblicato qualche ora fa sui social: «Che ci sono Platone che è Platone, Hillman che adori, Borges che è il tuo scrittore preferito, il calciomercato che quest’anno è pieno di sorprese e poi ci sei tu, che da venerdì non riesci a infilarti i calzini e a metterti le scarpe da solo, e allora ti ricordi che «l’importante è la salute» non è solo un modo di dire, mannaggia la miseria infame. Detto questo, la Domenica del #Paliodelgrano anche con il busto, le gambe che a un certo punto ti tremano, la necessità di tornare a casa e di mettersi a letto prima ancora che cominci la festa, rimane la Domenica più bella dell’anno. Grazie #Cip. Grazie Giuseppe Jepis Rivello, Rossella Torre, Antonio Torre, Michele Sica Bosconauta, Antonio Pellegrino, Giuseppe Cacetta Pellegrino. Grazie amiche e amici del Rione Taverna e di tutti gli altri rioni di Caselle. Grazie a Margherita Fiscina, che a qualunque ora ti accoglie sempre con un sorriso. E grazie a Cinzia Massa, che in queste situazioni tiene la pazienza di Giobbe, direi anche di più.»
Aggiungo per completezza che tra le cose belle della giornata c’è stato l’incontro con mia cugina Nunzia, figlia di zia Maria, la sorella prediletta di papà, la donna che senza averlo brevettato aveva inventato il pollo con 4 cosce, ma questo te lo racconto un’altra volta.
Per chiudere la parte narrativa mi faccio aiutare da Graziano, che quando ieri in serata con Cinzia ci siamo fatti una passeggiata in piazza ci ha offerto il migliore crema caffè della nostra vita, ma questo è il minimo, perché poi ci ha raccontato di asini, e di fiumi, e di bambini che vanno a scuola, e del profumo della terra quando la spacchi con la vanga, e di Luciano che alle 6:00 p.m. ha cominciato a fare a fette una provola di 7 chili e poi ha concluso più o meno così: «una giornata come questa è impagabile, non ci sono al mondo abbastanza soldi per poter dire questa giornata qui vale tanto, queste giornate qui non le puoi comprare, le puoi solo vivere e sentirti felice, in pace con te stesso e con il mondo.»
La parola fine di questa parte qua la lascio scrivere invece a Giuseppe Jepis Rivello:
«Una festa che ogni anno non dona solo emozioni ma la forza per andare avanti. uMastru, eccoci qua!
Sono successe un sacco di cose in questa settimana di #Campdigrano e nei prossimi giorni proverò a raccogliere un po’ meglio le idee, intanto però ci tenevo a postare questa foto che ieri durante il Palio del Grano ha scattato Filomena Capobianco.
Stamattina, riflettendo, con un pizzico di malinconia, ho pensato alle nostre mamme, alle nostre nonne e sorelle che ogni anno senza pensarci due volte ci supportano, ci danno la forza di andare avanti impastando la pasta, cucinando, facendo il pane e tenendo strette le persone attorno alla cosa che più di tutte ci fa stare vicini, il Cibo! In ogni Rione di #Cip ci sono donne strepitose, il Palio del Grano si fa sopratutto grazie a loro, non mi stancherò mai di ripeterlo! Leggendo le mille e più considerazioni una, postata da Giornale del Cilento, mi è piaciuta particolarmente: Il Palio del Grano di Caselle in Pittari è uno di quei momenti in cui viene fuori il Cilento più bello e fattivo. Non è un evento, ma la sintesi di intelligenza e lungimiranza; di come da una gara di mietitura possa nascere una storia che fa la storia: il recupero dei grani antichi grazie al lavoro di un gruppo di giovani di Caselle. #Crea #Racconta #Ricrea.»
Mercoledì 26 Luglio 2017 Torna al Diario
Caro Diario, nei giorni scorsi ho lanciato un piccolo sondaggio in uno dei gruppi social di #Cip, l’ho chiuso ieri sera alle 18.00, i risultati li puoi vedere dalla foto, non ci troverai grandi numeri, però questo un po’ Jepis e io lo sapevamo e molto non importa, dal mio punto di vista alcune cose interessanti le suggerisce, conto di riuscire in giornata a tornare per darti la mia lettura, però prima ci tengo che tu ti faccia un’idea tua, perciò quando hai un momento guardalo e poi ne riparliamo.
Lunedì 21 Agosto 2017 Torna al Diario
Caro Diario, rieccomi qui come promesso. Camp di Grano e Palio del Grano 2017 sono finiti da più di un mese e la voglia di cimentarmi nella difficile arte ricordata da Butterfield, quella «di adoperare la stessa manciata di dati di prima, ma situarli in un nuovo sistema di relazioni reciproche fornendo loro una diversa struttura portante il che significa praticamente ripensarci su» sta sempre lì, più forte che mai.
Se sei daccordo direi di comiciare dai risultati del sondaggio sul Palio che ho pubblicato il 18 luglio scorso; si tratta di piccoli numeri, per carità, anche tenuto conto che era prevista la possibilità di dare risposte multiple, e poi bisogna considerare che per diverse ragioni la stragrande maggioranza di chi ha partecipato alla gara non ha partecipato al sondaggio, però secondo me in quei pochi numeri ci stanno tre indicazioni molto interessanti, te le schematizzo di seguito: 1. l’associazione – largamente preponderante – tra Palio e identità e Palio e opportunità; 2. il numero comunque significativo di risposte che associano il Palio al futuro; 3. il numero estremamente limitato di risposte che ha associato il Palio alla festa, quattro in totale, e alla competizione, addirittura una sola persona.
Detto che per l’edizione del prossimo anno conto di proporre a Jepis, Antonio e al resto della Cip Big Band di organizzare per bene questo stesso sondaggio, di coinvolgere l’intera popolazione che sarà chiamata a esprimere una sola preferenza e potrà indicare la propria opzione sia online che lasciando il proprio voto in appositi punti di raccolta distribuiti nel paese, aggiungo che per ora il nesso tra Palio e identità, e dunque senso, e tra Palio e opportunità, e dunque futuro, sembra suggerire qualcosa di significativo intorno alla cultura e alla consapevolezza che sempre più si va radicando nella comunità di Caselle in Pittari.
La seconda cosa che ti voglio dire non parte né dal Camp e né dal Palio ma da Reshoes, che a dirla così sembra che non c’entri niente e invece se leggi il post ti rendi conto che c’entra assai, sia perché queste iniziative sono tutte figlie di questa cultura, o se ti piace di più di queste teste, di queste mani e di questi cuori, sia perché lì ho cercato di tenere assieme i tre pezzi del puzzle che a mio avviso sono essenziali per andare dove vogliamo andare: 1. il talento delle persone; 2. la capacità delle organizzazioni di scrutare i segni del tempo, di innovare, di cogliere e moltiplicare le opportunità; 3. il sistema territoriale (contesto, ambiente) che crea le condizioni affinche le persone possano esprimere al meglio i loro talenti e le organizzazioni possana perseguire al meglio le proprie mission, i propri scopi.
Sì, amico mio, per me Camp di Grano e Palio del Grano sono i crogiuoli in cui mettere assieme il talento, l’organizzazione e il sistema territoriale, sono le fabbriche in cui pensare e fare lo sviluppo delle comunità locali, come dice Jepis con un piede a Cip, un piede nel mondo e la testa nella rete, sapendo che in questo caso Cip non è solo Cip ma sono le comunità che in ogni parte del mondo hanno voglia di costruire il loro futuro valorizzando le loro idee, le loro risorse, le loro possibilità e connettendole con quelle delle altre comunità, degli altri sistemi territoriali, degli altri paesi.
La terza e ultima cosa che per ora ti voglio dire è che il modello #Cip parla alle donne e agli uomini di tutte le generazioni, quest’anno la scoperta è stata Elisa Gelso, di 16 anni, ma insomma si può scendere anche molto più giù e trovi ragazzine e ragazzini che ci credono, che danno una mano, e anche se vai su su su, fino a quando si può, è lo stesso, e anche questa è una cosa sulla quale riflettere, perché le persone di età e generazioni diverse che non parlano più tra di loro sono uno dei problemi del nostro tempo, e quando invece accade dobbiamo chiederci perché, dobbiamo farlo perché per avere più futuro bisogna avere più capacità di connettersi e di comunicare, nel mondo degli atomi e in quello dei bit.
Ecco amico Diario, a partire da queste poche e non definitive idee mi piacerebbe che si sviluppasse un confronto, dentro e fuori #Cip, bisognerà lavorarci su, perché non è mai facile, ma insomma io ci spero, e mentre spero mi do da fare. Naturalmente ti tengo informato.
Messaggio di Giuseppe Jepis Rivello del 21 Agosto
Caro Diario, Jepis ha letto il mio aggiornamento e mi ha inviato il messaggio che ti allego. Non aggiungo nulla, come potrei, soltanto che alla prima occasione mi metto sotto la trebbia e aspetto che dal bocchettone scenda il raccolto. Buona lettura.
Ciao Vincenzo, il Palio non è più lo stesso da quando ci stai pure tu a fare il tifo per la Taverna, da quando ci stai pure tu a darci una mano nei racconti, a seminare, a coltivare e a legare i sacchi una volta che la trebbia ha finito di trebbiare. Si, a me questi tre capoversi che hai aggiunto sotto la data 21 agosto 2017 hanno dato una sensazione di questo tipo.
Mi spiego. Non so se ti è mai capitato, comunque se non lo hai mai fatto lo devi fare almeno una volta nella vita: stare sotto la trebbia a fine mietitura e aspettare che dal bocchettone scenda il raccolto, il grano appena mietuto. Tu stai là con in mano il sacco vuoto e a un certo punto senti il rumore del grano che partendo dal fondo del sacco, sgranula e corre rapido a riempirlo. Le tue braccia si irrigidiscono e il tuo volto si riempie di quel misto tra gioia e soddisfazione.
Finito il primo sacco, si mette a lato e si prende il secondo. Finiti i sacchi, messo il grano nei sacchi, non è finita. I sacchi si devono legare. Non per non aprirli, per conservarli per qualche mese prima di seminare di nuovo e prima di poter molire il grano e fare un nuovo pane.
C’è un momento che però vale “il prezzo del biglietto” come direbbe un mio amico, il momento in cui prendi i bordi del sacco pieno di grano e li avvicini per legarlo, per chiuderlo, questa tua aggiunta al già bellissimo post “una storia buona come il pane” è come quel momento là.
I semi sono nel sacco, adesso riposano, prendono consapevolezza ma lo sanno che stanno per essere riseminati, sanno che fanno parte di un progetto che viene da molto prima di noi e che va oltre noi, oltre le nostre esistenze.
Le mille e una #Cip
‘U canniddu di Elisa
ReShoes. Storie di talento, di contesto e di organizzazione
Francesco Cacettino Pellegrino e l’Ustaria Rosella
Diario di una Notte Narrata
Antonio, le gomme masticanti e Terra di Resilienza
I Fiscina
Il verme di Michele
Jepis, Michele e il coltello
La compagnia del grano
Magie di una notte di lavoro narrato
I sandali di Mastro Domenico
Michele Croccia, il pizzaiolo contadino
Palio e Camp di Grano
Metti Jepis in un Camp di Grano
Rassegna Stampa 2017
Storie di Piantagrani, 21 Giugno 2017
Ziguline, 6 Luglio 2017
La Repubblica, 8 Luglio 2017
Terra Nuova, 9 Luglio 2017
Italiani, 11 Luglio 2017
Info Cilento, 14 Luglio 2017
Quasimezzogiorno, 15 Luglio 2017
Giornale del Cilento, 16 Luglio 2017
SocialFare, 3 Agosto 2017
Storie di Piantagrani, 6 Agosto 2017
Nuovi Stili di Vita, Des Brianza, 16 Agosto 2017
Credits
Thanks to Elisa Gelso, Giuseppe Cacetta Pellegrino e Giuseppe Jepis Rivello.
L’amore, la dedizione e bellezza che spero abbiate trovato in questo racconto è per una parte importante merito loro.