La notte del #lavoronarrato tutta in una pagina
Caro Diario, ieri sera, giovedì, sono arrivato a Caselle in Pittari, oggi è il giorno. La quarta edizione de La notte del lavoro narrato comincia in mattinata con alcune scuole e andrà avanti fino a notte inoltrata. Spero di farcela, nonostante il training autogeno che ho fatto intorno alla 1:00 quando sono andato a dormire, stamattina alle 4.45 avevo già gli occhi sbarrati, non ci posso fare niente, neanche me lo ricordo più quando è stato che ho litigato con il sonno, alla fine va bene così, del resto l’idea di raccontarti questa mia giornata mi è venuta intorno alle 5.20 e magari se avessi dormito fino alle 7.00 non mi veniva.
Poco prima delle 6.00 il primo post, dedicato al flashmob. L’idea è semplice, per partecipare basta scrivere #lavoronarrato per me il lavoro vale su Twitter, Facebook, Instagram, Youtube, ecc. e anche in questa maniera si può raccontare al mondo che per noi il lavoro è dignità, autonomia, rispetto, diritti e doveri, futuro, possibilità.
Poco dopo le 6.20 i primi post, alla sezione nottambule si segnalano le mie amiche giornaliste Elisabetta Casarin e Sara Landi. Poco più tardi arriva Maria Rosaria Lanza che mi chiede il logo e mi dice che provano ad organizzare qualcosa stasera al presidio dell’Ospedale San Gennaro. Per le 7.00 colazione e qualche minuto prima delle 8.00 sono a Bottega Jepis, Giuseppe Rivello è impegnato in una call via Skype io mi metto a lavoro.
Alle 8.30 secondo caffè più una magnifica discussione sul futuro della nostra notte, della serie quelli che non stanno mai quieti con la capa (testa).
Come dici amico Diario? Che cosa ci siamo detti? Facciamo così, te lo sintetizzo con tre hashtag: #talento; #cultura; #organizzazione. Alle 9.10 mi scrive Celeste Bucci per dirmi che anche da loro tutto è pronto per la nostra magica notte, alle 9.20 si fa viva Cristina Pastore per confermare che anche da lei è tutto pronto per la diretta. A proposito amico mio, ti ricordo che quest’anno avremo con noi ben cinque radio, te le cio in rigoroso ordine alfabetico: Lavoradio, Radio Ciao Como, Radio RaffaellaUno, Radio Stonata e Unisa Radio.
Ore 10.00 la diretta di Unisa Radio comincia con la voce di Lorenzo, un bambino della scuola Sinisgalli di Potenza. Evvai, meglio di così è difficile. Nel frattempo con Giuseppe abbiamo fatto il video che lanceremo tra qualche minuto. Jepis – è sempre lui, Giuseppe – mi fa una lezione di comunicazione pret – a – porter e tra le altre cose imparo che questo tipo di video si chiama «call to action», invito all’azione. Il video lo puoi vedere qui.
Sono le 13.00, non so se te l’ho detto già caro Diario, ma la nostra notte in realtà è cominciata dalla mattina, in particolare nelle scuole e la cosa migliore che puoi fare è collegarti alla pagina del gruppo da dove puoi seguire in tempo reale tutto quello che accade, nelle scuole ma anche ad esempio al FabLab Catania, e puoi avere leggere anche la rassegna stampa, che in giro per l’Italia sono in tante/i che parlano di noi.
Alle 14.00 Jepis ha chiamato Michele Croccia, il pizzaiolo contadino da poco tornato da Las Vegas dove ha tenuto una serie di corsi, per dirgli che saremmo andati da lui a fare una chiacchierata e bere un mezzo bicchiere di vino. Stasera Michele presenterà in anteprima per la nostra notte la sua pizza nel ruoto, e mentre io protesto perché devo mangiare qualcosa lui sorride e mi dice di non preoccuparmi che Michele non ci fa bere il vino senza farci prima mangiare qualcosa.
La morale della storia è che siamo arrivati da Michele alle 14.30 e siamo venuti via poco dopo le 16.00, ma se pensate che ce ne siamo stati a gozzovigliare vi sbagliate, perché in 20 minuti abbiamo mangiato cavatelli, salame e formaggio e il resto del tempo l’abbiamo impegnato un po’ per la diretta con Unisa Radio e molto per ideare, sceneggiare e realizzare un video che tra un poco sarà online, Jepis lo sta montando.
E non finisce qui perché tra poco ci rimettiamo in moto, direzione Mastro Domenico.
Ore 17.30 di ritorno da Mastro Domenico, da adesso a stanotte non mi muovo più dal posto di combattimento. A proposito ma avete dato un’occhiata a quante belle cose sono già presenti sulla nostra pagina social?
Ore 18.30 è arrivata Cinzia e subito il clima si ravviva, nel senso che tra lei e Jepis cominciano a prendermi in giro. Non so tu come avresti reagito amico Dario, io male eheheeheh. Per fortuna che a un certo punto Jepis ha detto che sulle pareti della bottega si può scrivere perché Cinzia non aspettava altro e il risultato lo puoi vedere qui.
Ore 19.50 il video del racconto con Michele Croccia è in rete, #lavorobenfatto. Io come sempre faccio fatica a rivederlo e a rivedermi, però dai commenti che arrivano e dalle persone che lo guardano sui social ho la conferma che funziona.
Mentre tutto questo accade io continuo a seguire i social, Cinzia continua a scrivere sul muro, Jepis continua a lavorare al video con Mastro Domenico, nel frattempo sono arrivati anche Michele Speranza e Luigi Cutolo, che tanto le cose da fare per far girare al meglio la nostra notte non mancano. Ah, Michele ha portato anche una chitarra, non so se ce la facciamo, ma se ce la facciamo, a notte tarda, proviamo a farvi anche una sorpresa.
Ore 22.40, jepis pubblica anche il video con Mastro Domenico, ci diamo il cinque, la verità è che stiamo in pista come trottole da tante ore, perché anche lui poi ha le sue call, il suo lavoro, le cose sue da fare, per fortuna che lui riesce a stare con ogni piede in 87 scarpe, è l’uomo più multitasking che conosco, nel frattempo è arrivato Giuseppe Pellegrino che ha fatto un bel po’ di foto, compresa quella sopra di Cinzia che scrive alla lavagna.
Ore 22.45, vorrei lanciare l’hashtag #michelehofameportaunapizza, Jepis mi ferma e però non rimane insensibile al mio grido di dolore: si alza, va sul retro, torna con pane e ventresca, Giuseppe sale su da Antonia, la mamma di Jepis, e si procura un coltello, facciamo l’aglio, come al Palio del Grano che quest’anno c’è il 16 Luglio quando tra una fase e l’altra della manifestazione ci si si ferma e tutti assieme si mangia pane, salsiccia, formaggio e tante altre cose buone naturalmente accompagnate da un bicchiere di vino. Venti minuti dopo «l’aglio» arriva Michele con due pizze nel ruoto e una bottiglia di spumante, come puoi vedere dalla foto amico Diario finalmente è qui la festa, la pizza non è una pizza, è una poesia, se vieni a #Cip te la faccio mangiare.
Sulla pagina social continuano a scorrere tante immagini e video della nostra magica notte, Jepis nel frattempo ha tirato giù lo schermo e ha collegato il proiettore, l’ultima parte la seguiamo su grande schermo, te l’ho detto da stamattina che con lui funziona così, tu esprimi un desiderio – il video per lanciare il flashmob, qualcosa da mangiare, lo schermo dove seguire tutti assieme quello che accade in giro per l’Italia e a Marsiglia e in Romania, che quest’anno sono loro la parte internazionale della nostra notte – e lui lo esaudisce.
Alle 1.10 Jepis Bottega chiude, dalla camera del BeB io e Cinzia guardiamo le ultime cose, alle 1.30 decidiamo che è ora di dormire, anche se io starei ancora a curiosare e a commentare, Cinzia dice che è l’adrenalina, mi sa che ha ragione lei. Rileggo il post, mi piace, domani mattina definisco i dettagli.
P.S. del 30 Aprile 2017
Caro Diario, pensavo di chiuderlo ieri questo post, ma non ce l’ho fatta, e anche oggi confesso che faccio fatica, è come se fossi andato in overload, credo sia comprensibile, di più, umano, e in ogni caso questo è, se ti pare. Se non ti dispiace, io la chiuderei con una considerazione, un link, una foto e un ringraziamento sincero.
La considerazione è che rileggendo il post mi sono reso conto di aver raccontato solo una piccola parte delle cose che sono successe nel corso della giornata e della notte del 28 Aprile. Anche questo probabilmente era inevitabile, alla fine io sono uno e le cose che sono successe per fortuna sono state tante, in ogni caso io ce l’ho messa tutta, di più non ho saputo e potuto fare.
Il link è quello della pagina che ha raccolto tutti i post, le foto, i video, che sono arrivati, che sono stati tanti ma proprio tanti.
La foto è quella dell’ingresso di Jepis Bottega con la scritta sulla lavagnetta, «#lavoronarrato per noi il lavoro vale».
Il ringraziamento sincero è a tutte le donne e gli uomini di ogni età che con la loro partecipazione ci hanno permesso di vivere per il quarto anno consecutivo questa meravigliosa esperienza comunitaria.
L’appuntamento è al 30 Aprile 2018 per la quinta edizione, che come puoi immaginare sarà la più bella di sempre.
Post Post Scriptum del 1 Maggio 2017
Caro Diario, lo so che ieri ti avevo detto che questa storia qui era finita, ma ci sono ancora due cose che ti devo dire.
La prima è accaduta ieri, eravamo a #Cip al bar La Sosta a prendere un caffé quando la signora Domenica mi ha detto «Vincenzo, ieri ho rifatto una cosa che non facevo da tanti ma tanti anni, dai tempi in cuie era viva mia nonna: mi è caduto un pezzo di pane per terra, l’ho ripreso e invece di buttarlo nel secchio dei maiali l’ho pulito, l’ho baciato e l’ho mangiato.» Il riferimento era evidentemente al video con Mastro Domenico e al ricordo di mia madre, ti giuro che mi sono emozionato.
La seconda è che oggi a Follonica al Museo Magma la notte del #lavoronarrato continua ancora, sembra che quest’anno non voglia proprio finire, e io sono contento assai.
Buon Primo Maggio.
I RACCONTI DELLA NOTTE DEL LAVORO NARRATO
Radio Raffaella Uno, Montoro
La notte del lavoro narrato, Riplive.it, Canegrate
Associazione Metas e Trae, Milano
Il pomeriggio e la notte del lavoro narrato, ebook
La notte del lavoro narrato, 3D Art Revolution, Potenza
I. C. 83 Porchiano Bordiga, Napoli
Vincenzo Moretti, Napoli
L’importanza di raccontare il lavoro
Anna Gatti, Milano
Noi di Associazione Metas abbiamo pubblicato un report delle 13 storie narrate a Milano e arriveremo anche con un materiale un po’ più consistente.
I racconti de La notte (e il pomeriggio) del Lavoro Narrato – Milano 2017.
Riccardo Cesco, Milano
Alessandro Donadio, Milano
Si, proprio lui, l’autore di HRevolution, appena edito da Franco Angeli, che per adesso consiglio di leggere e a un certo punto spero di raccontare, la sua notte l’ha raccontata così:
La Notte del Lavoro Narrato: la mia storia