Makardìa, l’anima del Sud e le canzoni a strofinaccio

Cara Irene, di Filomena D’Andrea e del suo amore per la musica e le parole ti ho raccontato qui 10 anni fa.
L’avventura di #lavorobenfatto era iniziata da un paio di mesi e avevo incontrato Filomena a Caselle in Pittari, che allora per me era ancora una comunità sogno e non la comunità casa. Era il venerdì che precedeva la decima edizione del Palio del Grano e la voce di questa giovane donna, e le sue canzoni, mi presero veramente tanto, ma questo lo sai già.

Come dici amica mia? Cosa significa Makardìa? Filomena l’ha raccontato così sui social e io parole migliori non ne ho: “Makardìa («magari a Dio!») è una parola del dialetto irpino con cui s’invoca una bella occasione oppure, per il rovescio della medaglia, serve a dire ‘non importa, non fa niente’.
Makardìa è il bello e il brutto del dedicarsi alle cose del cuore: non a caso, per alcuni è la trasformazione meridionale del greco “ma-kardìa”, «il mio cuore». È il battito musicale di un buon augurio, perdersi dentro il sudore, le lotte, i sogni dei propri corpi, farsi terre e campi che ispirano il mare.
Makardìa è l’Irpinia, il suo grano, il vento, l’Avellino-Rocchetta, è l’Est delle delle montagne dei miti, è l’America delle rivoluzioni e degli addii. Makardìa è il Sud di ogni terra, il Sud di ognuno di noi, il Sud che lotta e canta, canta e lotta per difendere la propria anima. Il Sud che canto da sempre e continuo a cantare anche nel nuovo disco, esce il il 26 Dicembre, si intitola Canzoni a strofinaccio

 
Sì, Irene, sono d’accordo con te, è bello assai, ma è soprattutto lei che è bella, bella come persona, come daimon, come streppegna, come anima.
Tornando a noi, io in questi 10 anni Makardìa non l’ho mai persa di vista. Sono un suo fedele follower, mi piace ascoltare e riascoltare le sue canzoni. Filomena canta e suona storie che mi piacciono assai, storie della sua generazione, storie della mia generazione, storie che hanno un senso che oltrepassa il tempo, storie che raccontano di amori, lavori, vite, possibilità  e futuri diversi, perché alla fine un mondo migliore ci vuole, non solo nel senso che è necessario, anche nel senso che vuole noi, in molti modi ci chiama, come dice la nostra amica Maria.

Filomena è giovane e però è pure vecchia, perché ha pensato, fatto, cantato, musicato, vissuto tanti pensieri e azioni. Vinicio Capossela ha scritto di lei “Makardìa: repertorio di viva resistenza (…), un fronte di musica, gesti e parole sempre importanti”. Nel 2023  ha partecipato allo Sponz Fest con lo spettacolo “Vespri anarchici” e ha cantato con Paolo Rossi e, per l’appunto, Vinicio Capossela. E poi l’incontro con il regista Luca Miniero che già nel 2012 aveva scelto la canzone “Armando” per il cortometraggio “Il sogno di Armando” promosso dalla De Matteis Agroalimentare (Pasta Armando).
Nel 2020 Filomena canta nel film “Cops – una banda di poliziotti”, nel 2023 interpreta Passione nella colonna sonora di “Napoli Milionaria!” e quest’anno partecipa alla colonna sonora della seconda stagione di Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso, tratto dai romanzi di Diego De Silva e interpretato dal fantastico Massimiliano Gallo, con i brani “Felice di niente” e “E girerò per la città”.

E mentre tutto questo e molto altro è accaduto, in questo improbabile 2024 è successo anche che ci siamo ritrovati, sempre a Caselle in Pittari, che dal 2020 è diventata la mia comunità, sempre in occasione del Palio del Grano, ventesima edizione. Naturalmente sono in prima fila in Piazza Urmu ad ascoltarla accompagnata da Virginio Tenore e Vincenzo Perna, è una magnifica serata di musica, bellezza, abbracci, ricordi. Ho anche comprato la maglietta Makardìa e l’ho indossata la domenica per il palio, che bellezza.

Cosa aggiungere ancora cara Irene? Che in questo mondo sovrappopolato da persone che “fanno”, Makardìa “è”, e in questo, se ci pensi, assomiglia un poco a Vincenzo Malinconico. Lui “è” avvocato, non lo “fa”, “è” padre, “é” amico e, anche quando si innamora, “è” innamorato non “fa” l’innamorato. Ecco, io Makardìa la vedo così, lei “è” Sud, “è” lotta, “è” musica, “è” parole, “è” donna, “è” mondo. Sì io la vedo così, concentrata sul cammino non sul traguardo, è per questo che la seguo e la racconto, per questo sono contento che le sue canzoni vengano ascoltate e cantate da sempre più persone.
Naturalmente mi posso sbagliare, sono un essere umano normale, non ho il dono dell’infallibilità. Però è difficile.

MAKARDÌA SU SPOTIFY

ALTRE STORIE
Youtube
Instagram
Facebook

CREDITS
La foto di copertina è di Simona Melini