Cara Irene, Antonio tiene 19 anni, ti ho parlato di lui lo scorso anno, quando ti ho raccontato Ciccio Vita e il Lido Smeraldo. Sì, ti ricordi bene, è il figlio di Simona, ti avevo scritto della luce che gli illuminava gli occhi quando, parlando del nonno, mi aveva detto “sai quante volte mi ripeto che è una fortuna avere un nonno come lui”.
Antonio è un ragazzo che riesce a tenere assieme due cose che non è per niente facile tenere assieme: la prima è vivere appieno la sua età – la voglia di andare al massimo, le nottate con gli amici, il piacere di una birra e di un bacio, ogni tanto un viaggio fino all’infinito e oltre -; la seconda essere un ragazzo che studia, che anche se torna a notte fonda deve leggere un po’ di pagine di un libro prima di mettersi a dormire, che si impegna, che d’estate lavora come cameriere al Lido Smeraldo, insomma, come direbbe il Principe De Curtis, un ragazzo con la testa al proprio posto, cioè sul collo.
L’anno scorso, complice la storia del nonno e una maglietta di Jepis Bottega (ricordo che Antonio si meravigliò che un vecchietto come me conoscesse Giuseppe e fosse suo amico) ci siamo conosciuti meglio e lui quest’inverno, come rappresentante d’istituto, mi ha invitato a parlare di lavoro ben fatto in un teatro di Sapri. Naturalmente gli ho portato una copia del mio libro in regalo, ed è stato così che mi ha detto che da lì a qualche mese sarebbe uscito per Graus Edizioni il suo primo libro, e qualche giorno fa è venuto a casa e me lo ha portato, e come puoi immaginare mi ha fatto contento assai.
Antonio ha talento amica mia. Naturalmente ha bisogno di leggere di più e meglio, di crescere, di confrontarsi, di maturare, ma tiene talento. Il 6 Giugno è il suo compleanno, e io per fargli un regalo dopo aver letto il libro, sono 48 pagine, l’ho riletto e mi sono segnato una frase per ogni racconto o poesia, una e una sola, con l’eccezione di Freddo, che non a caso l’editore ha riportato sulla quarta di copertina, che è un intero racconto, io l’ho trovato magnifico, di solo due frasi. Dato che è l’eccezione l’ho messa all’inizio, tutte le altre sono nell’ordine di lettura, in maiuscolo il titolo, appena sotto la frase che ho scelto. Fammi sapere cosa ne pensi.
FREDDO
Io non è che mi deprimo. È che a volte, se fa freddo, tremo.
SALSEDINE
Spesso giri per casa danzando, come alla ricerca di un pubblico che possa comprendere la follia che alberga in ogni tuo gesto.
LA SIGNORA VITA E IL SIGNOR MORTE
Semplicemente, tra le tue braccia.
IL MIMO IN PIAZZA DI SPAGNA
Lo sai quanto è difficile accarezzare il vuoto?
E SIAMO TORNATI
E siamo tornati qui, a morire nel posto che ci appartiene.
CADERTI ADDOSSO
Caderti addosso è la cosa più bella che mi sia capitata.
POTRÀ CAPITARE
L’unico spazio in cui sono felice non esiste.
BACIARE FILTRI
Io che sono qualcosa che non riesco a spiegare al mondo.
FRAGILITÅ
O, almeno, vorrei che me lo avessi detto.
NIENTE
Nulla riuscirà a renderti imperfetto.
MIO PADRE
La prima volta che l’ho fatto tu non potevi sentirlo.
DICONO DI NOI
Dicono di noi che se ci guardi bene sembriamo sfocati.
TU CHE NON ESISTI
Tu che non esisti, e il cielo che mi strangola.
CLARA
Clara guardava le nuvole morire ogni giorno di più.
18
L’impossibilità di far nascere qualcosa di bello appartiene solo a chi non ha mai piantato un seme.
IL VENTRE
Eravamo due ragazzini a navigare nel ventre di un paese con appena tremila luci soffuse.
LE DISCOTECHE
Forse, certe volte, dovremmo soltanto imparare a essere banali.
A LUNA
Lo so che non mi senti, amore.
TUTTO CIÒ CHE UNA LUNA PUÒ DARE
La luna oggi ha cambiato le scarpe.
PERCHÉ
In ogni tuo gesto mi distruggi.