Cara Irene a volte accade. Non è il mio solito modo di scrivere e di raccontare, ma forse anche il mosaico ispirato da Giuseppe Jepis Rivello e creato da Carla Passarelli è, tra le tante cose belle che accadono in Bottega da Jepis, una cosa a sé. E poi cogli il lato positivo, per una volta non dovrai leggere 15 – 20 minuti prima di decidere se ti piace o no.
Tessere musive.
Pietre naturali.
Pasta di vetro bianca, nera, colorata.
Terracotta.
L’Aleph.
Frammenti di luce che raccontano una storia.
Una bottega.
La libreria e il suo artefice magico.
La visione, Alpha e Beta.
Il saggio è senza idee.
Teste, mani e cuori che si incontrano.
Possibilità che si moltiplicano.
Donne e Uomini.
Il miracolo dalla bellezza.
La sezione aurea.
Una scala.
Un trapano.
Lo scultore innamorato.
La livella e l’avvitatore.
L’uomo artigiano.
Una bottiglia di vino.
Il tintinnio dei bicchieri.
Mani che battono.
Sorrisi e sguardi consapevoli.
Nelle terre di Bacco.
Una sera di fine luglio a Caselle in Pittari.
Il presente che viviamo.
Il mosaico tra mille anni.
Il futuro che perdura.
L’ordine del tempo.
Mani pazienti.
Schegge luminose.
Il martello e i libri.
Margherita e il grano.
Il lavoro ben fatto.