Lavoro ben fatto, tecnologie, consapevolezza: diario romano

Caro diario, sono contento assai. Sono contento perché ieri insieme ai docenti Attilio Ceraldi, Maria Domenica Visini e Antonella Tomo – che è anche la referente del progetto – abbiamo parlato di #lavorobenfatto, #tecnologie e #consapevolezza con le ragazze e i ragazzi della I° D, della II° A e della III° A dell’Istituto Comprensivo Pablo Neruda di Roma. Sono contento perché ogni volta che si piantano buoni semi ci sono delle belle piantine che crescono. Sono contento perché il terreno dove pianteremo i semi mi sembra assai fertile, si vede non solo dal progetto che è stato preparato e approvato dal Consiglio di Istituto – si può leggere e scaricare qui -, dall’attenzione che in esso viene assegnato al contesto familiare e territoriale, ma anche dall’approccio partecipativo che hanno avuto i ragazzi durante questo primo incontro, dalla qualità e dalla quantità di domande che hanno preparato per il questionario da somministrare a se stessi e ai genitori che potete leggere e scaricare qui. Sono contento per l’idea di chiedere a ogni classe – fermo restando la condivisione generale del percorso e dei contenuti – di prendersi la responsabilità di una parte specifica del lavoro: la II° A formulerà i questionari da somministrare ad alunni e genitori, con semplici domande in lingua inglese e italiana e ne raccoglierà i risultati; la I° D rappresenterà graficamente i risultati dei questionari; la III° A analizzerà i dati raccolti, redigendo una breve relazione sull’indagine svolta (tutti i contenuti saranno redatti sia in italiano che in inglese). Sono contento perché abbiamo lavorato ma ci siamo fatti anche qualche risata, ad esempio quando ho storpiato il nome del povero Nicolò, chiamandolo prima Nicola e poi Niccolò, che lui la prima volta mi ha corretto subito ma la seconda non ha avuto il coraggio, me l’è venuto a dire sottovoce alla fine, che proprio non voleva farmi fare una brutta figura di fronte ai suoi compagni di classe. A proposito, abbiamo scoperto anche che Tommaso sa cucinare la carbonara, e si è ricordato quasi tutti gli ingredienti, che quella ci è servita molto per dire che fare la carbonara bene non è solo bello e giusto, è anche conveniente, che poi è vero non solo quando fai la carbonara ma anche quando costruisci un ponte, o curi, un malato, o fai qualunque altro lavoro.  Infine sono contento perché la prof. Antonella alla fine mi ha accompagnato alla metropolitana, e così abbiamo potuto parlare ancora un poco, e a un certo punto mi ha detto che durante il consiglio alcuni genitori hanno chiesto di allargare il progetto a tutta la scuola, che anche se per quest’anno non si può fare mi sembra comunque un bel segnale. 
Ecco caro Diario, potrei anche fermarmi qui, però ti chiedo di avere ancora un po’ di pazienza perché vorrei sintetizzare lo scopo, il prodotto finale e gli obiettivi trasversali del progetto, che anche se stanno per intero nel documento da scaricare può capitare che non tutti lo facciamo mentre invece la sintesi la leggono. Ti prometto che faccio veloce. 
Scopo: condurre gli alunni a un utilizzo proficuo e consapevole degli strumenti tecnologici, partendo dalle loro esperienze personali.
 Prodotto finale: realizzare un documento in grado di fornire al Territorio e alla Scuola alcune considerazioni derivanti dalla raccolta dei dati quantitativi e qualitativi relativi all’uso di cellulari e apparecchi tecnologici, e sul rapporto di alunni e genitori con i dispositivi. 
Obiettivi trasversali: collaborazione tra classi di livello e sezioni diverse; coinvolgimento dei genitori; rapporto con l’amministrazione comunale che se il lavoro sarà “ben  fatto” potrà trovare interesse e indicazioni utili per le sue azioni sul territorio; incremento dell’autostima dei ragazzi e della loro possibilità/capacità di collaborare, ognuno nel proprio piccolo, alla vita della comunità.
 Ecco, per oggi direi che è davvero tutto. A presto.
neruda1a

22 Aprile 2016
Caro Diario, il lavoro dei ragazzi continua, con le risposte ai questionari in italiano e in inglese e la realizzazione degli istogrammi, come si può vedere dalle foto. Il lavoro di eleborazione delle risposte avrà bisogno ancora di un po’ di tempo, i ragazzi ci lavorano in classe il lunedì e un po’ di lunedì tra referendum e 25 Aprile sono saltati, però qualche dato su cui cominciare a riflettere c’è, e riguarda le risposte delle ragazze e dei ragazzi al questionario. Naturalmente si tratta di dati che non rappresentano un campione scientifico e dunque non possono essere in alcun modo usati per analisi di carattere generale. Sono però un’occasione – a partire da uno strumento, il questionario, ideato e realizzato, è bene ricordarlo, dagli stessi ragazzi – per una approfondita riflessione collettiva sull’asse #lavorobenfatto, #tecnologie, #consapevolezza, che è poi uno degli scopi del nostro percorso didattico. Non appena saremo pronti con gli altri dati e con gli istogrammi torneremo, intanto però non mancate di riflettere su questi primi dati:

Dati generali
Hanno risposto al questionario 64 ragazze/i su 70.
Il 100% degli studenti possiede un cellulare;
Il 94% lo usa per telefonare;
L’ 89% lo usa per restare in contatto con gli amici;
Circa l’ 80% lo usa per fare foto e video, ascoltare musica o cercare informazioni in rete.
L’89% delle famiglie possiede una connessione wifi a casa.

Internet sul cellulare
Il 73 % degli studenti naviga in Internet e usufruisce dei servizi on line, anche se solo il 53% dei genitori crede che essi lo facciano.

Social Networks
Il 55% degli studenti ha già un profilo Facebook e il 53% usa Instagram;
Il 33 % dei genitori afferma che il proprio figlio non ha un profilo sui social;
Il 96% dei genitori ha almeno un profilo sui social.

Importanza del cellulare nella vita quotidiana
Per il 58% il cellulare è stato un regalo dei genitori, nel 67% dei casi ciò è avvenuto tra i 10 e i 13 anni.
Il 58% degli studenti dichiara di non pensare di poter vivere senza cellulare sebbene l’81% affermi di poter rimanere, comunque, in contatto con gli amici incontrandoli a scuola.

Comportamenti rischiosi o dannosi
L’uso del cellulare è considerato dannoso dall’ 80% degli studenti:
Il 55% di loro per la frequentazione di siti non adatti o pericolosi;
Il 20% perchè lo ritiente fonte di litigi;
Il 13% per la propria salute.
Ciò nonostante, viene spento durante la notte solo dal 49% dei ragazzi e solo il 19% lo spegne durante lo svolgimento dei compiti scolastici.
Il 31% degli studenti si dichiara infine favorevole a proibire l’uso del cellulare ai minori di 14 anni.

7 Maggio 2016
Ecco i grafici che stanno venendo fuori dal lavoro di elaborazione dei questionari:

Questi invece le/i ragazze/i al lavoro per preparare il tabellone riassuntivo:

23 Maggio 2016
Ore 17.00, trovo in posta questo messaggio della prof. Antonella Tomo:
«Ciao Vincenzo, scusa se non sono riuscita ancora a organizzare il nuovo incontro, ma tra elezioni, uscite, saggi di fine anno e verifiche dell’ultimo minuto queste due settimane si sono rivelate – come al solito – davvero strapiene. Ciò detto, naturalmente non ce ne siamo stati con le mani in mano, come puoi vedere dalle foto dei cartelloni che trovi in attach. Li abbiamo affissi nell’atrio della scuola e devo dire che tutti li guardano con interesse. A presto. Antonella.»
Che dire? Che mercoledì 1 giugno alle 10.00 conto di essere di nuovo a scuola con i ragazzi. Che sono davvero contento del lavoro che hanno fatto. E che se il prossimo anno cominciamo dall’inizio ne vedremo sicuramente delle belle. Restate sintonizzati.

Leggi anche
A scuola di lavoro ben fatto, di tecnologia, di consapevolezza