IL LAVORO BEN FATTO | IL LIBRO
CASA DEL LAVORO BEN FATTO, CASELLE IN PITTARI, ORE 16:00
Cara Irene, stasera alle ore 21:00 in Jepis Bottega c’è una Serata Alpha che ha come protagoniste le botteghe Salaura e Orditi Digitali.
Giuseppe Jepis Rivello nel suo invito la serata l’ha presentata così: “Maria (Bottega Salaura, Tortorella) e Stefania (Bottega Orditi Digitali, Scario) si interrogano sulla sostenibilità delle botteghe al tempo di oggi e ispirate dalle opere di maestre tessitrici decidono di percorrere un pezzo di strada insieme lavorando a quattro mani su una linea di abiti che in modo visuale permettono di cogliere i tanti elementi che caratterizzano il lavoro di tutti i giorni. Fili di cotone e di ginestra, intrecciati e tessuti insieme, raccontano l’incontro, il dialogo, il confronto costruttivo tra due piccole realtà artigiane e le loro emozioni. Sarà una serata di ispirazione e di riflessione, consiglio di non mancare.”
Perché ti racconto tutto questo? Perché mi è venuta una piccola idea, raccontare in diretta la serata, un racconto fatto di parole e di fotografie, e qui un “io speriamo che me la cavo” ci sta tutto.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 20:22
C’è un’anteprima per genio e per caso, sono arrivato qualche minuto dopo le 20:00 e in bottega ho trovato i lavori i corso. Che facevo, me li perdevo? Lo faccio adesso che è la prima volta e poi mai più, scusami per la qualità delle foto, ma questo è. Il prossimo aggiornamento è alle 21:00.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:00
Si inizierà con un po’ di ritardo, sta nelle cose. Intanto Maria e Stefania si preparano.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:13
In attesa della partenza, se volete, potete conoscere un po’ meglio Maria e Stefania e le loro botteghe guardando questi due piccoli documentari prodotti da Giuseppe per Jepis Bottega.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:20
Tra pochi minuti si comincia, intanto ancora 2 foto.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:25
Eccoci. Giuseppe presenta Maria, Stefania e le loro botteghe e poi legge queste righe tratte da L’istinto di Narrare di Jonathan Gottschall: La mano umana è una meraviglia di bioingegneria. In uno spazio compatto contiene 27 ossa, 27 giunture, 123 legamenti, 48 nervi e 34 muscoli. Quasi tutto ciò che appartiene alla mano serve a qualcosa. Le unghie per graffiare, scavare, grattare, rovistare. I polpastrelli, o creste papillari, sono fondamentali per il nostro affinato senso del tatto. Anche i dotti del sudore sono lì per un motivo: mantengono umida la mano, cosa che accresce la vischiosità della presa (un dito secco scivola, che è la ragione per cui lo umettiamo quand sfogliamo un libro). Ma il capolavoro dellla mano è il pollice opponibile, senza il quale la nostra mano sarebbe poco più utile dell’uncino di un pirata.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:30
Stefania e Maria raccontano il percorso che hanno fatto fin qui in relazione a questo progetto.
Ci fanno vedere un video dell’artista Maria Lai e raccontano perché si sono ispirate a lei.
Raccontano di donne, di territorio, di resilienza. Dell’arte tessile alla maniera di Maria Lai, e di segni, parole e telai. Della sua interpetazione della tessitura che la porta ad essere artista e non più tessitrice.
Il passaggio successivo è l’arte relazionale, il mettere in relazione tutte le persone della sua comunità con un nastro azzurro che poi arriva fina alla montagna.
Raccontano anche la leggenda della bambina nella grotta, la bambina che per rincorrere il nastro azzurro, per rincorrere la bellezza, si salva dalla frana. E poi anche le difficoltà che ha incontrato nel suo percorso.
Maria Lai un amore condiviso di Maria e Stefania.
Maria che tesse la ginestra, Stefania che sperimenta in bottega una piccola piantagione del cotone, per capire cosa ci sta dietro.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:45
Avere contezza di cosa vuol dire arrivare al filato che poi usi.
Le piante ci dicono che c’è un tempo per crescere, un tempo per avere un risultato.
Il viaggio dal prodotto della pianta al filato, lino, seta, canapa, incrociando le loro esperienze.
Produzioni in casa di filati propri.
Da qui la decisione di utilizzare questi filati per creare delle cose.
Bozzetti e vestiti appesi. Ciascuna delle due ci ha messo qualcosa di proprio.
Ginestra, cotone fatto in casa, lino colorato in proprio.
La caratteristica delle stoffe è importante.
Grande sintonia sul fatto che c’è tanto materiale già in circolo che va utilizzato.
Vecchie casse di canapa antica lavorata, con le caratteristiche di tessitura da questi parti.
E così il lino, che era il lino che veniva prodotto a Cava dei Tirreni in una antica fabbrica di tessitori, un tessuto in qualche modo di famiglia per Stefania.
Punto di incontro a Villammare, a metà strada tra Scario e Tortorella in senso non solo simbolico ma anche dello spirito, dell’incontro, del lavorare insieme.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 21:55
Parole e abiti
Filati
Intreccio
Ritmo
Tempi (Lenti)
A volte in tante ore si fanno cose piccole.
L’albero ci dà il senso del tempo.
Il tronco funge da collegamento tra radici e rami (frutti)
L’albero è un esempio di come dalla natura nasce l’artificio.
Luoghi
Spazio, ancora Maria Lai
Lanciare lo sguardo
Lo sguardo che ci permette di raggiungere lo spazio dell’esistenza.
La nostra vita si compie nello spazio, lo spazio ci evita.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 22:10
Qui Maria e Stefania si pongono e ci pongono una domanda difficile: cosa vuol dire essere artigiane oggi.
Raccontano che con le loro botteghe, nel loro lavoro quotidiano e in questo pezzo di percorso insieme stanno cercando di dare una risposta alla domanda difficile.
Il sistema odierno rende molto difficile essere artigiani, difficoltà a essere competitivi nella società.
E poi le artigiane di domani, una possibilità che Maria e Stefania stanno costruendo anche attraverso la loro collaborazione.
Non è semplice, non è banale, non è veloce ma può funzionare.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 22:25
Si apre la discussione.
Domande sulla storia della tessitura.
La storia della ginestra è antichissima, la riassume Maria.
Stefania racconta la scelta di utilizzare sia tessuti antichi sia tessuti più recenti.
O recupero oppure le cimose che vengono buttate che sono comunque filati di prima qualità, con i bordi si può fare tantissimo. Fa vedere le cinture che ha realizzato.
Le possibilità della stampante 3D.
Stefania racconta l’importanza del confronto con Maria durante questi due anni.
Va bene guardare alla storia ma se ci aiuta a immaginare nuove possibilità.
Dare valore alla storia ma leggendola in chiave contemporanea.
Il rapporto con i più giovani per dare più senso al lavoro che si fa.
Avere un problema vuol dire anche avere la possibilità di cercare tante soluzioni.
JEPIS BOTTEGA, CASELLE IN PITTARI, ORE 22:50
Uno dei vestiti indossati, la foto è di Giuseppe.
CASA DEL LAVORO BEN FATTO, CASELLE IN PITTARI, ORE 6:50 DEL GIORNO DOPO
Cara Irene, ho appena finito di rileggere la diretta e di fare qualche piccolo aggiusto, aggiunto qualche link qui e là e un video su Maria Lai.
Giuseppe ieri sera mi ha inviato altre foto ma le ho viste solo stamattina, ieri sera ero esausto. Dopo colazione conto di scrivere anche qualche riga di commento, intanto ecco le foto di mastro Jepis.
CASA DEL LAVORO BEN FATTO, CASELLE IN PITTARI, ORE 9:30 DEL GIORNO DOPO
Rieccomi cara Irene, concludo questo mio piccolo e improbabile esperimento narrativo con qualche pensiero segnaposto, di quelli che nei casi fortunati si rivelano utili per successive esplorazioni.
1. Le serate Alpha diventano sempre più belle. Che si presenti un libro, un’idea o una possibilità, come quella di ieri sera, Giuseppe riesce sempre a metterci quel tocco di creatività e di imprevedibilità che le rende uniche.
2. Jepis Bottega diventa sempre più il luogo in cui le storie non solo si producono e si raccontano ma si incontrano e si moltiplicano. A mio avviso, ci vorrà ancora tempo, quello che serve, perché si colga appieno il senso, la rilevanza culturale e sociale, l’impatto economico e politico del processo in atto, che naturalmente ha tanti altri soggetti protagonisti, però la via è quella giusta. Delinea nuove possibilità per Caselle in Pittari, per il Cilento e per il Sud Italia, ma su questo bisognerà ritornare in maniera più approfondita.
3. Ieri sera Maria e Stefania mi hanno e, penso, ci hanno emozionato. Per quanto mi riguarda mi sono emozionato per la loro cultura, per la loro attività di studio e di ricerca, per le cose che fanno singolarmente e per le cose che fanno insieme. Quando puoi, cara Irene, ti consiglio di andarle a trovare nelle loro botteghe a Tortorella e a Scario.
4. Per me le storie di Maria Mariella e di Stefania Vassallo, di Salaura e di Orditi Digitali hanno quasi tutte le caratteristiche per essere storie di successo. Sia le due storie personali che la storia insieme. Sono storie consapevoli che “essere stati è una condizione per essere”, che fanno domande al passato in nome dei problemi e delle curiosità del presente, come ci ha raccontato Braudel. Sono storie che tengono insieme la testa (quello che sappiamo), le mani (quello che sappiamo fare) e il cuore (l’amore, la dedizione e la consapevolezza che mettiamo in quello che pensiamo e facciamo).
Perché dunque quel “quasi”? Perché secondo me manca una ricerca altrettanto approfondita e una visione sul perché raccontare la propria maestria e la propria storia e su come far diventare l’una e l’altra un vantaggio competitivo. Ci vorrà tanta pazienza e altrettanto lavoro, ma dalla vita ho imparato che si può fare, si fa. Come dice il maestro Yoda, “fare o non fare, non c’è provare”.
5. Non sono adatto per le dirette, non ho i tempi giusti e non riesco a gestire testo e foto assieme. Però è stata una sfida, con una dose di adrenalina vera, di quella che ti fa stare concentrato su quello che devi fare al punto di sembrare scorbutico. Direi che ogni tanto ci sta, ti fa misurare con l’inusuale, perciò non è detto che non ci riprovi.