Caro Diario, ho preso in prestito da Mastro Borges il titolo di un suo meraviglioso racconto, modificato per quel che serve a noi, perché ieri al Giardino dei Talenti di Sarzana ho lanciato un piccolo seme che vedrai molto presto porterà bei frutti.
Come dici? Il nome giusto è Talent Garden Sarzana? Lo so, l’avrei scritto tra un attimo, non ti arrabbiare. Ne sono consapevole, la mia è una battaglia persa perché l’inglese è l’inglese e tutto il mondo lo parla, però alla fine il blog è mio e qui io sono come L’Uomo del Treno in Matrix, faccio come mi pare, e allora ti dico che i Talent Garden stanno in tutto il mondo e invece il Giardino dei Talenti ce l’abbiamo solo noi, nel senso che il nome potrebbe essere un valore aggiunto, un tratto distintivo dell’intelligenza e della bellezza italiana.
Come dici? Se ognuno lo chiama nella sua lingua diventa la Torre di Babele? Sono d’accordo, infatti gli altri non se lo possono permettere, noi sì!
Perché solo noi? Perché solo noi abbiamo Leonardo da Vinci e Michelangelo, il giovanissimo Raffaello che impara l’arte nella bottega del padre, il genio e la creatività che si fanno intelligenza collettiva e regalano al mondo arte, tecnologia, futuro, bellezza. L’abbiamo visto anche ieri sera con Matteo Arfanotti, Daniele Barraco e Demetrio Chiappa durante lo Happy Birthday Talent Garden, Comunque, visto che come ti ho detto la mia è una causa persa vengo al punto: ho chiesto agli «abitanti» di Talent Garden di raccontarsi in 20 righe, 10 dedicate ai loro progetti e 10 dedicate al perché hanno scelto proprio questa comunità per realizzarli, a cosa pensano di aver portato al TAG e cosa invece stanno prendendo.
Perché l’ho fatto? Perché mi è piaciuto il genius loci, il daimon, il codice dell’anima, come avrebbe detto mio padre «la streppegna» di quel luogo e delle persone che lo popolano, e lo sai come funziona quando è così, il mio quinto senso e trequarti non trova pace fino a quando non comincia il racconto.
Sai che ti dico, amico Diario?, penso proprio che ne verrà fuori una storia piena di belle storie, e se non ci credi leggi cosa ha scritto sui social Michael Elisei: «Oggi è stato un giorno frenetico e molto speciale che ho vissuto con un’emozione unica: si è festeggiato il compleanno del Talent Garden di Sarzana ed è stata una cosa unica e bellissima. Ho firmato il contratto di affitto di una postazione (ovvero di una scrivania) ad ottobre 2016, per realizzare il mio studio da geometra dove esercitare la mia libera professione. È stata la scelta più giusta che io abbia mai fatto. Non solo ho trovato un luogo di lavoro molto professionale e fuori da schemi convenzionali, ma in primis un luogo di amicizia, di comunità e collaborazione tra diversi professionisti di vari settori. Un ambiente dinamico e ricco di prospettive per il futuro. Coloro che hanno realizzato questo tessuto e questa opportunità sono dei giovani imprenditori – Davide Strozzi, Orianna Fregosi, Andrea Lagomarsini, Andrea Tiberti, Andrea Caruso e tanti altri) che hanno fatto loro il progetto Talent Garden operante nel resto d’Europa e hanno messo le risorse economiche per crearlo. A loro va il mio più grande grazie per aver creato una realtà utile al nostro territorio e per aver dato un nuovo slancio ai giovani di queste zone. Grazie, grazie, grazie.»
Ecco, per adesso è tutto, ma sappi che conto di tornare presto.
LE STORIE
Alice Buratta, Sara Buratta e Alessandro Ferretti; Michael Elisei; Orianna Fregosi; Francesca Gianfranchi; Cristian Guzzon; Eva Strozzi;
Cristian Guzzon Torna alle Storie
37 anni, Cantante della band Carved, Responsabile Doc Servizi La Spezia
Sono un uomo che ha messo nella sua personale bussola, le sue passioni e i suoi valori puntati con fermezza verso il Nord. La musica ha cambiato, condizionato e indirizzato le scelte e i bivi più importanti affrontati finora.
Camminare, svoltare, incontrare, osservare, conoscere, condividere, tutti verbi che si possono associare alla parola Viaggio; tanto quanto cadere e rialzarsi, ripartire, inevitabilmente.
Riparto da qui, da ora, perché perdere più di quanto si possa sopportare plasma il modo di ricominciare un viaggio, un percorso.
Riparto da un concetto semplice, fa ciò che ami e fanne la tua professione; la propria passione che diventa valore; riparto da una di quelle telefonate in cui i numeri sulla tastiera si susseguono da soli, senza controllo, che mi ha aperto uno scorcio dello stesso mondo in cui navigo da sempre, ma visto da una prospettiva differente; da un incrocio scelto dopo un lancio di dadi; riparto da un’eredità di insegnamenti da onorare e da tanto sudore; riparto.
E incontro ciò che si fa baluardo di Valore, una rete di professionisti del mondo dello spettacolo su piattaforma cooperativa, un marchio che significa tutele e sicurezza, e sotto questo marchio inizio quello che è sempre stato il mio percorso, lo stesso viaggio di cui parlavo.
Entro nella famiglia Doc Servizi in punta di piedi, quasi spaesato, e mi ritrovo come se ne avessi sempre fatto parte, perché, come qualcuno ha detto, quando incontri qualcuno fatta della tua stessa sostanza, ti scegli.
Nasce Doc Servizi La Spezia, neo-filiale di una cooperativa del settore dell’arte e dello spettacolo che da ventisette anni ha trasformato la passione di oltre 6000 soci in un’attività redditizia per il proprio futuro. L’arte si fa Valore, parole tanto semplici quanto forti.
E nasce in un territorio capace di esprimersi con la più nobile forma di linguaggio: l’Arte! Il Golfo dei Poeti accoglie la richiesta di un porto sicuro per chi lavora nel settore Arte, Cultura e Spettacolo!
Giungere al Giardino dei Talenti di Sarzana, di fronte alla scuola dove ho speso gli importanti anni del Liceo, e ripartire con Doc Servizi La Spezia da qui è stata la scelta moralmente ed eticamente migliore che potessi fare.
Perché Talent Garden Sarzana è condivisione, è passione, è onestà e conoscenza, è valore; e quando si incontra qualcuno della propria stessa sostanza, ci si sceglie, sempre!
E si riparte, questa volta non da soli!
Alice Buratta, Sara Buratta e Alessandro Ferretti Torna alle Storie
Web Designer, Crea3ve
Buongiorno Vincenzo, siamo tre giovani web designer, Alessandro, Sara e Alice, ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola alle superiori circa sette anni fa e siamo diplomati in grafica pubblicitaria. Ci siamo poi trovati a intraprendere insieme un’altro percorso, studiando web design e comunicazione in una nuova scuola Spezzina. È bastato un anno e abbiamo capito che ci piaceva collaborare e condividere tra di noi esperienze e pensieri.
Finito il corso di specializzazione due di noi hanno iniziato un tirocinio di sei mesi come grafiche presso il Talent Garden Sarzana, Alice per un’azienda esterna e Sara per lo stesso Tag.
Crea3ve nasce quando, finito il tirocinio, abbiamo deciso di unirci e collaborare, mettendo insieme le idee, la voglia di fare e la “crea3vità”, come la chiamiamo noi.
Presso Tag abbiamo infine affittato una scrivania, non più come tirocinanti ma come freelance e quello è il posto dove ogni giorno lavoriamo per sviluppare nuove grafiche e siti internet. In Talent Garden abbiamo trovato un posto nel quale, oltre ad un’immagine professionale abbiamo trovato amici e colleghi con cui condividere esperienze, giornate lavorative, nuove idee e spesso unendo le forze abbiamo portato alla luce nuovi progetti. Il nostro percorso in Tag si è poi evoluto, in quanto ne siamo diventati i grafici ufficiali. Ci occupiamo quindi di tutta la parte visual-comunicativa che va dal creare una grafica per un volantino fino alla gestione del sito internet, ma ci occupiamo anche di aziende o enti che si appoggiano a TAG per avere grafiche o simili, come ad esempio Confindustria La Spezia. Questo per noi è stato un grande esempio di fiducia che, nel nostro piccolo, ci ha fatto crescere molto, sia in ambito lavorativo che quello della vita di tutti i giorni.
Francesca Gianfranchi Torna alle Storie
42 anni, Designer di Moda, Giokit
Buonasera Vincenzo, sono mamma, curiosa, tribolosa, creativa e appassionata del mio lavoro, di incontri, di condivisione e della vita.
Dopo il Liceo scientifico mi sono iscritta alla Facoltà di Farmacia per seguire il percorso di famiglia ma mi sono accorta abbastanza presto che non era la mia strada e, sfidando sguardi allibiti e disapprovanti, ho mollato il certo per l’incerto ed ho intrapreso l’avventura della moda e del design seguendo il filo di una passione nata da piccola nei pomeriggi in cui accompagnavo la mia mamma a trovare la sarta del paese e restavo per ore a sfogliare riviste e a toccare i tagli di tessuti.
Dopo aver studiato Design della Moda al Polimoda di Firenze ho lavorato per anni prima a Bologna per la ditta che produce Emilio Pucci e poi a Carrara per il marchio Mason’s spostandomi spesso all’estero per seguire i campionari. Quando è nato il mio secondo figlio ho scelto di diventare più stanziale ed insieme ad un’amica che fa le designer tessile ho avviato Giokit. Con questo brand progettiamo e distribuiamo vestiti e oggetti per bambini che si possono colorare, lavare e colorare ancora con i pennarelli inclusi nella confezione.
Quando andai alla conferenza di presentazione del progetto Talent Garden Sarzana non credevo alle mie orecchie, finalmente stava per concretizzarsi un’idea che mi frullava in testa da un po’, nasceva uno spazio dove poter condividere esperienze, possibilità e competenze e ho immediatamente scelto di spostare la mia attività in questo contesto.
La passione per il mondo dei ragazzi e del design mi ha portato a collaborare con il Festival della Mente di Sarzana, per loro ho pensato e seguito le prime edizioni di CreativaMente Kids e dallo scorso anno mi occupo del programma Bambini. Diversi laboratori dell’ultima edizione si sono svolti proprio in questi spazi che si prestano perfettamente per dimensioni ed organizzazione.
Inoltre i ragazzi del Talent Garden hanno creduto da subito nel progetto dell’associazione Brick Maker Space che ho avviato insieme ad alcuni amici ‘smanettoni’ e ci hanno messo a disposizione uno spazio, un piccolo laboratorio in cui i soci si ritrovano per costruire oggetti e condividere idee e dove organizziamo corsi e workshop per adulti e bambini che toccano temi come artigianato, tecnologia e riciclo.
Eva Strozzi Torna alle Storie
35 anni, Scrittrice, Evola
Mi chiamo Eva, ho 35 anni e nella vita scrivo. Innanzitutto sul mio blog, Evola, ormai da sette anni, tra una pausa e l’altra più o meno lunga, ma ci scrivo sempre: le mie istantanee – descrizioni di luoghi, persone o gesti che mi capita di osservare e sento il bisogno di raccontare – ma anche poesie, testi di canzoni e recensioni di film.
Il mio blog è la mia casa in cui nel tempo mi sono rifugiata, nella speranza mai sopita che lo scrivere diventasse anche la mia professione. In realtà il mio percorso lavorativo è stato molto eterogeneo, spinta spesso dalla necessità di mantenermi.
Mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e ho seguito un Master in Comunicazione pubblica e politica, ma poi ho svolto più spesso attività diverse, riuscendo solo a volte a cogliere delle buone occasioni nell’ambito della cultura, degli eventi e della scrittura, come un mondo in cui per forza alla fine dovevo e volevo ritornare.
In Talent Garden sono approdata da dipendente di un’azienda, per cui lavoravo come copywriter – gestivo e curavo i contenuti del blog aziendale, del sito e delle pagine social – ma purtroppo, in dicembre sono stata licenziata, causa crisi economica. Pensandoci, innanzitutto Talent Garden per me è importante perché è il luogo in cui per la prima volta ho lavorato continuativamente facendo quello che mi piace: scrivere.
In TAG Sarzana, fin dal momento in cui ci sono entrata, cioè da quando è stato aperto, semplicemente mi sono sentita me stessa e questo mi ha permesso di aprirmi davvero agli altri abitanti, conoscerli e far nascere nuovi progetti. Per esempio, proprio in TAG è nata l’idea di un nuovo brand – Only Objects – con Orianna, per cui ho tenuto anche il laboratorio di scrittura creativa La mia faccia nel piatto, nel suo Festival Pop-Eat – Nutriamo il Borgo ed ho curato la comunicazione per l’evento Happy Birthday Talent Garden – Sono le idee che contano, in cui ci siamo conosciuti. E molte altre sono le idee e le collaborazioni in progress, nate con gli altri abitanti.
Certo, non è stato facile e non lo è tutt’ora, rimettermi in gioco e trovare una mia strada professionale, che vorrei diventasse definitiva. Per chi non ha una stabilità lavorativa, capita di lasciarsi andare, cadere in brutti pensieri e nella solitudine. Ecco, io al di là delle nuove opportunità che in TAG possono nascere, in questo spazio ci voglio restare proprio per le persone che lo vivono, perché sono diventati una famiglia di amici, grazie a cui riesco a sollecitare la mia vena creativa e non lasciarmi vincere dal pessimismo.
Così, mi immagino a scrivere il mio primo libro, proprio seduta alla mia scrivania, guardando intorno facce sorridenti, sdraiandomi per un attimo sul puff rosso per racimolare nuove idee quando latitano, sorseggiando caffè davanti alla scritta sul muro passion working space che mi esorta, come un monito.
Orianna Fregrosi Torna alle Storie
35 anni, Storica dell’Arte, Pop Eat Nutriamo il Borgo
Prima di tutto sono mamma, mamma 35enne, di due splendidi gemelli Emma e Mattia che oggi hanno cinque anni. Prima ero solo una storica dell’arte, ho fatto una di quelle facoltà vecchio ordinamento piena di esami di lettere, latino e storia dell’arte. La tipica domanda che seguiva all’affermazione, sono una storica dell’arte era “e quindi, cosa faresti?”. Beh, invece un po’ di cosette le ho fatte, c’è stato lo Csac dell’Università di Parma, il Victoria&Albert Museum di Londra, lo Studio di design e architettura di Nigel Coats, la soprintendenza di Parma e Piacenza, le graduatorie per l’insegnamento. Insomma tra università e lavoro sono stata via quasi undici anni.
Poi insieme ai miei bambini sono rinata e sono tornata nella mia amata Liguria. Da sempre appassionata dei prodotti della mia terra, ho deciso di frequentare un corso della regione Liguria e mi sono specializzata in marketing e valorizzazione dei prodotti tipici. Così è nata Creative Food Heritage, in poche parole, ho aperto la partita iva!
L’avventura con Talent Garden Sarzana è iniziata l’estate di due anni fa praticamente in parallelo alla mia attività da libera professionista. E l’incontro con il mio amico e ora socio Davide Strozzi è stato in un certo senso “salvifico”. In quel momento stavo nuovamente per partire, questa volta destinazione Trento, un cambiamento radicale per tutta la famiglia, ma si sa, per noi degli anni ’80 un contratto a tempo indeterminato può sembrare un miraggio. In poche settimane io e mio marito, forse un po’ incoscientemente abbiamo deciso di non partire e di mettere radici a Castelnuovo Magra piccolo paese dove sono cresciuta. Da quel momento ho iniziato a pensare al mio territorio come ad un posto da migliorare, perché ora ci sono anche Emma e Mattia…
TALENT GARDEN Sarzana, il giardino dei talenti, mi è sembrato il modo migliore di investire suoi giovani, su tante partite iva e liberi professionisti che non possono aspettare che il lavoro bussi alla porta di casa. Il giardino dei talenti non è soltanto un luogo di condivisione di spazi lavorativi, ma è luogo di nascita e condivisione di idee. E proprio alla mia scrivania, in TAG, ho scritto un progetto che mi portavo dentro da anni: Pop-Eat|Nutriamo il Borgo, festival che mette insieme i piatti tradizionali del territorio ligure lunigianese e le arti visive. Un unicum tra arte e cibo in continuo dialogo. L’estate scorsa si è svolta con successo la prima edizione e il centro storico di Castelnuovo Magra è tornato a vivere come non si vedeva da tempo. Ora sono in procinto di partire con la programmazione della seconda edizione, e sono certa che anche quest’anno troverò validi collaboratori tra gli abitanti di Talent Garden.
Michael Elisei Torna alle Storie
23 anni, Geometra Libero Professionista
Ciao Vincenzo, ci hai chiesto “chi vogliamo essere da grandi” ed io ti rispondo dicendo che la mia vita si basa su pochi obiettivi da raggiungere e perciò, tra dieci anni mi immagino così: ho costruito la mia famiglia composta da me, la mia dolce metà ovvero Ombretta Vivaldi (la mia ragazza attuale e mia futura moglie spero) e i miei tre bellissimi figli: 2 femmine e 1 maschio; ho una bella casa circondata dal verde in cui c’è qualche pianta di olivo, un piccolo orto casalingo e due belle piante simili a querce che fanno da cornice alla parte anteriore dell’immobile; la libera professione è stabile e mi da la possibilità di mantenere stabilmente la mia famiglia in modo dignitoso.
Ecco, questo è quello che spero di essere da grande perché per me costruire l’amore più bello di tutti, ovvero la famiglia, è il miglior obiettivo possibile ed è quello che mi spinge sempre di più a migliorarmi e a credere nel valore della vita; che poi se non si vive per gli affetti e per l’amore che si riceve dalle persone per cosa bisognerebbe vivere?
Ora veniamo al perché sono venuto in Talent Garden Sarzana. Ebbene, cercavo uno spazio di lavoro che si adattasse alle mie esigenze di mobilità e che mi offrisse un ambiente professionale, ma al contempo fuori dagli schemi ed il coworking di TAG è proprio questo. Inoltre, qui in TAG, ho la possibilità di far crescere le mie competenze grazie alle sinergie che si creano tra gli abitanti del coworking e la mia clientela, grazie alle persone che visitano questa realtà e agli abitanti stessi che posso chiedere il mio aiuto professionale. Infine, in TAG si lavora bene perché si creano dei bellissimi rapporti di amicizia e quindi prima che dei colleghi si trovano degli amici.
5 Settembre 2017
Caro Vincenzo, colgo l’invito che mi hai fatto poco più di una settimana fa al Festival del Sorriso a Fosdinovo e ti racconto un po’ di cose nuove. Se penso a questi mesi passati, mi sembrano trascorsi secoli perché il mio lavoro sta evolvendo molto rapidamente, le novità non mancano mai e insomma le cose cambiano con tale velocità che si fa fatica a stare a loro appresso. Le trovo ogni giorno sulla mia strada e mi rendono pieno di speranze per il futuro e, soprattutto, mi fanno pensare che questo paese è straordinario e ce la può fare. Come dici tu, dobbiamo cambiare il modo di vedere le cose, cambiare punto di vista ed analizzare da lì ciò che ci circonda. Dobbiamo partire dal nostro lavoro, che deve essere ben fatto non perché lo richiedono gli altri, non perché lo vuole lo Stato, ma perché lo vogliamo noi stessi, per poterci guardare allo specchio con orgoglio e per sentirci soddisfatti quando andiamo a dormire.
Ci sono in particolare tre cose che mi fa piacere raccontarti.
La prima riguarda la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In questi mesi ho seguito un percorso che mi ha fatto diventare formatore in tale settore e mi ha permesso di iniziare una collaborazione, con una bellissima realtà chiamata Doc Servizi. Si tratta di una cooperativa che organizza i soggetti che gravitano attorno al mondo dello spettacolo, dagli artisti, ai tecnici palco, ai fonici agli esperti delle luci, ecc… e tutte queste persone, tutti questi professionisti, hanno bisogno di capire come lavorare in sicurezza sia importante per tutelare la loro salute e quella dei loro cari. Sì, anche del resto della famiglia, perché il fatto di tutelare se stessi sul posto di lavoro permette di tornare a casa e di poter godere della cosa più importante della vita, l’affetto delle persone a noi care.
Questa collaborazione mi sta insegnando molte cose e mi sta facendo scoprire a fondo cosa ci sia dietro a degli eventi culturali. La professionalità che si incontra in questo mondo è eccezionale ed è sotto i miei occhi costantemente. Insomma sono molto felice di aver intrapreso questo viaggio nel quale riesco a essere un punto di riferimento, un amico da seguire e da ascoltare e al quale chiedere consigli. Per me tutto questo significa non solo misurare la mia professionalità costantemente ma anche e soprattutto crescere e tessere relazioni interpersonali che lasciano un segno nella mia vita, che migliorano il mio modo di pormi verso gli altri, che aumentano la mia autostima. Sai Vincenzo, non avrei mai pensato che facendo il formatore si venisse formati, invece è proprio così.
La seconda cosa riguarda l’idea di utilizzare i droni nel mio lavoro, sono convinto che rappresenta il futuro della mia professione e che possa allargare il mio giro di affari. Lo considero un altro passo professionale importante e specializzante che mi può far crescere e mi può aiutare a realizzare il mio sogno, quello di costruire la mia famiglia.
La terza cosa riguarda il ritorno a uno dei grandi amori della mia adolescenza, il volontariato. Mi sono riscritto alla protezione civile con la quale faccio attività che mi portano a contatto con la natura e con la terra in cui sono nato e cresciuto. Spero di non tediarti, ma ci tengo a raccontarti le emozioni che provo nel fare volontariato. Il tempo è la cosa più preziosa che noi abbiamo e Dio solo sa quanto ognuno di noi lo sprechi. Ecco, per me amare e avere cura della mia terra – come per altri versi della mia ragazza e della mia famiglia – è importante, mi fa sentire bene. Il volontariato mi fa conoscere peculiarità e bellezze di questa piccola porzione del nostro paese e mi fa soprattutto sentire fuori dal comune. Non lo so, magari è una cosa infantile, ma sentirmi “speciale” mi fa rilassare e mi fa vedere il mondo con un punto di vista differente. Credo che questo nostro tempo debba essere costantemente analizzato da punti di vista differenti e solo così possiamo giungere ad una visione d’insieme che sia il più possibile oggettiva.
Ecco, questo è tutto o quasi, spero di non sembrarti troppo sconclusionato ma per me non è facile esprimere a parole ciò che sono e che faccio, però sappi che ho cercato di farlo nel miglior modo che posso.
Vedi come tutto torna sempre a spirale sul lavoro ben fatto? Alla fine la mia vita è quella di un umile ragazzo che prova a fare la libera professione da geometra e cerca quotidianamente di crescere, per far vedere al mondo che esiste. Mi vedo come una formica in mezzo alle montagne che per poter far vedere che esiste, deve diventare e dimostrare di essere unica, in modo da attirare su di sé gli occhi del mondo. Come ti dicevo tutto questo si lega ad un sogno, il sogno che mai mi stancherò di seguire e di costruire, creare la mia famiglia con la donna che sento essere quella giusta per me, la mia Ombretta.
Ecco, adesso ti saluto davvero, spero si crei presto un’occasione per rivederci.
Michael Elisei