Il futuro del lavoro
31 Agosto 2016; 1 Settembre 2016; 2 Settembre 2016; 3 Settembre 2016; 4 Settembre 2016; 5 Settembre 2016; 8 Settembre 2016; 9 Settembre 2016;
31 Agosto 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
questa storia qui comincia il 10 luglio 2016, quando Angelo Summa – leader della Cgil Basilicata – mi contatta via social network per dirmi che avrebbe piacere che raccontassi di lavoro ben fatto nel corso della Quarta Festa Cgil Basilicata, il 3 e 4 Settembre 2016, che ha per titolo Il futuro del lavoro, e che insomma un pezzetto di questo futuro lo raccontassi io insieme a un po’ di startupper.
Come puoi immaginare sono stato contento assai, e così nei giorni successivi ci siamo parlati ancora con Angelo e poi con Giovanni Casaletto – che lui invece in Basilicata dirige l’Ires Cgil – e poi con Michele, Vito, gli startupper e tutto il resto della Big Band impegnata affinché le cose vadano come devono andare, cercando di costruire qualcosa che vada al di là dell’evento.
A proposito di lavoro e di futuro, in questi giorni si è riaccesa la discussione su Internet che rende stupidi, sui pericoli delle nuove tecnologie, sui rischi di finire tutti in overdose e io – modestamente ma senza indietreggiare di un centimetro – me ne sono stato lì a ripetere che internet non rende né stupidi e né intelligenti, né ignoranti e né colti, che dipende da come lo usi, come del resto qualunque tecnologia, perché anche un martello se lo batti sul dito invece che sul chiodo fa male. A me sembra evidente che la questione vera sta nella consapevolezza con cui facciamo le cose, nell’uso più o meno civico che facciamo delle tecnologie, nella capacità di tutelare i diritti delle persone, nella necessità di attivare politiche pubbliche che garantiscano un equilibrio nei poteri e nella gestione della conoscenza e dell’informazione, ma tutto questo non può farci perdere di vista la straordinaria opportunità rappresentato dalla Rete, i cambiamenti che ha portato e porterà nel lavoro, nella cultura, nei modi di essere e di fare di ciascuno di noi,
Ecco caro Diario, io penso che il racconto di Intertwine, iGoOn, Cervellotik, Medea, Comincenter, Basilicata Wine Stories, Lavoradio, Meraviglia360, Reco Funghi possa contribuire a rendere più evidente l’ampiezza e la profondità del cambiamento in atto, e possa farlo senza scadere nell’epica della startup, che non si tratta di questo, perché internet non cambia solo le aziende e gli startupper, i fablab e i maker, ma anche gli operai e le fabbriche, i contadini e i campi, gli artigiani e le botteghe ed è necessario che questo cambiamento investa tutti gli attori che operano nel nostro paese se vogliamo evitare di rimanere indietro.
Ecco, per ora mi fermo qui, che questo è solo l’inizio e fino a domenica conto di avere ogni giorno cose nuove da raccontarti.
1 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
a pagina 78 della Indagine conoscitiva su «Industria 4.0» deliberata dalla Commissione Attività produttive, commercio e turismo presieduta da Guglielmo Epifani e approvata – udite udite – all’unanimità dalle e dai rappresentanti di tutti i gruppi presenti in Parlamento, mi sono imbattuto in una serie di dati elaborati da Infocamere relati alle Startup e mi sono detto perché non condividerle? Ti avviso, si tratta di numeri e sono un po’ tanti, però non ti scocciare, non è che li devi imparare a memoria, ti servono per avere un quadro di riferimento, ci puoi tornare su quando vuoi, puoi partire da qui per ulteriori approfondimenti. In ogni caso sappi che io non ho aggiunto niente, anzi ho tagliuzzato qui e là proprio al fine di rendere più agevole la lettura, perciò sei pregato di non prendertela con me. Buona lettura.
«A fine marzo 2016 il numero delle startup innovative – come definite ai sensi del decreto legge 179/2012 – iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese è pari a 5.439 – in aumento di 296 unità (+5,8%) rispetto alla fine di dicembre dello scorso anno – e rappresentano lo 0,35% del milione e mezzo di società di capitali italiane.
Il capitale sociale delle startup è pari complessivamente a poco più di 277 milioni di euro, che corrisponde in media a 51mila euro a impresa.
Circa il 72% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (su tutti: produzione software e consulenza informatica, 30%; attività di R&S, 5,1%; attività dei servizi d’informazione, 8,1%). Il 18,8% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,8%; fabbricazione di macchinari, 3,3%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,2%). Il 4,2% opera nel commercio.
Il peso delle nuove imprese innovative sulle società di capitali del comparto è più elevato della media – 0,35% – nei servizi alle imprese – 1,1% – e nell’industria in senso stretto – 0,45% -. In particolare, il 22,9% delle società di capitali che operano nelle attività di R&S sono startup innovative; rilevante è anche la quota di startup innovative fra le società dei servizi di produzione di software – 6,6% -.
Le startup con una compagine societaria a prevalenza femminile sono 730, il 13,4% del totale delle startup innovative, a fronte di un rapporto del 16,7% se si prendono in esame le società di capitali femminili sul totale delle società di capitali.
Le società in cui almeno una donna è presente nella compagine societaria sono 2.416 (44,4% del totale startup, quota inferiore a quella delle società di capitali con presenza femminile, 49,9%).
Le startup a prevalenza giovanile – under 35 – sono 1.207, il 22,2% del totale, quasi il quadruplo rispetto alla quota delle società di capitali con prevalenza giovanile, 6,4%.
Le società in cui almeno un giovane è presente nella compagine societaria sono 2.108 (38,8% del totale startup, a fronte di un rapporto del 13,1% se si considerano le società di capitali con presenza giovanile).
Le startup con una compagine societaria a prevalenza straniera sono 130, il 2,4% del totale, una quota inferiore a quanto accade per le società di capitali estere, il 4,2%.
Le società in cui almeno uno straniero è presente sono 670, il 12,3% del totale; tale quota è superiore a quella delle società di capitali con presenza straniera, il 10,4%.
In valore assoluto la Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative: 1.183, pari al 21,8% del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 625 (11,5%), il Lazio 548 (10,1%), il Veneto 404 (7,4%) e il Piemonte 365 (6,7%). In coda alla classifica, la Basilicata con 41, il Molise con 20 e la Valle d’Aosta con 13 startup.
Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di startup in rapporto alle società di capitali con 96 startup ogni 10mila società di capitali. Seguono le Marche con 68, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna con 57; la Lombardia si attesta a 37.
In valore assoluto Milano è la provincia che ospita il numero maggiore di startup innovative: 802, pari al 14,8% del totale. Seguono Roma con 475 (8,7%), Torino 273 (5%), Napoli 172 (3,2%) e Bologna 154 (2,8%). Superano le 100 startup anche le province di Firenze, Modena, Trento, Bari e Brescia.
Se si considera invece il numero di startup in rapporto al numero di società di capitali presenti nella provincia, al primo posto figura Trento con 127 startup ogni 10mila società di capitali, seguono Trieste con 121, Ancona e Ascoli con 95. Milano e Roma non rientrano fra le prime dieci province.
Sotto il profilo occupazionale, le 2.261 startup con dipendenti impiegano, a fine dicembre 2015, 16.524 persone (in aumento di 1.173 unità, +21,9%, rispetto a fine settembre).
Il valore della produzione media, calcolato sulle 2.821 startup innovative delle quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2014, è pari a 116mila euro; ma tra queste, metà ha prodotto nel 2014 fino a poco più di 22mila euro. L’attivo è pari in media a circa 220mila euro a impresa, ma per la metà delle startup innovative per cui è stato possibile rilevare tale valore, esso si posiziona a poco più di 63mila euro.
Complessivamente, le startup innovative hanno registrato una produzione pari a poco più di 328 milioni di euro nel 2014 (valore calcolato sulle 2.821 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio), mentre il reddito operativo complessivo è negativo per poco più di 61 milioni di euro.
Elevato risulta il grado di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 29,7%, quasi cinque volte maggiore rispetto al rapporto medio delle società di capitali, 6%.
Nel 2014, prevale la quota percentuale di startup innovative che registra una perdita: 56,8% a fronte del restante 43,2% che segnala un utile di esercizio.
Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi, ma se ci si riferisce soltanto alle imprese in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli delle altre società di capitali.
La struttura finanziaria delle startup innovative è lievemente migliore di quella delle società di capitali. Situazione inversa per le startup in utile, che sono caratterizzate da una situazione finanziaria peggiore della media delle società di capitali.
Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 15 centesimi di valore aggiunto, un dato più basso di quello delle società di capitali (21 centesimi).
Limitatamente alle imprese in utile, le startup generano, invece, più valore aggiunto rispetto alle società di capitali (33 centesimi contro 21).»
2 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
oggi mi sembra giusto presentarti i veri protagonisti di questo nostro racconto, anzi si presentano da soli, in ordine di arrivo, con le 10 barra 15 righe che ho chiesto a ciascuno di loro.
Vito Verrastro Lavoradio
Raccontare per conoscere, conoscere per cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda. Lavoradio è una pillola settimanale di “good news” che dal 2012 ci consente di restare sintonizzati sul cambiamento del mondo del lavoro, nutrendoci di testimonianze positive, storie, consigli e opportunità. La nostra impressione è che in questa fase di rapida accelerazione i giovani siano troppo immersi nel cambiamento per comprenderne le effettive potenzialità; che gli adulti abbiano smarrito le coordinate lineari che contrassegnavano il loro mondo, e che scuola e Università siano molto disallineate rispetto alle skills richieste. I mass media, infine, continuano a mettere ancora troppo l’accento sul “lavoro che non c’è”, appesantendo il già difficile clima. Da qui l’ampliamento della nostra azione, da “informativa” (via web e in un network di 11 radio in 7 regioni italiane) a “formativa”, con un team di “evangelizzatori” sulla necessità di diventare imprenditori di se stessi. Organizziamo incontri, talkshow, laboratori ed eventi con testimonial per ambire a diventare un diffusore del cambiamento, formando degli “agenti” che a partire dai banchi di scuola possano farsi interpreti di una nuova visione del lavoro.
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Francesco Carrannante iGoOn
Domani. La possibilità di mettere in condivisione i propri mezzi e le proprie risorse in maniera intelligente ha reso la società più cosciente e responsabile verso l’ambiente. Inquinare non è più soggetto a contrattazioni economiche: mettere in atto politiche per la salvaguardia dell’ambiente è sentito come un dovere morale. Una buona parte degli spostamenti in auto è fatta in carpooling o con mezzi in car sharing; l’utilizzo di queste buone pratiche ha contribuito ad abbattere le emissioni di CO2 nell’ambiente di circa il 5% e ha generato una ricchezza pari all’un percento della ricchezza delle nazioni. Piste ciclabili e mezzi di trasporto sempre più integrati fanno il resto. L’ascesa della sharing economy è stata il vero ammortizzatore sociale in un’economia sempre più automatizzata. La condivisione conviene a tutti: i prezzi si abbassano, rendendo più accessibili turismo, finanziamenti, spostamenti, mestieri e saperi da un lato. Dall’altro l’allocazione intelligente delle risorse assottiglia le barriere erette da disuguaglianza e ingiustizia.
Oggi. iGoOn offre la possibilità a privati e aziende di adottare politiche di carpooling. Gli spostamenti abituali o verso grandi eventi o addirittura le tratte casa-lavoro possono essere inserite nella nostra piattaforma in modo da mettere in condivisione i posti vacanti delle auto. L’avvenuto passaggio non genera solo un piccolo rimborso per il guidatore. È una questione di esternalità di rete. La società ne guadagna in termini di minor traffico, minore emissioni di polveri sottili e anidride carbonica. In più, due estranei, che prima non si conoscevano, hanno condiviso qualcosa aumentando così la densità del tessuto sociale. Oggi iGoOn lavora per il domani con la consapevolezza che non manca poi molto.
P. S.
Ti segnalo che abbiamo raccontato Il nostro #lavorobenfatto con i riferimenti all’iniziativa di domenica su Il blog di iGoOn.
Luigi Maiello Intertwine
Quante volte avete pensato che nel rumore generale ci fosse bisogno di un social tutto basato sulla creatività e sulla collaborazione? Un luogo in cui ognuno sa di poter trovare altre persone che, come lui, condividono la passione per le storie, quelle scritte, ma anche quelle raccontate attraverso immagini o video?
A Intertwine abbiamo ostruito un piccolo grande mondo in cui ognuno possa esaltare la propria creatività, creando storie nel modo più disparato: da solo o grazie alla collaborazione degli altri utenti, e nel formato che più preferisce: unendo tra loro testi, video, foto e in tanti altri modi ancora.
Da sempre l’uomo si rapporta agli altri e dà senso al mondo che lo circonda attraverso il dialogo e la narrazione. Il nostro sogno è di legare la passione/esigenza di raccontare storie allo sviluppo di nuove tecnologie, per far sì che la lettura e il racconto della realtà diventino sempre più crossmediali e collaborativi.
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Antonio Candela Comincenter
Il Comincenter di Matera nasce il 30 luglio 2014, all’interno dell’ex casa cantoniera in Piazza Matteotti, da un idea della Universosud Società in collaborazione con la Fondazione Matera 2019 e con l’Università degli Studi della Basilicata.
Il Comincenter nasce dall’analisi degli ultimi trend di Eurostat, JobVite e Mckinsey sulla ricerca attiva e passiva del lavoro da parte dei candidati italiani oltre alle grandi opportunità legate al mondo del web&mobile con tante aziende alla ricerca di nuovi talenti su cui investire. E’ stato creato per ricercare e generare opportunità attraverso processi di formazione che hanno l’obiettivo di trasferire nei nostri utenti nuovi strumenti per la realizzazione dei loro percorsi professionali. Oltre allo spazio di coworking di 220 mq a disposizione dell’intera comunità, il cuore pulsante del Comincenter è rappresentato dal JobLab e dalle Officine Formazione.
Il JobLab è il primo esperimento in Italia dove all’interno di un hub si produce formazione sulla ricerca attiva del lavoro trasformando i candidati passivi in attivi e assolutamente formati per trovare un nuovo impiego sul territorio locale, nazionale ed internazionale.
Il Comincenter collabora con oltre 50 agenzie di recruiting in Europa alla ricerca di numerosi professionisti nel campo dell’IT, sanità, ingegneria, gaming, operations e marketing e ad oggi ha un successo dell’84% sulla ricerca attiva del lavoro, ovvero di persone che hanno trovato lavoro a tempo determinato e/oindeterminato.
Comincenter domani: dopo 2 anni di lavoro, constatato che abbiamo i numeri e che il sistema funziona, stiamo lavorando sulla sua scalabilità e replicabilità, dall’altra stiamo spingendo sempre più su un ulteriore asset legato al centro: la preincubazione di idee. Registrato il marchio stiamo definendo il brevetto sul processo. Nella primavera del 2017 aprirà una nuova sede a Potenza. Aldilà del modello di business, l’obiettivo è quello di proporre in Basilicata, nel Sud e nelle varie aree del Mediterraneo un metodo che risponda e offra soluzioni al bisogno sempre maggiore di lavoro al tempo di internet.
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Feliciano Roselli Basilicata Wine Stories
Basilicata Wine Stories si propone come un modo nuovo di mettere in relazione amanti del vino (wine lovers) e produttori locali, infatti l’innovazione consiste nel raccontare prima la storia e la realtà in cui si realizza quel prodotto per poi proporne la vendita.
Ad oggi la vendita o la promozione di un prodotto vitivinicolo continua a concentrare la propria proposta sul prodotto o sul prezzo e non sulla sua storia.
Uomini, azienda, contesto geografico e sociale sono gli elementi caratterizzanti di questo progetto.
Il progetto mette in rete i produttori del vino direttamente con i consumatori un modo nuovo per promuovere storie di vino, ma anche per divulgare tecniche antiche di lavorazione che sono parte del patrimonio immateriale di questa regione al fine di non disperderle.
Lo storytelling sulla viticoltura lucana che non avete mai immaginato. Non mi credete? Allora vi consiglio a titolo di esempio di guardare il video.
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Michele Cignarale Meraviglia360
Meraviglia360 è il primo progetto tutto italiano di narrazione con l’utilizzo di video a 360°, visori cardboard e una precisa strategia basata su storytelling immersivo, servizi digitali ed interattivi applicati al marketing ed alla nuova frontiera del societing, formazione e stimolo alla partecipazione presso i portatori di interesse, azioni di comunicazione convenzionale e non convenzionale.
Meraviglia360 è un modo “smart&emotional” per portare il tuo prodotto, servizio o territorio all’interno di eventi, fiere, missioni di internazionalizzazione nei settori turistico, agroalimentare, artistico, tecnologico, festival di cinema e teatro.
Meraviglia360box è una scatola leggera e a misura d’uomo che contiene tutte le sfumature del tuo territorio, prodotto o servizio. Indossi un visore per la realtà virtuale con ottica di precisione, ascolti suoni, senti profumi, tocchi elementi.
Territorio: con il nostro racconto catturiamo tutti i particolari del mondo che ti circonda. Suoni, odori, visioni, sensazioni tattili, gusto: una narrazione del territorio immersiva, emozionale, coinvolgente, come non hai mai vissuto prima. Immagina di poter parlare di un bosco o di un suggestivo scorcio di un centro storico, portando le persone al centro della scena. Con Meraviglia360Box adesso puoi.
Prodotto: raccontare un prodotto non significa solo valorizzare le sue qualità fisiche o emozionali, vuol dire raccontare tutto il mondo che lo circonda e da cui è stato generato, le persone che hanno partecipato a renderlo unico. Profumi, suoni, sensazioni tattili si fonderanno in un racconto unico e inimitabile che conquisterà.
Servizio: immagina di unire le parole con le sensazioni e permettere ai tuoi clienti di immergersi totalmente in una nuova esperienza multi-sensoriale. Bene. Benvenuto nel mondo di Meraviglia360Box. Una scatola che contiene tutto quello che vorresti trasmettere del tuo servizio ma che non sei mai riuscito a raccontare.
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Ivo Marino Cervellotik
La storia di Cervellotik Education nasce tra i banchi universitari: un ‘volantino’ che parla di una ‘startup competition’ e un post-it con un’idea da realizzare tra le mani di sei giovani con la voglia di provare a costruire qualcosa di ‘diverso’. Da quel giorno un lungo viaggio e diverse tappe: incubatori, venture capital, tante cadute e false speranze, ma con la consapevolezza di provarci fino alla fine!
Oggi Cervellotik Education è una start up innovativa che opera nel settore dell’Education on line proponendo servizi innovativi per la scuola e gli studenti; ci piace pensare che i nostri prodotti possano innovare il posto più importante, la scuola, migliorando la vita di studenti, insegnanti e dirigenti.
Tutto parte con Cervellotik.com, piattaforma web per studiare on line! Da poco abbiamo lanciato a livello nazionale la nostra ultima fatica: SchoolUP, innovativa piattaforma web per l’Alternanza Scuola Lavoro, fiduciosi che possa diventare il ‘volantino’ (e la cassetta degli attrezzi) per le giovani menti degli studenti italiani.
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3 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
domani mattina l’appuntamento con Gianluca è per le 7.30, dunque sveglia alle 6.15, colazione, preparativi vari e via. Intanto oggi pomeriggio la Festa ha inizio, con i saluti del Sindaco, il rapporto sulle agromafie e la discussione su welfare che crea lavoro. Domani mattina ci siamo noi, e anche chi non sta a Potenza ci potrà seguire grazie alla diretta Twitter di Luigi Maiello di Intertwine e poi, più tardi ma neanche troppo, su questo blog.
Ti ricordo che il profilo twitter per seguire la diretta è @intertweetters, mentre l’hashtag è #futurolavoro.
4 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
sono appena tornato da Potenza, dove stamattina abbaimo fatto la nostra chiacchierata sulle fatiche, sulle possibilità e sui sogni di Intertwine, iGoOn, Cervellotik, Medea, Comincenter, Basilicata Wine Stories, Lavoradio, Meraviglia360, Reco Funghi.
Più sotto posto un po’ di foto pubblicate nel corso della diretta Twitter realizzata da Luigi Maiello, però una cosa te la devo dire, è che questi startupper sono stati bravi, penso che alle persone che sono venute le cose che hanno detto e il modo in cui le hanno dette sono piaciute assai, e insomma abbiamo ribadito che il diario rimane aperto, che loro continuano a mandare aggiornamenti e io continuo a pubblicarli, e magari per strada altri startupper si aggiungono. Prima di salutarti, che stanotte ho dormito 2 ore e stasera non è che sia così in forma, voglio dirti che sono stato contento assai che la Cgil Basilicata e il suo segretario generale, Angelo Somma – che è stato con noi tutto il tempo ad ascoltare, e anche questa mi sembra una bella cosa, che purtroppo come sai di solito i capi hanno più voglia di parlare che di ascoltare – abbiano pensato di dedicare questo spazio alle Startup nell’ambito della loro festa. Punto. Ci aggiorniamo presto.
5 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
lo so che non accadrà tutti i giorni, però sono contento che sia accuduto proprio oggi, che così diamo subito il senso che siamo oltre l’evento, che questo è un racconto vero, e che in questo racconto c’è lo spazio per tutte le cose – non solo quelle belle, anche le difficoltà e persino gli errori, che anche se ce ne dimentichiamo troppo spesso sono una straordinaria modalità dii appprendimento – che Gianluca, Ivo, Vito e tutti gli altri vorranno condividere. Oggi è il turno di Michele Cignarale, che ha scritto un bellissimo articolo su intelligenza collettiva e blockchain che consiglio a tutte le tue lettrici e a tutti i tuoi lettori di leggere. A più tardi, che magari oggi sulle ali dell’entusiasmo arrivano anche altre novità.
8 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
oggi è uscito un articolo che riguarda Cominceter su due importanti riviste specializzate – Economyup e Startup Business – che si occupano di startup, economia e politiche attive del lavoro. Lo volevo dire a te e ai nostri lettori, perché sai a volte una sembra che voglia mettere troppa enfasi sul fatto che questi startupper del Sud sono bravi e mettono su belle imprese, e invece sono proprio bravi e mettono su belle imprese.
9 Settembre 2016 Torna al Diario
Caro Diario,
oggi Michele Cignarale ha pubblicato il video dove racconto in 1 minuto cos’è il lavoro ben fatto e ha promesso che per settimana prossima sarà pronto anche quello degli startupper, che come sai è quello più importante. Ah, abbiamo deciso anche di provare a raccontare le loro storie, vediamo cosa ne esce fuori, ma io sono molto fiducioso. Per intanto, buona visione.