La data e l’ora le conoscete, il 30 Aprile, a partire dalle 20.30. Le idee che ci tengono assieme sono quelle del nostro Manifesto. L’elenco aggiornato in tempo reale dei partecipanti lo potete leggere alla fine di questo post, invece quello dei partecipanti alle due edizioni precedenti lo trovate sul blog insieme a tanti altri contenuti. Poi c’è il podcast della diretta con Elisabetta Casarin su Radio Stonata. E poi c’è il nostro hashtag, #lavoronarrato, che ci permetterà di seguire e di condividere le storie lette, narrate, cantate nel corso della nostra notte sulla pagina dedicata al social stream.
Come sapete, è da tanto che racconto il lavoro, che penso che l’Italia o la salva il lavoro o non la salva nessuno, ma quello che penso io di per sé conta poco, accquista rilevanza solo se si connette con quello che pensate voi, con quello che assieme riusciamo a fare ogni giorno, con la nostra voglia di essere una comunità che si riconosce nelle leggi che essa stessa si è data, una comunità che con le proprie idee e le proprie azioni intende cambiare in meglio il proprio Paese.
Posso dire che la notte del lavoro narrato è un appuntamento unico? Penso di si, perché siamo una comunità di persone normali, siamo un’organizzazione rete, non abbiamo capi, sponsor e tantomeno padrini, con alcuni volontari a fare da connettori, coordinatori, moltiplicatori e una forte e condivisa identità che affonda le proprie radici nel lavoro, nel lavoro ben fatto, nella consapevolezza che ciò che va quasi bene non va bene. E posso aggiungere che non conosco molti altri esempi di iniziativa non gerarchica e orizzontale che coinvolge con un ruolo da protagonista così tanti soggetti, esperienze, storie, passioni su tutto il territorio nazionale e anche di più? Sì, credo di poter aggiungere anche questo, perché è la verità.
Come dite? Perché vi racconto tutto questo? Perché mi piacerebbe che la nostra notte diventasse sempre più bella e partecipata. E perché penso che ce la possiamo fare, a patto però di abbandonare la logica dell’evento, di non farci bloccare dall’ansia da prestazione, da non farci condizionare dall’idea che o facciamo una cosa grandiosa o non facciamo niente. Lo so che è da un pezzo che non va più di moda, ma per noi l’importante è davvero partecipare, esserci, dire «sono qua, lavoro, dunque sono, valgo, merito rispetto, considerazione». Perciò forza, diamoci da fare, inviamo una mail all’indirizzo lavoronarrato@gmail.com e prepariamoci a leggere, narrare, cantare, disegnare, rappresentare, condividere le nostre storie di lavoro. Si, lavoro, in tutte le sue accezioni, nessuno si senta escluso: lavoro ben fatto, lavoro sfruttato, lavoro creativo, lavoro negato, lavoro realizzato, lavoro alienato, lavoro partecipato, lavoro nero e naturalmente anche mancanza di lavoro.
Ci si può organizzare in tanti modi, ne segnalo tre ma altri se ne possono ideare e inventare e dunque aggiungere e condividere:
1. Piazza, bella piazza. E’ la versione pubblica, della serie ci si vede in piazza o anche per strada, in biblioteca, a scuola, nella sede dell’associazione, nella sala comunale, nel caffè letterario, in pizzeria, nel museo, insomma dove ci pare. Perché l’Italia o la salva il lavoro o non la salva nessuno.
2. Notte di casa mia. E’ la versione amici, la versione famiglia, la versione condominio. Della serie ci si vede su da me o anche da te, che poi è lo stesso. Perché dove c’è lavoro c’è casa.
3. Per me il lavoro vale. E’ la versione flashmob, si può partecipare da soli o in compagnia – dalle 20.30 del 30 aprile e per tutta la notte – postando sui social network l’hashtag #lavoronarrato e la frase Per me il lavoro vale. Perché il lavoro vale. Ma overo.
Che dite, si capisce che la nostra notte non è un evento? Che è il racconto dell’Italia che rispetta il lavoro e chi lavora? Che dà più valore al lavoro e meno valore ai soldi? Più valore a quello che sappiamo e sappiamo fare e meno valore a quello che abbiamo? Io dico di si. E immagino come sarebbe bello se la sera del 30 Aprile milioni di italiani postassero anche un solo post con l’hashtag #lavoronarrato e la frase «per me il lavoro vale». Si, un hashtag e una frase, anche solo questo, per dare voce all’Italia che ogni mattina mette i piedi giù dal letto e cerca di fare bene quello che deve fare. E’ un’Italia che c’è, che esiste, che bisogna raccontare e far contare di più.
Forza dunque. Partecipare è facile. Qualunque sia il format scelto. Basta raccontare le nostre storie con post, foto, video e condividerle sui social network con l’hashtag #lavoronarrato. Se usiamo Facebook è necessario iscriversi al gruppo e condividere lì pensieri, storie, foto, canzoni, video. Se usiamo Twitter, Instagram o Youtube non bisogna iscriversi a niente, basta postare i propri contenuti, aggiungere l’hashtag #lavoronarrato e il gioco è fatto.
Jamme, andiamo, let’s go, adelante. ‘Sta nuttata ‘e sentimento nun è fatta pe’ durmì.
30 APRILE 2016. I LUOGHI DEL LAVORO NARRATO
72. Cameriera di poesia, Padova
71. Casa Verta, Varese
70. Studio Tomo, Napoli
69. 33° Circolo Didattico Risorgimento, Plesso Verdolino, Napoli
68. Casa Peters, Saarburg
67. Casa Labadié, Marsiglia
66. Casa Visone, Parigi
65. Associazioni Gioiosa Gustosa, La Spiga, San Giorgio i Cavalieri, Gioiosa Marea
64. Nietta Creative, Melito
63. Rete Sportello Donna Italia, Pavia
62. Casa Samaden, Il senso del lavoro e del ragù, Trento
61. Azienda Agricola Saba, località Cura Nuova, Massa Marittima
60. Maria Giovanna Romano, On the road, Mantova
59. Francesca Santagata da Milano
58. Le Mamme della Notte a Casa Lozza Speroni, Varese
57. Casa Pepicelli, Izmit
56. CED – Center for Economic Development & Social Change, Comitato Microcredito al Rione Sanità, Fondazione di Comunità San Gennaro, Rione Sanità
55. Casa Pezzella, Casavatore
54. Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, Sorrento
53. ConPartecipo, La Città delle Donne, Lucca
52. Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, Tuscan Mining Geopark
51. Pizza Art, Battipaglia
50. La Cantina 1959, Carovilli
49. Casa Talamo, Federico, Sputore, Napoli
48. Casa Serrabelli, Roma
47. Casa Di Lorenzo, Parma
46. Caffè Italia Off, Three Mothers Films, Ecole Saint Jean, Strasburgo
45. Associazione MeriDiano e Biblioteca Comunale Sebastiano D’Amato, Sant’Arsenio
44. Casa Romano, Napoli
43. Nidil Cgil Napoli e Associazione La Festa dei Folli, Nola
42. Oltre, Giornale di Voghera, Cantina Riluce, Canneto Pavese
41. Librarsi e Città di Narni, Schifanoia di Narni
40. I. C. Giacomo Matteotti – Scuola Primaria Grazia Deledda, Aprilia
39. Casa Moretti, Cellole
38. Casa Filippo Manno, Pietrabbondante
37. Radio Stonata, Italia
36. Libreria Le Mille E Una Pagina, Mortara
35. Bottega Jepis, Giuseppe Rivello, Caselle in Pittari
34. Popfilosofia.it, Anita Santalucia, Angri
33. Monterey Cafè, Napoli
32. Comune di Cotronei, Racconti di lavoro
31. Comune di Monte di Procida, Racconti di Marineria Montese, Villa Matarese
30. EdicolAcustica, Grosseto
29. Casa Pennone, Napoli
28. Associazione Culturale Lo Squarcio, Napoli
27. Laboratorio Freestyle Pc for Kids, Paderno Dugnano
26. Magma, Museo delle Arti in Ghisa, Follonica
25. Cantiere Cultura, Follonica
24. Isiss Novelli, Marcianise
23. Comune di Canegrate, Polo Culturale Catarabia, Biblioteca Civica
22. La bottega della pedagogista, Firenze
21. Associazione Metas, Trae, Il ristoro del ranocchio, Studio Pedagogico Chiara Scola, Milano
20. Istituto Comprensivo 83° Circolo Porchiano Bordiga, Napoli
19. Istituto Comprensivo 70° Circolo Marino Santa Rosa, Napoli
18. Timpani e tempura, Napoli
17. Casa Casa, Massa Lubrense
16. Malazè, Campi Flegrei
15. Mastro Domenico, Caselle in Pittari
14. Exodus Cassino, Cassino
13. Associazione Culturale Paideia, Modugno
12. Azienda Agricola Piano dell’Anno e Viticoltori de Conciliis, Prignano Cilento
11. Associazione Culturale La Libreria Che Non C’è, Busto Garolfo
10. FabLab Napoli, Napoli
9. Festa del Libro in Mediterraneo, Minori
8. ALT – Associazione Lettori Torresi, Torre del Greco
7. Casa D’Ambrosio, Napoli
6. Montoro in movimento, Montoro
5. Barbiere Mario De Giulio, Caselle in Pittari
4. Casa Glielmo Martone, Napoli
3. El Viajero Sedentario, Libros&Cafe, Siviglia
2. Arciconfraternita di Maria Ss.Immacolata Concezione, Castel San Giorgio
1. Associazione Culturale La Biblioteca Giovannini-Magenta -BGM, Lomello